Cronaca
Rischio archiviazione per l’indagine sulla scomparsa di Mauro Picca
L’associazione Penelope si oppone: interrogate la donna che frequentava e la famiglia di lei
Molfetta - mercoledì 11 giugno 2014
7.17
Si deciderà in queste ore l'eventuale archiviazione dell'inchiesta relativa alla scomparsa di Mauro Picca, il pensionato molfettese di cui non si hanno più notizie da settembre del 2011.
Nelle scorse settimane sorso l'Associazione Penelope Puglia aveva presento opposizione alla richiesta di archiviazione deposita dalla parte della Procura di Trani. Secondo il legale dell'associazione e della famiglia Picca, Pasquale Pellegrini, ci sono elementi perché si continui ad indagare. A cominciare dalla escussione della donna con cui Picca aveva una frequentazione quando è scomparso e dei componenti della famiglia della donna. Per loro Picca aveva contratto debiti.
Quella di Mauro Picca, che all'epoca dei fatti aveva sessantotto anni, non può essere considerato un allontanamento volontario. Se così fosse stato l'uomo avrebbe portato con sé denaro e abiti. Soprattutto avrebbe portato con sé i farmaci salvavita di cui aveva bisogno.
Di Mauro Picca si sono perse le tracce dall'11 settembre del 2011. Aveva detto a sua moglie di voler uscire per una passeggiata. Da allora è scomparso nel nulla. L'uomo, alto circa 1,70 centimetri, di corporatura robusta, ha occhi chiari. Al momento della scomparsa indossava una camicia azzurra a maniche corte, bermuda beige con tasconi laterali e sandali neri.
Mauro Picca, nostromo in pensione, aveva lavorato per quasi 40 anni a bordo di grosse navi. Domenica 11 settembre 2011, nel pomeriggio, era uscito. In serata, sua moglie, non vedendolo rientrare ha chiamato sui suoi cellulari, ma risultavano entrambi spenti. Aveva con sé i documenti ma non i farmaci necessari per la sua terapia quotidiana. Portava occhiali da vista e la fede all'anulare sinistro.
Nelle scorse settimane sorso l'Associazione Penelope Puglia aveva presento opposizione alla richiesta di archiviazione deposita dalla parte della Procura di Trani. Secondo il legale dell'associazione e della famiglia Picca, Pasquale Pellegrini, ci sono elementi perché si continui ad indagare. A cominciare dalla escussione della donna con cui Picca aveva una frequentazione quando è scomparso e dei componenti della famiglia della donna. Per loro Picca aveva contratto debiti.
Quella di Mauro Picca, che all'epoca dei fatti aveva sessantotto anni, non può essere considerato un allontanamento volontario. Se così fosse stato l'uomo avrebbe portato con sé denaro e abiti. Soprattutto avrebbe portato con sé i farmaci salvavita di cui aveva bisogno.
Di Mauro Picca si sono perse le tracce dall'11 settembre del 2011. Aveva detto a sua moglie di voler uscire per una passeggiata. Da allora è scomparso nel nulla. L'uomo, alto circa 1,70 centimetri, di corporatura robusta, ha occhi chiari. Al momento della scomparsa indossava una camicia azzurra a maniche corte, bermuda beige con tasconi laterali e sandali neri.
Mauro Picca, nostromo in pensione, aveva lavorato per quasi 40 anni a bordo di grosse navi. Domenica 11 settembre 2011, nel pomeriggio, era uscito. In serata, sua moglie, non vedendolo rientrare ha chiamato sui suoi cellulari, ma risultavano entrambi spenti. Aveva con sé i documenti ma non i farmaci necessari per la sua terapia quotidiana. Portava occhiali da vista e la fede all'anulare sinistro.