San Valentino, il 53% dei pugliesi sceglie di donare piante e fiori
L'analisi di Coldiretti: pesa la concorrenza dell'importazione dall'estero
Molfetta - mercoledì 14 febbraio 2024
Oltre un pugliese su due (53%) che fa regali per San Valentino ha scelto quest'anno di donare piante e fiori, anche per sostenere il settore florovivaistico regionale che vale 160 milioni di euro in Puglia che si posiziona al 5° posto della classifica nazionale delle regioni che hanno una forte vocazione nella produzione di fiori e piante. E' quanto afferma la Coldiretti Puglia, in occasione di San Valentino, con l'omaggio floreale che resiste e si conferma simbolo della festa degli innamorati grazie anche alla tendenza a diversificare puntando oltre alle rose su primule, bulbose, azalee e orchidee.
Una grande varietà d'offerta garantita dai florovivaisti – ricorda Coldiretti regionale – nonostante le difficoltà climatiche, tra maltempo e siccità e, soprattutto, l'esplosione dei costi di produzione, più che raddoppiati a causa dei rincari dell'energia che colpiscono l'intera filiera, dai fertilizzanti agli imballaggi, dalla plastica dei vasetti alla carta delle confezioni fino al gasolio per il riscaldamento delle serre.
A pesare è anche la concorrenza sleale dall'estero con le importazioni di piante e fiori che nel 2023 hanno raggiunto il valore di quasi 900 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto all'anno precedente, secondo proiezioni Coldiretti su dati Istat. Spesso si tratta di prodotti ottenuti dallo sfruttamento come nel caso delle rose dal Kenya per il lavoro sottopagato e senza diritti e i fiori dalla Colombia dove ad essere penalizzate sul lavoro sono le donne.
Al contrario, i fiori Made in Italy sono più sostenibili – precisa la Coldiretti Puglia – durano di più, ma sono anche più profumati, non solo perché non devono affrontare lunghi tempi di viaggio che fanno arrivare quelli stranieri meno freschi alla meta, ma anche perché molti produttori nazionali sono impegnati a selezionare varietà che presentano aromi più intensi e caratteristici.
Il consiglio è, dunque, di acquistare fiori e piante assicurandosi dell'origine nazionale meglio direttamente dal produttore o nei mercati contadini di Campagna Amica – conclude Coldiretti – per essere sicuri di mettere nel vaso un prodotto italiano al 100%, che sostiene i territori e rispetta l'ambiente e l'occupazione.
Una grande varietà d'offerta garantita dai florovivaisti – ricorda Coldiretti regionale – nonostante le difficoltà climatiche, tra maltempo e siccità e, soprattutto, l'esplosione dei costi di produzione, più che raddoppiati a causa dei rincari dell'energia che colpiscono l'intera filiera, dai fertilizzanti agli imballaggi, dalla plastica dei vasetti alla carta delle confezioni fino al gasolio per il riscaldamento delle serre.
A pesare è anche la concorrenza sleale dall'estero con le importazioni di piante e fiori che nel 2023 hanno raggiunto il valore di quasi 900 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto all'anno precedente, secondo proiezioni Coldiretti su dati Istat. Spesso si tratta di prodotti ottenuti dallo sfruttamento come nel caso delle rose dal Kenya per il lavoro sottopagato e senza diritti e i fiori dalla Colombia dove ad essere penalizzate sul lavoro sono le donne.
Al contrario, i fiori Made in Italy sono più sostenibili – precisa la Coldiretti Puglia – durano di più, ma sono anche più profumati, non solo perché non devono affrontare lunghi tempi di viaggio che fanno arrivare quelli stranieri meno freschi alla meta, ma anche perché molti produttori nazionali sono impegnati a selezionare varietà che presentano aromi più intensi e caratteristici.
Il consiglio è, dunque, di acquistare fiori e piante assicurandosi dell'origine nazionale meglio direttamente dal produttore o nei mercati contadini di Campagna Amica – conclude Coldiretti – per essere sicuri di mettere nel vaso un prodotto italiano al 100%, che sostiene i territori e rispetta l'ambiente e l'occupazione.