Cronaca
Ripulivano le scuole di Molfetta, rinvenuta refurtiva della "Battisti-Pascoli"
Arrestato un 18enne dai Carabinieri. Trovati a Giovinazzo 7 pc, radio ricetrasmittenti e arnesi da scasso
Molfetta - domenica 20 gennaio 2019
12.43
Sette computer rubati nelle scuole di Giovinazzo e Molfetta, una cassa acustica, un sacco contenente oltre cinquanta snack e bevande trafugate dai distributori automatici, oltre a tre radio ricetrasmittenti, arnesi da scasso e poi guanti da lavoro usati verosimilmente per i colpi.
È quanto rinvenuto dai Carabinieri della Stazione di Giovinazzo a cui, nella notte del 15 gennaio scorso, non sono sfuggiti tre giovanissimi del posto, tra cui un 18enne. I militari erano in perlustrazione nel corso dei servizi di controllo del territorio finalizzati alla prevenzione ed alla repressione dei reati, quando hanno notato, alla periferia sud di Giovinazzo, nella zona 167, nelle vicinanze del PalaPansini, tre giovinazzesi a piedi.
La presenza dei tre giovani in quel luogo e a quell'ora è subito apparsa ingiustificata. Inoltre il fatto che tutti avessero delle vistose borse, ovviamente, deve aver messo ancor di più in allarme gli uomini in divisa, che hanno subito proceduto al controllo di routine. I militari, infatti, hanno quindi proceduto ad una immediata perquisizione personale, rinvenendo cinque computer portatili, risultati rubati dall'istituto comprensivo "Battisti-Pascoli" di Molfetta.
I tre, a cui sono stati sequestrati anche tre radio ricetrasmittenti, arnesi da scasso e guanti da lavoro, sono stati condotti in caserma, mentre i Carabinieri, nel corso della notte, hanno scoperto anche il covo della gang, ovvero l'abitazione del 18enne. All'interno i militari hanno rinvenuto ulteriori due computer portatili, asportati dalla scuola secondaria di primo grado "Buonarroti" e dalla scuola dell'infanzia "Via Dante Alighieri", entrambe di Giovinazzo.
Ed ancora: una cassa acustica, risultata rubata all'interno dell'istituto professionale per l'industria e l'artigianato "Banti" ed un sacco in plastica contenente oltre 50 snack e bevande trafugate dai distributori automatici scolastici. Insomma, tre giovanissimi ladri con un curriculum di almeno 4 furti in pochi giorni erano diventati l'incubo di dirigenti, insegnanti ed alunni degli istituti scolastici di Giovinazzo e Molfetta.
Alla fine, dopo l'indagine serrata degli uomini del luogotenente Dino Amato, che erano già sulle loro tracce, la gang è stata sgominata e i tre giovani, ritenuti i presunti autori, sono stati fermati. Il 18enne, accusato dei reati di furto aggravato in concorso e di ricettazione, è stato relegato agli arresti domiciliari, mentre i due minorenni sono stati denunciati a piede libero: entrambi dovranno rispondere di ricettazione.
L'indagine, condotta dai militari giovinazzesi, dipendenti della Compagnia di Molfetta, è cominciata a seguito delle denunce sporte negli ultimi giorni, che hanno determinato un grave allarme sociale nel tessuto scolastico e civile. Gli inquirenti hanno disposto numerosi appostamenti che si sono rivelati provvidenziali per incastrare gli autori seriali degli episodi di cronaca, tutti concentrati a Giovinazzo.
Saccheggio dopo saccheggio, i militari dell'Arma hanno cominciato a recuperare indizi, sino a fermare i tre componenti della banda. Un'attività di rilievo, che ha quanto meno restituito il sorriso a chi, dai dirigenti agli insegnanti sino ai bambini, lo aveva perso.
È quanto rinvenuto dai Carabinieri della Stazione di Giovinazzo a cui, nella notte del 15 gennaio scorso, non sono sfuggiti tre giovanissimi del posto, tra cui un 18enne. I militari erano in perlustrazione nel corso dei servizi di controllo del territorio finalizzati alla prevenzione ed alla repressione dei reati, quando hanno notato, alla periferia sud di Giovinazzo, nella zona 167, nelle vicinanze del PalaPansini, tre giovinazzesi a piedi.
La presenza dei tre giovani in quel luogo e a quell'ora è subito apparsa ingiustificata. Inoltre il fatto che tutti avessero delle vistose borse, ovviamente, deve aver messo ancor di più in allarme gli uomini in divisa, che hanno subito proceduto al controllo di routine. I militari, infatti, hanno quindi proceduto ad una immediata perquisizione personale, rinvenendo cinque computer portatili, risultati rubati dall'istituto comprensivo "Battisti-Pascoli" di Molfetta.
I tre, a cui sono stati sequestrati anche tre radio ricetrasmittenti, arnesi da scasso e guanti da lavoro, sono stati condotti in caserma, mentre i Carabinieri, nel corso della notte, hanno scoperto anche il covo della gang, ovvero l'abitazione del 18enne. All'interno i militari hanno rinvenuto ulteriori due computer portatili, asportati dalla scuola secondaria di primo grado "Buonarroti" e dalla scuola dell'infanzia "Via Dante Alighieri", entrambe di Giovinazzo.
Ed ancora: una cassa acustica, risultata rubata all'interno dell'istituto professionale per l'industria e l'artigianato "Banti" ed un sacco in plastica contenente oltre 50 snack e bevande trafugate dai distributori automatici scolastici. Insomma, tre giovanissimi ladri con un curriculum di almeno 4 furti in pochi giorni erano diventati l'incubo di dirigenti, insegnanti ed alunni degli istituti scolastici di Giovinazzo e Molfetta.
Alla fine, dopo l'indagine serrata degli uomini del luogotenente Dino Amato, che erano già sulle loro tracce, la gang è stata sgominata e i tre giovani, ritenuti i presunti autori, sono stati fermati. Il 18enne, accusato dei reati di furto aggravato in concorso e di ricettazione, è stato relegato agli arresti domiciliari, mentre i due minorenni sono stati denunciati a piede libero: entrambi dovranno rispondere di ricettazione.
L'indagine, condotta dai militari giovinazzesi, dipendenti della Compagnia di Molfetta, è cominciata a seguito delle denunce sporte negli ultimi giorni, che hanno determinato un grave allarme sociale nel tessuto scolastico e civile. Gli inquirenti hanno disposto numerosi appostamenti che si sono rivelati provvidenziali per incastrare gli autori seriali degli episodi di cronaca, tutti concentrati a Giovinazzo.
Saccheggio dopo saccheggio, i militari dell'Arma hanno cominciato a recuperare indizi, sino a fermare i tre componenti della banda. Un'attività di rilievo, che ha quanto meno restituito il sorriso a chi, dai dirigenti agli insegnanti sino ai bambini, lo aveva perso.