Ristorazione, dai rincari energetici all'allarme per la tazzina di caffè a 1.50 euro
Pubblicata l'indagine congiunturale sul comparto gastronomico
Molfetta - venerdì 21 gennaio 2022
0.05
Clima di fiducia (di nuovo) in discesa. È quanto emerge dalle ultime osservazioni della Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, che evidenzia a livello nazionale un calo del sentiment del comparto della ristorazione commerciale. I riflettori sono in questo momento puntati sulle possibile conseguenze dei rincari energetici e sull'allarme dei consumatori sull'aumento del costo della tazzina di caffè al bar. Un rituale per gli italiani, ma anche un indice dell'economia del momento.
«Lo slancio positivo registrato nel terzo trimestre si è (bruscamente) esaurito - si legge nella nota diffusa dalla Fipe - Il clima di fiducia torna sotto soglia 100 attestandosi a 83,8 mentre nello stesso periodo del 2019 era 91,7. Inopportuno il confronto con il 2020 quando le aziende erano per lo più chiuse. I giudizi verso le aspettative di breve termine non sono positivi né verso le performance economiche né verso le prospettive occupazionali. Indagine congiunturale sulla ristorazione commerciale».
I prezzi "corrono" solo nel delivery, secondo Fipa. «Nel 2021, dopo la flessione del 2020 (-0,2%), i prezzi al consumo sono cresciuti in media d'anno del +1,9%, facendo registrare l'aumento più sostenuto dal 2012 quando i prezzi aumentarono del 3,0%. La ripresa dell'inflazione nel 2021 è stata trainata dall'andamento dei prezzi degli Energetici (+14,1%). Al netto di questi beni, la crescita dei prezzi al consumo nel 2021 è la stessa registrata nell'anno precedente (+0,7%). L'inflazione acquisita per il 2022 (cioè la crescita media che si avrebbe nell'anno se i prezzi rimanessero stabili fino a dicembre) è pari a +1,8%. L'accelerazione dei prezzi a partire dal mese di luglio ha toccato il livello massimo nel mese di dicembre quando la variazione tendenziale (su dicembre dell'anno precedente) è stata del 3,9% per effetto principalmente dell'aumento dei prezzi dei Beni alimentari, di quelli dei Beni durevoli e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. I prezzi dei Beni energetici mantengono un profilo di crescita assai sostenuto (+29,1%).
In questo contesto di forte aumento dell'inflazione, la crescita dei prezzi nei servizi di ristorazione risulta moderata con un incremento su base annua del +1,9%, in linea con l'inflazione generale, e del +2,7% su base tendenziale, oltre un punto percentuale sotto il valore generale. Per il settore della ristorazione l'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +1,3%. L'allarme lanciato in questi giorni circa un generalizzato e forte aumento dei prezzi dei servizi di ristorazione non risulta supportato da alcuna evidenza reale.
I dati dicono esattamente il contrario in particolare per quei prodotti di punta del canale bar come caffè espresso e cappuccino. Emerge, invece, una spinta significativa all'aumento dei prezzi del food delivery (tendenziale a +8,6%), probabilmente sostenuta dalla maggiore propensione ad utilizzare questa modalità di consumo da parte di quote crescenti di consumatori».
«Lo slancio positivo registrato nel terzo trimestre si è (bruscamente) esaurito - si legge nella nota diffusa dalla Fipe - Il clima di fiducia torna sotto soglia 100 attestandosi a 83,8 mentre nello stesso periodo del 2019 era 91,7. Inopportuno il confronto con il 2020 quando le aziende erano per lo più chiuse. I giudizi verso le aspettative di breve termine non sono positivi né verso le performance economiche né verso le prospettive occupazionali. Indagine congiunturale sulla ristorazione commerciale».
I prezzi "corrono" solo nel delivery, secondo Fipa. «Nel 2021, dopo la flessione del 2020 (-0,2%), i prezzi al consumo sono cresciuti in media d'anno del +1,9%, facendo registrare l'aumento più sostenuto dal 2012 quando i prezzi aumentarono del 3,0%. La ripresa dell'inflazione nel 2021 è stata trainata dall'andamento dei prezzi degli Energetici (+14,1%). Al netto di questi beni, la crescita dei prezzi al consumo nel 2021 è la stessa registrata nell'anno precedente (+0,7%). L'inflazione acquisita per il 2022 (cioè la crescita media che si avrebbe nell'anno se i prezzi rimanessero stabili fino a dicembre) è pari a +1,8%. L'accelerazione dei prezzi a partire dal mese di luglio ha toccato il livello massimo nel mese di dicembre quando la variazione tendenziale (su dicembre dell'anno precedente) è stata del 3,9% per effetto principalmente dell'aumento dei prezzi dei Beni alimentari, di quelli dei Beni durevoli e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. I prezzi dei Beni energetici mantengono un profilo di crescita assai sostenuto (+29,1%).
In questo contesto di forte aumento dell'inflazione, la crescita dei prezzi nei servizi di ristorazione risulta moderata con un incremento su base annua del +1,9%, in linea con l'inflazione generale, e del +2,7% su base tendenziale, oltre un punto percentuale sotto il valore generale. Per il settore della ristorazione l'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +1,3%. L'allarme lanciato in questi giorni circa un generalizzato e forte aumento dei prezzi dei servizi di ristorazione non risulta supportato da alcuna evidenza reale.
I dati dicono esattamente il contrario in particolare per quei prodotti di punta del canale bar come caffè espresso e cappuccino. Emerge, invece, una spinta significativa all'aumento dei prezzi del food delivery (tendenziale a +8,6%), probabilmente sostenuta dalla maggiore propensione ad utilizzare questa modalità di consumo da parte di quote crescenti di consumatori».