Vita di città
Riqualificazione di corso Umberto le associazioni scrivono al sindaco
«Non sia un monumento allo spreco. Ci vuole cautela e cura»
Molfetta - domenica 10 maggio 2015
9.52
«Evitare che il progetto di riqualificazione di corso Umberto si trasformi, come accaduto in altre occasioni, in un restyling di facciata, inutile, costoso e peggiorativo dell'esistente».
È questo il senso di una lettera che il circolo di Legambiente, facendosi portavoce di quindici associazioni, ha indirizzato al sindaco Paola Natalicchio, all'assessore ai Lavori pubblici Giovanni Abbattista al dirigente di quel settore Lazzaro Pappagallo e alla Soprintendenza ai beni architettonici. Le associazioni chiedono, che venga salvaguardato il basolato storico, per non sminuire gli interventi di rifacimento della strada - salotto della città, e che gli alberi siano sostituiti solo se professionisti esperti ne accertino eventuali patologie. «Chiediamo – scrivono – che la struttura di questo "boulevard" non sia stravolta per far posto a stravaganti e azzardate innovazioni».
E per valorizzare meglio l'intero progetto di restyling, secondo le associazioni, anche gli esercizi commerciali di corso Umberto dovrebbero essere coinvolti. «Le aree allestite all'aperto, i dehors – si legge nella lettera - dovrebbero essere in qualche modo rese omogenee per evitare effetti visivi di cattivo gusto. Le questioni di stile, del resto, non rispondono solo al bisogno di rispettare il valore storico di uno spazio urbano, ma anche all'esigenza di rilanciare un tessuto commerciale molto compromesso». E perché i dehors siano resi omogenei, le associazioni ipotizzano un intervento della pubblica amministrazione per consentire l'accesso a finanziamenti a taso agevolato a favore dei commercianti. «Corso Umberto – continua la lettera - è un'arteria di pregio della città e questo deve essere di monito anche per chi intenda riqualificarla. Anche una strada può essere patrimonio monumentale».
Infine una piccola nota polemiche. «È strano che il progetto di riqualificazione non abbia previsto la costruzione della fognatura pluviale, visto che la strada, anche per piogge di modesta identità, puntualmente si allaga».
È questo il senso di una lettera che il circolo di Legambiente, facendosi portavoce di quindici associazioni, ha indirizzato al sindaco Paola Natalicchio, all'assessore ai Lavori pubblici Giovanni Abbattista al dirigente di quel settore Lazzaro Pappagallo e alla Soprintendenza ai beni architettonici. Le associazioni chiedono, che venga salvaguardato il basolato storico, per non sminuire gli interventi di rifacimento della strada - salotto della città, e che gli alberi siano sostituiti solo se professionisti esperti ne accertino eventuali patologie. «Chiediamo – scrivono – che la struttura di questo "boulevard" non sia stravolta per far posto a stravaganti e azzardate innovazioni».
E per valorizzare meglio l'intero progetto di restyling, secondo le associazioni, anche gli esercizi commerciali di corso Umberto dovrebbero essere coinvolti. «Le aree allestite all'aperto, i dehors – si legge nella lettera - dovrebbero essere in qualche modo rese omogenee per evitare effetti visivi di cattivo gusto. Le questioni di stile, del resto, non rispondono solo al bisogno di rispettare il valore storico di uno spazio urbano, ma anche all'esigenza di rilanciare un tessuto commerciale molto compromesso». E perché i dehors siano resi omogenei, le associazioni ipotizzano un intervento della pubblica amministrazione per consentire l'accesso a finanziamenti a taso agevolato a favore dei commercianti. «Corso Umberto – continua la lettera - è un'arteria di pregio della città e questo deve essere di monito anche per chi intenda riqualificarla. Anche una strada può essere patrimonio monumentale».
Infine una piccola nota polemiche. «È strano che il progetto di riqualificazione non abbia previsto la costruzione della fognatura pluviale, visto che la strada, anche per piogge di modesta identità, puntualmente si allaga».