Enti locali
Il Decreto Salva Molfetta passa in Senato: no allo sforamento del patto di stabilità
L’Amministrazione approva la relazione di bilancio 2013
Molfetta - sabato 3 maggio 2014
14.09
Il Comune di Molfetta si salva in zona Cesarini. Approvato dal Senato il Decreto Legge «Salva Roma», è passato anche l'emendamento «Salva Molfetta», una vera e propria postilla legislativa inserita appositamente nel DL per evitare che il Comune sforasse il patto di stabilità per il collocamento del mutuo per il finanziamento del porto (33milioni di euro).
Secondo l'emendamento all'art. 1 del decreto, sarà possibile collocare il mutuo al Titolo IV («Trasferimenti») e non al Titolo V («Debiti del bilancio»), proprio come aveva realizzato l'amministrazione Azzollini che nel 2011 aveva avuto anche l'assenso del Dipartimento della Ragioneria Generale. L'orientamento era poi cambiato lo scorso 5 dicembre, dopo l'approvazione del Bilancio di previsione 2013, situazione che aveva allarmato tutta l'amministrazione Natalicchio.
Si estingue anche la nota del 26 marzo 2014 del Direttore Generale della Finanza Enti Locali del Ministero dell'Interno che rinviava alla Corte dei Conti le conclusive determinazioni per la contabilizzazione del mutuo del porto. Peraltro, dovrebbero cadere tutte le schermaglie politiche delle ultime settimane tra i due schieramenti consiliari.
Per questo motivo, la Giunta comunale ha revocato la delibera n.84/14 con cui si incaricava il Dirigente del Settore Economico-Finanziario di ricollocare il mutuo al Titolo V nel redigendo schema del Rendiconto di Gestione del 2013. Allo stesso tempo, è stato possibile approvare la relazione della Giunta al Rendiconto della Gestione 2013 e le risultanze finali della gestione finanziaria del conto del Bilancio 2013.
Il primo dato che emerge dalla relazione è il disavanzo di competenza accertato, quasi 430mila euro. In questo caso, secondo quanto stabilito dall'art.188 del TUEL è necessaria una variazione al bilancio dell'esercizio in corso per la copertura del disavanzo (in pratica, il disavanzo deve essere applicato al bilancio prima di tutte le altre spese). Anzi, sarà opportuno che entro il 30 settembre, come fissato dall'art. 193 del TUEL, il Comune accerti il mantenimento degli equilibri di bilancio perché, in caso di accertamento negativo come nell'ipotesi di disavanzo risultante dall'ultimo consuntivo approvato, dovranno adottare le misure necessarie per ripristinare il pareggio.
Per il ripiano è possibile utilizzare per l'anno in corso e per i 2 successivi, tutte le entrate e le disponibilità, ad eccezione di quelle provenienti dall'assunzione di prestiti e di quelle aventi specifica destinazione per legge, oppure i proventi derivanti da alienazione dei beni patrimoniali disponibili. Provvedimenti che l'Amministrazione comunale dovrà attentamente verificare.
Negativo sarebbe anche il risultato della gestione dei programmi, considerato che gli accertamenti e impegni del 2013 presentano un ammanco di 430mila euro (differenza tra le entrate per il finanziamento dei programmi e le spese per gli stessi), nonostante il Conto del Bilancio 2013 abbia registrato un attivo di 133mila euro. È altrettanto interessante evidenziare che, secondo quanto riportato nella relazione, nel 2013 sono stati riscossi 19milioni di residui attivi (crediti), rispetto ai 118milioni di euro iniziali, mentre 130milioni di euro sono i residui passivi da riportare (sono stati pagati quasi 25milioni di residui passivi, ovvero i debiti).
Infatti, la ricognizione dei residui attivi è una operazione molto importante ai fini della preparazione del bilancio previsionale e per il consolidamento del bilancio consuntivo non solo perché costituisce la continuazione dell'attività gestionale del bilancio, in termini di competenza, riferita agli esercizi finanziari chiusi, ma soprattutto perché partecipa al risultato di amministrazione nel sistema finanziario degli enti locali. Il risultato di amministrazione è, perciò, la somma algebrica del fondo di cassa (+), dei residui attivi (+) e dei residui passivi (-).
