"Riprendiamoci la muraglia": petizione contro l'ordinanza che regolamenta l'accesso
Domenica 5 novembre dalle ore 10 alle ore 13 in Piazza Mazzini la raccolta firme
Molfetta - sabato 28 ottobre 2017
13.59
Sono passati poco meno di tre mesi e non smette di far discutere L'Ordinanza Sindacale emanata dal Sindaco Tommaso Minervini per la regolamentazione del pubblico accesso alla strada pensile sulla Muraglia.
A partire dalla tipologia di ordinanza scelta (urgente e contingibile) dettata da "gravi pericoli che minacciano la sicurezza urbana" e alla sua approvazione, sottratta ad ogni tipo di confronto democratico con i cittadini, con i soggetti politici facenti parte della massima assise cittadina, con tutti i residenti della zona interessata, con i titolari delle attività commerciali che animano Corso Dante e tutta la parte storica della città, l'ordinanza ha di fatto attuato la trasformazione della Muraglia, da bene pubblico a proprietà privata così come testimoniano gli ultimi recenti ed incresciosi accadimenti verificatisi tra alcuni visitatori e un residente.
Gli orari di accesso (10-12; 16-21) non favoriscono, come l'ordinanza recita, i flussi turistici che, anzi, li penalizza provocando di fatto la chiusura del sito in larghe fasce orarie e sottraendo la fruizione di uno dei luoghi più belli della città ai visitatori. Stesso discorso vale per l'altro fine che l'ordinanza vorrebbe perseguire: il decoro. E' possibile identificare orari nei quali si è più civili rispetto ad altri? Ovviamente no. Magari si potrebbe cominciare a dotare la muraglia di alcuni cestini getta carte, totalmente assenti così come lo è la cartellonistica informativa prevista dal dispositivo.
E' possibile partire invece dalla restituzione degli spazi selvaggiamente occupati e che restringono di fatto il passaggio pedonale di proprietà del Comune?
Queste sono solo alcune delle ragioni che hanno spinto un gruppo di liberi cittadini ad agire una petizione popolare per chiedere al sindaco l'immediata revoca dell'ordinanza sindacale n.41979 del 21/07/2017 e l'applicazione di quella dirigenziale n. 62889 del 22/11/2007.
Il primo appuntamento pubblico è per domenica 5 novembre dalle ore 10 alle ore 13:00 in Piazza Mazzini con la raccolta firme che proseguirà fino al raggiungimento del suo obiettivo: riportare la Muraglia a essere un bene comune.
Primi firmatari (in ordine alfabetico): Raffaella Altamura, Clelia Altomare, Federico Ancona, Anita Annese, Marco Annese, Emilio Bianco, Pietro Capurso, Giovanna Centrone, Giuseppe Ciccolella, Giulio Cosentino, Domenico De Candia, Michele De Sanctis, Francesca Faleo, Michele Farinola, Giulia Finzi, Genni Gadaleta Caldarola, Nico La Macchia, Gabriella Lacedonia, Giuseppe Maggialetti, Angela Mancini, Teresa Mancini, Maria Mastropierro, Manuel Flavio Minervini, Giacomo Pisani, Tommaso Poli, Lucia Porta, Rosa Rizzi, Angela Sciancalepore, Gianluca Sciannameo, Felice Spaccavento, Antonio Tavella, Gabriele Vilardi, Elvira Zaccagnino.
A partire dalla tipologia di ordinanza scelta (urgente e contingibile) dettata da "gravi pericoli che minacciano la sicurezza urbana" e alla sua approvazione, sottratta ad ogni tipo di confronto democratico con i cittadini, con i soggetti politici facenti parte della massima assise cittadina, con tutti i residenti della zona interessata, con i titolari delle attività commerciali che animano Corso Dante e tutta la parte storica della città, l'ordinanza ha di fatto attuato la trasformazione della Muraglia, da bene pubblico a proprietà privata così come testimoniano gli ultimi recenti ed incresciosi accadimenti verificatisi tra alcuni visitatori e un residente.
Gli orari di accesso (10-12; 16-21) non favoriscono, come l'ordinanza recita, i flussi turistici che, anzi, li penalizza provocando di fatto la chiusura del sito in larghe fasce orarie e sottraendo la fruizione di uno dei luoghi più belli della città ai visitatori. Stesso discorso vale per l'altro fine che l'ordinanza vorrebbe perseguire: il decoro. E' possibile identificare orari nei quali si è più civili rispetto ad altri? Ovviamente no. Magari si potrebbe cominciare a dotare la muraglia di alcuni cestini getta carte, totalmente assenti così come lo è la cartellonistica informativa prevista dal dispositivo.
E' possibile partire invece dalla restituzione degli spazi selvaggiamente occupati e che restringono di fatto il passaggio pedonale di proprietà del Comune?
Queste sono solo alcune delle ragioni che hanno spinto un gruppo di liberi cittadini ad agire una petizione popolare per chiedere al sindaco l'immediata revoca dell'ordinanza sindacale n.41979 del 21/07/2017 e l'applicazione di quella dirigenziale n. 62889 del 22/11/2007.
Il primo appuntamento pubblico è per domenica 5 novembre dalle ore 10 alle ore 13:00 in Piazza Mazzini con la raccolta firme che proseguirà fino al raggiungimento del suo obiettivo: riportare la Muraglia a essere un bene comune.
Primi firmatari (in ordine alfabetico): Raffaella Altamura, Clelia Altomare, Federico Ancona, Anita Annese, Marco Annese, Emilio Bianco, Pietro Capurso, Giovanna Centrone, Giuseppe Ciccolella, Giulio Cosentino, Domenico De Candia, Michele De Sanctis, Francesca Faleo, Michele Farinola, Giulia Finzi, Genni Gadaleta Caldarola, Nico La Macchia, Gabriella Lacedonia, Giuseppe Maggialetti, Angela Mancini, Teresa Mancini, Maria Mastropierro, Manuel Flavio Minervini, Giacomo Pisani, Tommaso Poli, Lucia Porta, Rosa Rizzi, Angela Sciancalepore, Gianluca Sciannameo, Felice Spaccavento, Antonio Tavella, Gabriele Vilardi, Elvira Zaccagnino.