Entro i limiti l'inquinamento dell'acqua a Torre Calderina
I risultati delle indagini di "Goletta verde"
Molfetta - domenica 31 luglio 2016
18.06
Un'indagine accurata su tutto il litorale pugliese quella condotta da "Golletta verde" per Legambiente. Un'esame attento della situazione delle acque, soprattutto nel periodo clou dell'anno, quello in cui solitamente, da un pò di tempo, inizia ad affacciarsi la famigerata alga tossica.
Ebbene, secondo i risultati presentati in un dossier, è "entro i limiti" la situazione in località Torre Calderina in base ai prelievi effettuati tra il 18 e il 22 luglio scorsi. E c'è, dunque, da tirare un grande sospiro di sollievo soprattutto se si considera che "entro i limiti" è la situazione in tutti i punti del barese in cui sono stati effettuati i prelievi e cioè Bari, Polignano e Monopoli.
Emerge, tuttavia, la situazione del depuratore.
«Dal monitoraggio effettuato dall'Arpa Puglia nel 2015 (ben 2.451 controlli) emerge che sono 37 gli impianti di depurazione che presentano una non conformità alla Direttiva comunitaria (91/271) sul trattamento delle acque reflue urbane. Di questi 37 impianti: su 27 sono già in corso interventi di adeguamento/potenziamento», e tra questi c'è appunto quello di Molfetta.
«L'obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde è quello di individuare i punti critici di una regione e le pressioni inquinanti che ancora gravano sulla costa, analizzando il carico batterico che arriva in mare prevalentemente dalle foci di fiumi, canali o scarichi non depurati - spiega Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde - Il nostro, è bene ribadirlo, è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né assegniamo patenti di balneabilità, ma restituiamo comunque un'istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni. In Puglia, pur registrando un miglioramento della situazione rispetto agli anni passati, riscontriamo ancora criticità, nuove o già note, che vanno subito risolte. Al centro della nostra analisi ci sono gli scarichi non depurati che arrivano in mare, problema su cui occorre dare un segnale di forte responsabilità e concretezza negli interventi. Occorre ragionare in una scala più ampia dei semplici confini comunali o territoriali e valutare caso per caso la soluzione migliore».
Ebbene, secondo i risultati presentati in un dossier, è "entro i limiti" la situazione in località Torre Calderina in base ai prelievi effettuati tra il 18 e il 22 luglio scorsi. E c'è, dunque, da tirare un grande sospiro di sollievo soprattutto se si considera che "entro i limiti" è la situazione in tutti i punti del barese in cui sono stati effettuati i prelievi e cioè Bari, Polignano e Monopoli.
Emerge, tuttavia, la situazione del depuratore.
«Dal monitoraggio effettuato dall'Arpa Puglia nel 2015 (ben 2.451 controlli) emerge che sono 37 gli impianti di depurazione che presentano una non conformità alla Direttiva comunitaria (91/271) sul trattamento delle acque reflue urbane. Di questi 37 impianti: su 27 sono già in corso interventi di adeguamento/potenziamento», e tra questi c'è appunto quello di Molfetta.
«L'obiettivo del monitoraggio di Goletta Verde è quello di individuare i punti critici di una regione e le pressioni inquinanti che ancora gravano sulla costa, analizzando il carico batterico che arriva in mare prevalentemente dalle foci di fiumi, canali o scarichi non depurati - spiega Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde - Il nostro, è bene ribadirlo, è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né assegniamo patenti di balneabilità, ma restituiamo comunque un'istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni. In Puglia, pur registrando un miglioramento della situazione rispetto agli anni passati, riscontriamo ancora criticità, nuove o già note, che vanno subito risolte. Al centro della nostra analisi ci sono gli scarichi non depurati che arrivano in mare, problema su cui occorre dare un segnale di forte responsabilità e concretezza negli interventi. Occorre ragionare in una scala più ampia dei semplici confini comunali o territoriali e valutare caso per caso la soluzione migliore».