Cultura, Eventi e Spettacolo
San Corrado il Guelfo, Molfetta scopre il suo patrono con un libro
Questa sera celebrazione e processione al Duomo alle ore 19
Molfetta - domenica 10 luglio 2016
14.09
Pregevole il lavoro presentato giovedì sera presso l'Auditorium "Achille Salvucci" del Museo Diocesano di Molfetta. Il prof. Marcello Mignozzi, ricercatore presso l'Università degli Studi "Aldo Moro" di Bari e docente di Storia dell'Arte Medievale nella sede tarantina della medesima università, ha svolto un accurato studio sul particolarissimo santuario rupestre della Madonna della Grotta a Modugno e sulla figura di San Corrado il Guelfo, nostro patrono.
Da tale ricerca è nato il volume "Sancte Marie de Cripta Maiore a Modugno e san Corrado il Guelfo. Temi e rituali funerari tra Puglia e Balcani in un santuario rupestre medievale" di cui si è discusso giovedì.
All'incontro, promosso dalla Diocesi di Molfetta, dal Comitato Feste Patronali e dal Museo, sono intervenuti la prof.ssa Gioia Bertelli, il prof. Roberto Rotondo dell'Università degli Studi di Bari e don Vito Bufi, parroco della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Molfetta, oltre all'autore del volume.
Nel corso della serata è emerso un interessante quadro sull'arte e sulla storia medievale nella nostra Puglia; grazie alla meticolosa indagine storica, archeologica e artistica sull'evoluzione di un sito che, per alcune peculiarità, può a ragione essere definito un "unicum" (ad esempio è l'unica chiesa rupestre a presentare una pavimentazione medievale).
Le minuziose analisi hanno riportato il dibattito sul santuario in oggetto e sulla stessa figura di San Corrado nella linea della realtà storico-documentaria, ridimensionando temi spesso desunti da leggende tramandate dalla tradizione.
Aspetti che, partendo da Modugno, gettano nuova luce anche sull'arte e sugli insediamenti rupestri, diffusi nell'area del Mediterraneo e concentrati lì dove le condizioni geo-morfologiche lo hanno consentito. In Puglia ci sono oltre 400 insediamenti rupestri (anche se – è stato ricordato durante l'incontro – solo una cinquantina di essi possono dare indicazioni interessanti per i ricercatori), utilizzati per lunghissimo tempo.
Gli interventi hanno smontato, tra l'altro, diversi miti; uno fra tutti quello della presenza negli insediamenti rupestri dei "monaci basiliani". Tali insediamenti, è stato sottolineato, erano collegati a strutture presenti in superficie e avevano essenzialmente un fine funerario, come dimostrano i temi degli affreschi.
Argomenti ripresi nel bellissimo libro, ricco di riferimenti bibliografici e di un interessante apparato fotografico che, oltre ad accompagnare il lettore alla scoperta della cripta modugnese e della particolare iconografia della decorazione pittorica realizzata tra XIII e primo XIV secolo, si sofferma sull'iconografia dedicata a San Corrado. Una particolare menzione merita la moderna icona dipinta (nei primi anni Novanta) da Lorenzo Infante, seguendo le indicazioni scaturite dai più recenti studi di don Luigi de Palma sul nostro santo patrono.
Questo e molto altro si potrà scoprire scorrendo le 261 pagine del libro (che può essere acquistato presso il Museo Diocesano di Molfetta).
L'iniziativa è stata inserita nell'ambito delle celebrazioni per la festa estiva di San Corrado che quest'anno coincide con il 10 luglio, così come in quel lontano 1785, quando le reliquie del Santo vennero traslate dall'antica alla nuova Cattedrale. Appuntamento, dunque, a stasera alle ore 19, presso il Duomo, per la celebrazione eucaristica cui seguirà una breve ma solenne processione.
Da tale ricerca è nato il volume "Sancte Marie de Cripta Maiore a Modugno e san Corrado il Guelfo. Temi e rituali funerari tra Puglia e Balcani in un santuario rupestre medievale" di cui si è discusso giovedì.
All'incontro, promosso dalla Diocesi di Molfetta, dal Comitato Feste Patronali e dal Museo, sono intervenuti la prof.ssa Gioia Bertelli, il prof. Roberto Rotondo dell'Università degli Studi di Bari e don Vito Bufi, parroco della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Molfetta, oltre all'autore del volume.
Nel corso della serata è emerso un interessante quadro sull'arte e sulla storia medievale nella nostra Puglia; grazie alla meticolosa indagine storica, archeologica e artistica sull'evoluzione di un sito che, per alcune peculiarità, può a ragione essere definito un "unicum" (ad esempio è l'unica chiesa rupestre a presentare una pavimentazione medievale).
Le minuziose analisi hanno riportato il dibattito sul santuario in oggetto e sulla stessa figura di San Corrado nella linea della realtà storico-documentaria, ridimensionando temi spesso desunti da leggende tramandate dalla tradizione.
Aspetti che, partendo da Modugno, gettano nuova luce anche sull'arte e sugli insediamenti rupestri, diffusi nell'area del Mediterraneo e concentrati lì dove le condizioni geo-morfologiche lo hanno consentito. In Puglia ci sono oltre 400 insediamenti rupestri (anche se – è stato ricordato durante l'incontro – solo una cinquantina di essi possono dare indicazioni interessanti per i ricercatori), utilizzati per lunghissimo tempo.
Gli interventi hanno smontato, tra l'altro, diversi miti; uno fra tutti quello della presenza negli insediamenti rupestri dei "monaci basiliani". Tali insediamenti, è stato sottolineato, erano collegati a strutture presenti in superficie e avevano essenzialmente un fine funerario, come dimostrano i temi degli affreschi.
Argomenti ripresi nel bellissimo libro, ricco di riferimenti bibliografici e di un interessante apparato fotografico che, oltre ad accompagnare il lettore alla scoperta della cripta modugnese e della particolare iconografia della decorazione pittorica realizzata tra XIII e primo XIV secolo, si sofferma sull'iconografia dedicata a San Corrado. Una particolare menzione merita la moderna icona dipinta (nei primi anni Novanta) da Lorenzo Infante, seguendo le indicazioni scaturite dai più recenti studi di don Luigi de Palma sul nostro santo patrono.
Questo e molto altro si potrà scoprire scorrendo le 261 pagine del libro (che può essere acquistato presso il Museo Diocesano di Molfetta).
L'iniziativa è stata inserita nell'ambito delle celebrazioni per la festa estiva di San Corrado che quest'anno coincide con il 10 luglio, così come in quel lontano 1785, quando le reliquie del Santo vennero traslate dall'antica alla nuova Cattedrale. Appuntamento, dunque, a stasera alle ore 19, presso il Duomo, per la celebrazione eucaristica cui seguirà una breve ma solenne processione.