Si attende, ora, la discussione e la conseguente approvazione del Rendiconto 2013 in Consiglio comunale.
Secondo l'emendamento all'art. 1 del decreto, sarà possibile collocare il mutuo al Titolo IV («Trasferimenti») e non al Titolo V («Debiti del bilancio»), proprio come aveva realizzato l'amministrazione Azzollini che nel 2011 aveva avuto anche l'assenso del Dipartimento della Ragioneria Generale. L'orientamento era poi cambiato lo scorso 5 dicembre, dopo l'approvazione del Bilancio di previsione 2013, situazione che aveva allarmato tutta l'amministrazione Natalicchio.
Si estingue anche la nota del 26 marzo 2014 del Direttore Generale della Finanza Enti Locali del Ministero dell'Interno che rinviava alla Corte dei Conti le conclusive determinazioni per la contabilizzazione del mutuo del porto. Peraltro, dovrebbero cadere tutte le schermaglie politiche delle ultime settimane tra i due schieramenti consiliari.
Per questo motivo, la Giunta comunale ha revocato la delibera n.84/14 con cui si incaricava il Dirigente del Settore Economico-Finanziario di ricollocare il mutuo al Titolo V nel redigendo schema del Rendiconto di Gestione del 2013. Allo stesso tempo, è stato possibile approvare la relazione della Giunta al Rendiconto della Gestione 2013 e le risultanze finali della gestione finanziaria del conto del Bilancio 2013.
Il primo dato che emerge dalla relazione è il disavanzo di competenza accertato, quasi 430mila euro. In questo caso, secondo quanto stabilito dall'art.188 del TUEL è necessaria una variazione al bilancio dell'esercizio in corso per la copertura del disavanzo (in pratica, il disavanzo deve essere applicato al bilancio prima di tutte le altre spese). Anzi, sarà opportuno che entro il 30 settembre, come fissato dall'art. 193 del TUEL, il Comune accerti il mantenimento degli equilibri di bilancio perché, in caso di accertamento negativo come nell'ipotesi di disavanzo risultante dall'ultimo consuntivo approvato, dovranno adottare le misure necessarie per ripristinare il pareggio.
Per il ripiano è possibile utilizzare per l'anno in corso e per i 2 successivi, tutte le entrate e le disponibilità, ad eccezione di quelle provenienti dall'assunzione di prestiti e di quelle aventi specifica destinazione per legge, oppure i proventi derivanti da alienazione dei beni patrimoniali disponibili. Provvedimenti che l'Amministrazione comunale dovrà attentamente verificare.
Negativo sarebbe anche il risultato della gestione dei programmi, considerato che gli accertamenti e impegni del 2013 presentano un ammanco di 430mila euro (differenza tra le entrate per il finanziamento dei programmi e le spese per gli stessi), nonostante il Conto del Bilancio 2013 abbia registrato un attivo di 133mila euro. È altrettanto interessante evidenziare che, secondo quanto riportato nella relazione, nel 2013 sono stati riscossi 19milioni di residui attivi (crediti), rispetto ai 118milioni di euro iniziali, mentre 130milioni di euro sono i residui passivi da riportare (sono stati pagati quasi 25milioni di residui passivi, ovvero i debiti).
Infatti, la ricognizione dei residui attivi è una operazione molto importante ai fini della preparazione del bilancio previsionale e per il consolidamento del bilancio consuntivo non solo perché costituisce la continuazione dell'attività gestionale del bilancio, in termini di competenza, riferita agli esercizi finanziari chiusi, ma soprattutto perché partecipa al risultato di amministrazione nel sistema finanziario degli enti locali. Il risultato di amministrazione è, perciò, la somma algebrica del fondo di cassa (+), dei residui attivi (+) e dei residui passivi (-).
Si attende, ora, la discussione e la conseguente approvazione del Rendiconto 2013 in Consiglio comunale.