Ritorno alla normalità: un 2022 di esperienze all’estero per Molfetta
L’intervista a Luigi Balacco, direttore di InCo, per un bilancio della mobilità europea a Molfetta nel corso dell’anno
Molfetta - mercoledì 28 dicembre 2022
Il 2022 è stato un anno di ripresa anche per i viaggi e per le esperienze fuori porta. Tra questi, ritentrano i progetti di mobilità europea che vedono protagonisti giovani e adulti per opportunità di crescita in vari luoghi dell'Europa.
Da anni, a Molfetta, l'associazione InCo s'impegna a promuovere questi scambi sul suolo europeo. Abbiamo intervistato il direttore di InCo, Luigi Balacco, per un bilancio dell'anno in cui ripercorrere le mete più ambite e le esperienze più ricercate dai molfettesi.
Dopo due anni di pandemia, come è andato il 2022 nell'ambito della mobilità europea?
«Il 2022 ha segnato una ripartenza e quindi un boom di mobilità: abbiamo avuto giovani in entrata e in uscita da Molfetta. Tutto è ripartito e soprattutto i giovani, mossi dalla voglia di recuperare il tempo perduto, si sono candidati in massa ai nostri progetti. In realtà non ci siamo mai fermati, neanche durante la pandemia. Seppur con numeri ridotti, abbiamo continuato ad ospitare giovani europei a Molfetta nel rispetto delle restrizioni varate dal governo e dall'UE. Tuttavia è cambiato il modo in cui giovani e adulti si approcciano alla mobilità europea: assume sempre più importanza la dimensione dell'apprendimento. Sostanzialmente i beneficiari partecipano quando si tratta di un'esperienza di apprendimento di qualità e inclusiva. Legata a questo aspetto è la velocità di fruizione dei progetti: sono richiesti periodi di mobilità più brevi, ma intensi. Proprio nell'ottica di fare più esperienze nel minor tempo possibile. Il covid ci ha lasciato in eredità il timore di "perdere tempo"».
Quali sono le mete all'estero più ambite dai molfettesi?
«La Spagna fa da padrona, poi segue il Portogallo. Ultimamente c'è molta richiesta per i paesi nordici, soprattutto per mobilità di breve termine, considerando che poco siamo abituati ad inverni rigidi con carenza di luce naturale. In generale, al di là delle mete più gettonate o meno, a noi interessa l'esperienza in sé, quindi molto spesso anche mobilità verso destinazioni remote e poco conosciute possono diventare esperienze di vita indimenticabili».
Viceversa, a Molfetta c'è stata molta ospitalità?
«Quest'anno a Molfetta abbiamo ulteriormente incrementato il numero dei volontari europei di lungo termine, che sono circa 50. Abbiamo incrementato anche il numero di presenze legate a scambi di giovani e di mobilità professionali. Grazie all'accreditamento Erasmus+ ottenuto da InCo, stiamo ospitando più di 100 giovani ogni anno per periodi di 8 giorni».
Da anni, a Molfetta, l'associazione InCo s'impegna a promuovere questi scambi sul suolo europeo. Abbiamo intervistato il direttore di InCo, Luigi Balacco, per un bilancio dell'anno in cui ripercorrere le mete più ambite e le esperienze più ricercate dai molfettesi.
Dopo due anni di pandemia, come è andato il 2022 nell'ambito della mobilità europea?
«Il 2022 ha segnato una ripartenza e quindi un boom di mobilità: abbiamo avuto giovani in entrata e in uscita da Molfetta. Tutto è ripartito e soprattutto i giovani, mossi dalla voglia di recuperare il tempo perduto, si sono candidati in massa ai nostri progetti. In realtà non ci siamo mai fermati, neanche durante la pandemia. Seppur con numeri ridotti, abbiamo continuato ad ospitare giovani europei a Molfetta nel rispetto delle restrizioni varate dal governo e dall'UE. Tuttavia è cambiato il modo in cui giovani e adulti si approcciano alla mobilità europea: assume sempre più importanza la dimensione dell'apprendimento. Sostanzialmente i beneficiari partecipano quando si tratta di un'esperienza di apprendimento di qualità e inclusiva. Legata a questo aspetto è la velocità di fruizione dei progetti: sono richiesti periodi di mobilità più brevi, ma intensi. Proprio nell'ottica di fare più esperienze nel minor tempo possibile. Il covid ci ha lasciato in eredità il timore di "perdere tempo"».
Quali sono le mete all'estero più ambite dai molfettesi?
«La Spagna fa da padrona, poi segue il Portogallo. Ultimamente c'è molta richiesta per i paesi nordici, soprattutto per mobilità di breve termine, considerando che poco siamo abituati ad inverni rigidi con carenza di luce naturale. In generale, al di là delle mete più gettonate o meno, a noi interessa l'esperienza in sé, quindi molto spesso anche mobilità verso destinazioni remote e poco conosciute possono diventare esperienze di vita indimenticabili».
Viceversa, a Molfetta c'è stata molta ospitalità?
«Quest'anno a Molfetta abbiamo ulteriormente incrementato il numero dei volontari europei di lungo termine, che sono circa 50. Abbiamo incrementato anche il numero di presenze legate a scambi di giovani e di mobilità professionali. Grazie all'accreditamento Erasmus+ ottenuto da InCo, stiamo ospitando più di 100 giovani ogni anno per periodi di 8 giorni».