Cultura, Eventi e Spettacolo
"Rosso Porpora", la rassegna chiude con il successo di "Ti presento Carmen"
Cala il sipario sugli eventi voluti dall'assessorato alla cultura
Molfetta - lunedì 4 giugno 2018
8.12
Cala il sipario sulla kermesse "Rosso porpora", rassegna organizzata dall'Amministrazione Comunale e dall'Assessore alla Cultura Sara Allegretta: sabato 2 giugno, infatti, è andato in scena l'ultimo dei cinque spettacoli dedicati alla violenza di genere, e che da gennaio hanno accompagnato un pubblico sempre più nutrito, attratto dalle tematiche proposte nelle varie rappresentazioni, tutte di genere diversissimo ed ugualmente pregevoli dal punto di vista artistico.
Non ha fatto eccezione l'ultimo spettacolo in programmazione, "Ti presento Carmen", andato in scena nella prestigiosa cornice del Museo Diocesano e che, come in molti altri appuntamenti del ciclo "Rosso porpora", ha visto la compresenza di diverse arti, tutte tese a raccontare la storia di Carmen, la zingara dell'omonima fortunata opera lirica del 1875 di Bizet che, dopo la prima accoglienza tiepida e puritana dei contemporanei, continua ancora oggi ad essere il secondo spettacolo lirico più rappresentato al mondo.
La storia è celeberrima: la gitana Carmen si innamora ricambiata del sergente don Josè che per lei abbandona una vita di rettitudine e rigore morale, ma dopo qualche tempo l'indole profonda della donna la porta a rifiutare la pastoia di un rapporto fattosi asfissiante per la sua anima troppo libera. Accecato dalla gelosia, don José la ucciderà durante un litigio, per poi consegnarsi ai gendarmi.
L'originalità dello spettacolo "Ti presento Carmen" si è riscontrata prima di tutto nell'esecuzione musicale, affidata all'Otto Clarinet Ensemble, gruppo composito di clarinettisti provenienti dalle più illustri realtà musicali torinesi e dal Conservatorio di Bari, i quali, sotto la guida musicale del M° Michele Mansueto, hanno eseguito alcune arie tratte dall'opera, concentrandosi in modo particolare sugli intermezzi, le parti di solito quasi più bistrattate e che fungono da raccordo degli atti dell'opera stessa.
A dare fiato e carne a Carmen, ci hanno pensato i monologhi di Lucia Margherita Marino, recitati dalla voce di Celeste Gugliandolo, che hanno ricostruito la trama dei pensieri della giovane zingara che, se pure ferocemente selvaggi ed intricati, al punto da farle dire di essersi meritata quanto le è accaduto, poiché era consapevole di avere "un'anima dannata", restano potenti nel loro essere quasi moderni nel loro forte realismo: Carmen si definisce infatti una donna a tutto tondo, non un'opera d'arte, lontana da quei "fiori di carta" che sono le varie incarnazioni di pudicizia e perfezione, di cui erano un brillante esempio le cantanti di fine Ottocento, che rifiutarono di macchiarsi la carriera, assumendo il ruolo di Carmen al suo esordio.
Fiore all'occhiello ed anima plastica di Carmen, è stata la soprano Maria Candirri che ha eseguito alcuni brani dell'opera, tra cui la famosissima "Habanera", strappando un coro di entusiasti applausi, oltre che per la sua voce, anche per le sue movenze scanzonate, pienamente corrispondenti al personaggio.
"Rosso porpora", quindi, saluta gli astanti con una standing ovation ed un bis di "Habanera", oltre che con la promessa dell'Assessore Sara Allegretta di un appuntamento da proseguire idealmente in autunno, all'insegna di sempre maggiori spazi da far conquistare all'arte nella vita quotidiana cittadina, specie quando quest'arte si qualifica non solo come mera evasione, ma anche come veicolo di riflessione e di conoscenza di realtà artistiche altrimenti sottovalutate o ignorate.
Non ha fatto eccezione l'ultimo spettacolo in programmazione, "Ti presento Carmen", andato in scena nella prestigiosa cornice del Museo Diocesano e che, come in molti altri appuntamenti del ciclo "Rosso porpora", ha visto la compresenza di diverse arti, tutte tese a raccontare la storia di Carmen, la zingara dell'omonima fortunata opera lirica del 1875 di Bizet che, dopo la prima accoglienza tiepida e puritana dei contemporanei, continua ancora oggi ad essere il secondo spettacolo lirico più rappresentato al mondo.
La storia è celeberrima: la gitana Carmen si innamora ricambiata del sergente don Josè che per lei abbandona una vita di rettitudine e rigore morale, ma dopo qualche tempo l'indole profonda della donna la porta a rifiutare la pastoia di un rapporto fattosi asfissiante per la sua anima troppo libera. Accecato dalla gelosia, don José la ucciderà durante un litigio, per poi consegnarsi ai gendarmi.
L'originalità dello spettacolo "Ti presento Carmen" si è riscontrata prima di tutto nell'esecuzione musicale, affidata all'Otto Clarinet Ensemble, gruppo composito di clarinettisti provenienti dalle più illustri realtà musicali torinesi e dal Conservatorio di Bari, i quali, sotto la guida musicale del M° Michele Mansueto, hanno eseguito alcune arie tratte dall'opera, concentrandosi in modo particolare sugli intermezzi, le parti di solito quasi più bistrattate e che fungono da raccordo degli atti dell'opera stessa.
A dare fiato e carne a Carmen, ci hanno pensato i monologhi di Lucia Margherita Marino, recitati dalla voce di Celeste Gugliandolo, che hanno ricostruito la trama dei pensieri della giovane zingara che, se pure ferocemente selvaggi ed intricati, al punto da farle dire di essersi meritata quanto le è accaduto, poiché era consapevole di avere "un'anima dannata", restano potenti nel loro essere quasi moderni nel loro forte realismo: Carmen si definisce infatti una donna a tutto tondo, non un'opera d'arte, lontana da quei "fiori di carta" che sono le varie incarnazioni di pudicizia e perfezione, di cui erano un brillante esempio le cantanti di fine Ottocento, che rifiutarono di macchiarsi la carriera, assumendo il ruolo di Carmen al suo esordio.
Fiore all'occhiello ed anima plastica di Carmen, è stata la soprano Maria Candirri che ha eseguito alcuni brani dell'opera, tra cui la famosissima "Habanera", strappando un coro di entusiasti applausi, oltre che per la sua voce, anche per le sue movenze scanzonate, pienamente corrispondenti al personaggio.
"Rosso porpora", quindi, saluta gli astanti con una standing ovation ed un bis di "Habanera", oltre che con la promessa dell'Assessore Sara Allegretta di un appuntamento da proseguire idealmente in autunno, all'insegna di sempre maggiori spazi da far conquistare all'arte nella vita quotidiana cittadina, specie quando quest'arte si qualifica non solo come mera evasione, ma anche come veicolo di riflessione e di conoscenza di realtà artistiche altrimenti sottovalutate o ignorate.