Roselli su ospedale: "Ogni posto letto tagliato è un dramma sulla pelle delle persone"
"La difesa del nostro ospedale è sacrosanta. Ma il sindaco Natalicchio dov'è stata finora?"
Molfetta - sabato 5 marzo 2016
7.41
«Ogni posto letto sottratto all'ospedale di Molfetta è un dramma sulla pelle delle persone oltre che una mortificazione per medici, infermieri e per tutti gli operatori che lavorano in quei reparti». Parte da questa premessa l'analisi del consigliere comunale Luigi Roselli rispetto a quanto sta accadendo nelle ultime ore al nosocomio "don Tonino Bello" di Molfetta.
«La difesa del nostro ospedale è sacrosanta e va condotta sempre e fino in fondo» spiega Roselli «peccato che il sindaco Natalicchio si sia accorta troppo tardi di quanto stava accadendo. Dov'è stata finora? E' da quattro anni che continuiamo a lanciare l'allarme sul lento smantellamento per mano della sinistra del nostro presidio ospedaliero, ma ci hanno sempre detto che eravamo noi a sbagliarci. Lo stillicidio del "Don Tonino Bello" da parte del governo di centrosinistra non è certo una scoperta di oggi: siamo passati da 120 a 101 posti letto negli anni scorsi, fino ad arrivare ai 76 posti letto di oggi. Un'agonia lenta e inesorabile iniziata prima con Nichi Vendola e Guglielmo Minervini, proseguita oggi con Michele Emiliano e Paola Natalicchio.»
Luigi Roselli sottolinea come in questi anni la sinistra, sia regionale che cittadina, non abbia fatto nulla per prevenire questo lento ridimensionamento dell'ospedale o per lavorare a un'alternativa seria in continuità con quanto era stato già avviato prima. Già assessore ai Servizi Socio Educativi del Comune di Molfetta, Roselli ricorda come «la precedente amministrazione, prefigurando già lo scenario che purtroppo oggi si sta concretizzando, aveva invece avviato un percorso di coinvolgimento di tutti i sindaci del nord barese che aveva come obiettivo la realizzazione del grande ospedale consortile del Nord Barese tra Molfetta e Bisceglie. Quel progetto, recepito successivamente dalla Regione Puglia, è rimasto ad oggi lettera morta: non esiste alcuna ipotesi di progettazione, né tantomeno alcun finanziamento. Nè risulta che il sindaco Paola Natalicchio abbia mai portato questo tema nella conferenza dei sindaci della Asl Bari.»
«Quali azioni ha messo in campo questa amministrazione per difendere il diritto alla salute dei cittadini?» si chiede ancora Luigi Roselli. «Osservo come fino all'altro ieri il sindaco di Molfetta esultava per un piano di riordino che secondo lei non sarebbe intervenuto sul nostro ospedale, salvo poi accorgersi che così che non era? Quale piano di riordino aveva letto Natalicchio e sulla base di che cosa parlava?»
Il confronto non finisce qui. Il tema ospedale sarà al centro di un convegno dedicato alla sanità in programma venerdì 11 marzo prossimo.
«La difesa del nostro ospedale è sacrosanta e va condotta sempre e fino in fondo» spiega Roselli «peccato che il sindaco Natalicchio si sia accorta troppo tardi di quanto stava accadendo. Dov'è stata finora? E' da quattro anni che continuiamo a lanciare l'allarme sul lento smantellamento per mano della sinistra del nostro presidio ospedaliero, ma ci hanno sempre detto che eravamo noi a sbagliarci. Lo stillicidio del "Don Tonino Bello" da parte del governo di centrosinistra non è certo una scoperta di oggi: siamo passati da 120 a 101 posti letto negli anni scorsi, fino ad arrivare ai 76 posti letto di oggi. Un'agonia lenta e inesorabile iniziata prima con Nichi Vendola e Guglielmo Minervini, proseguita oggi con Michele Emiliano e Paola Natalicchio.»
Luigi Roselli sottolinea come in questi anni la sinistra, sia regionale che cittadina, non abbia fatto nulla per prevenire questo lento ridimensionamento dell'ospedale o per lavorare a un'alternativa seria in continuità con quanto era stato già avviato prima. Già assessore ai Servizi Socio Educativi del Comune di Molfetta, Roselli ricorda come «la precedente amministrazione, prefigurando già lo scenario che purtroppo oggi si sta concretizzando, aveva invece avviato un percorso di coinvolgimento di tutti i sindaci del nord barese che aveva come obiettivo la realizzazione del grande ospedale consortile del Nord Barese tra Molfetta e Bisceglie. Quel progetto, recepito successivamente dalla Regione Puglia, è rimasto ad oggi lettera morta: non esiste alcuna ipotesi di progettazione, né tantomeno alcun finanziamento. Nè risulta che il sindaco Paola Natalicchio abbia mai portato questo tema nella conferenza dei sindaci della Asl Bari.»
«Quali azioni ha messo in campo questa amministrazione per difendere il diritto alla salute dei cittadini?» si chiede ancora Luigi Roselli. «Osservo come fino all'altro ieri il sindaco di Molfetta esultava per un piano di riordino che secondo lei non sarebbe intervenuto sul nostro ospedale, salvo poi accorgersi che così che non era? Quale piano di riordino aveva letto Natalicchio e sulla base di che cosa parlava?»
Il confronto non finisce qui. Il tema ospedale sarà al centro di un convegno dedicato alla sanità in programma venerdì 11 marzo prossimo.