Cronaca
Rosa Mezzina: «È finito un incubo»
La donna, originaria di Molfetta, parla dopo aver ritrovato i suoi due bambini
Molfetta - martedì 5 giugno 2018
L'incubo di Rosa Mezzina è finito dopo 41 giorni. Tanti ne sono passati da domenica 22 aprile quando i suoi due bambini Yassin e Yasmine, di 4 e 2 anni, sono tornati nella loro casa di Bolzano.
I piccoli erano stati portati via dal padre Jamel Methenni che per alcuni giorni aveva fatto perdere le tracce prima di chiamare in Italia e rassicurare telefonicamente l'ex compagna sullo stato di salute dei figli, con lui nella sua nazione d'origine, la Tunisia dove erano giunti a seguito del rilascio dei documenti necessari da parte del Consolato di Milano.
Da quel momento azioni diplomatiche e appelli televisivi si sono susseguiti fino a quando, a fine maggio, a Genova i minori sono stati presi in consegna da due donne carabiniere della compagnia di Bolzano e portati presso una stazione dell'Arma del capoluogo ligure dove hanno potuto riabbracciare la madre e i nonni.
«Con le lacrime agli occhi posso finalmente urlare al mondo intero la mia gioia», afferma la donna sul suo profilo Facebook.
«Non ci sono parole per descrivere il sentimento che sto provando, dire gioia è poco,il mio cuore è tornato a battere, vi guardo dormire e ancora non ci credo. Ogni singolo giorno passato senza di voi l'ho vissuto con la speranza che prima o poi sarebbe arrivato questo momento, ed ora siete qui al mio fianco a scaldarmi il cuore, figli miei, adesso che ci siamo ritrovati vi prometto che niente e nessuno potrà più dividerci», conclude.
I piccoli erano stati portati via dal padre Jamel Methenni che per alcuni giorni aveva fatto perdere le tracce prima di chiamare in Italia e rassicurare telefonicamente l'ex compagna sullo stato di salute dei figli, con lui nella sua nazione d'origine, la Tunisia dove erano giunti a seguito del rilascio dei documenti necessari da parte del Consolato di Milano.
Da quel momento azioni diplomatiche e appelli televisivi si sono susseguiti fino a quando, a fine maggio, a Genova i minori sono stati presi in consegna da due donne carabiniere della compagnia di Bolzano e portati presso una stazione dell'Arma del capoluogo ligure dove hanno potuto riabbracciare la madre e i nonni.
«Con le lacrime agli occhi posso finalmente urlare al mondo intero la mia gioia», afferma la donna sul suo profilo Facebook.
«Non ci sono parole per descrivere il sentimento che sto provando, dire gioia è poco,il mio cuore è tornato a battere, vi guardo dormire e ancora non ci credo. Ogni singolo giorno passato senza di voi l'ho vissuto con la speranza che prima o poi sarebbe arrivato questo momento, ed ora siete qui al mio fianco a scaldarmi il cuore, figli miei, adesso che ci siamo ritrovati vi prometto che niente e nessuno potrà più dividerci», conclude.