Sanità
Riordino ospedaliero, il sindaco Natalicchio: “non si adoperi la calcolatrice come un bisturi”
Intervento in difesa del “don Tonino Bello”
Molfetta - mercoledì 2 dicembre 2015
14.45
"Siamo preoccupati, non poco, dalle indiscrezioni sull'approvazione del Piano di riordino ospedaliero al quale sta lavorando la Regione Puglia, che dovrebbe essere approvato entro fine anno. È allarmante la prospettiva della chiusura più volte minacciata o annunciata dal Presidente Michele Emiliano, che regge anche la delega alla sanità, di 25 presidi ospedalieri in tutta la Puglia". Così il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio interviene sulla questione che in questi ultimi giorni è sulle prime pagine di tutti i giornali.
"Si stanno finalmente concludendo i lavori per 6 milioni di euro – spiega – che hanno interessato l'ospedale 'don Tonino Bello' di Molfetta, riportando la struttura su moderni standard. Le nuove sale operatorie, il nuovo pronto soccorso ultimato a maggio, a luglio abbiamo accolto con soddisfazione l'accreditamento del centro trasfusionale in via di ampliamento e il rafforzamento dell'organico dell'ambulatorio di pediatria.
Non possiamo chiudere o depotenziare questo importante presidio che serve un bacino di utenza di oltre 100.000 persone e ha reparti di eccellenza come la chirurgia, la cardiologia e UTIC, l'urologia, il servizio di nefrologia e dialisi che ha assistiti anche di Bitonto e Ruvo".
"Non si smantella così la salute – sottolinea il sindaco Natalicchio – non si adopera la calcolatrice come un bisturi sulla pelle della comunità.
I tagli del governo sul fondo sanitario nazionale non possono ricadere a cascata sui presidi ospedalieri locali.
La direttiva europea che regola i turni dei medici negli ospedali, molti dei quali operano davvero in maniera eroica per coprire i turni di servizio e le reperibilità, non può essere applicata a discapito dei servizi ospedalieri, perché in Puglia siamo già lontani dagli standard ministeriali di posti letto per abitante previsti. E allora ci si adoperi per sbloccare il piano delle assunzioni, tenere sotto controllo la spesa sanitarie e non si rimedi, come dieci anni fa voleva fare Fitto, con il taglio degli ospedali senza assicurare i servizi territoriali di base".
"Siamo pronti subito – conclude il Sindaco –a metterci alla testa di Comitato per salvare il nostro ospedale e difenderlo in tutte le sedi. Chiediamo al Presidente Emiliano e al direttore Montanaro che qualunque decisione sia assunta in ascolto delle comunità e in difesa della salute dei cittadini pugliesi".
"Si stanno finalmente concludendo i lavori per 6 milioni di euro – spiega – che hanno interessato l'ospedale 'don Tonino Bello' di Molfetta, riportando la struttura su moderni standard. Le nuove sale operatorie, il nuovo pronto soccorso ultimato a maggio, a luglio abbiamo accolto con soddisfazione l'accreditamento del centro trasfusionale in via di ampliamento e il rafforzamento dell'organico dell'ambulatorio di pediatria.
Non possiamo chiudere o depotenziare questo importante presidio che serve un bacino di utenza di oltre 100.000 persone e ha reparti di eccellenza come la chirurgia, la cardiologia e UTIC, l'urologia, il servizio di nefrologia e dialisi che ha assistiti anche di Bitonto e Ruvo".
"Non si smantella così la salute – sottolinea il sindaco Natalicchio – non si adopera la calcolatrice come un bisturi sulla pelle della comunità.
I tagli del governo sul fondo sanitario nazionale non possono ricadere a cascata sui presidi ospedalieri locali.
La direttiva europea che regola i turni dei medici negli ospedali, molti dei quali operano davvero in maniera eroica per coprire i turni di servizio e le reperibilità, non può essere applicata a discapito dei servizi ospedalieri, perché in Puglia siamo già lontani dagli standard ministeriali di posti letto per abitante previsti. E allora ci si adoperi per sbloccare il piano delle assunzioni, tenere sotto controllo la spesa sanitarie e non si rimedi, come dieci anni fa voleva fare Fitto, con il taglio degli ospedali senza assicurare i servizi territoriali di base".
"Siamo pronti subito – conclude il Sindaco –a metterci alla testa di Comitato per salvare il nostro ospedale e difenderlo in tutte le sedi. Chiediamo al Presidente Emiliano e al direttore Montanaro che qualunque decisione sia assunta in ascolto delle comunità e in difesa della salute dei cittadini pugliesi".