Politica
Riordino, Minervini "Sulla sanità i rapporti di forza della politica"
Duro messaggio del Consigliere regionale.
Molfetta - giovedì 3 marzo 2016
12.53
Prende parola anche Guglielmo Minervini a proposito del riordino ospedaliero regionale. Capogruppo di "Noi a sinistra per la Puglia" nella massima assise della Regione in cui è anche Consigliere ma pure ex sindaco di Molfetta il cui nosocomio è tra i più penalizzati.
"Che senso ha, sradicare il reparto di urologia di Molfetta, una storica, qualificata e apprezzata struttura, per portarla altrove, con perdita di competenze e know-how senza alcuna giustificazione né epidemiologica né perlomeno ragionieristica?", si chiede sarcasticamente.
"Perché in questo difficile passaggio la sanità pugliese non riesce a fare gioco di squadra? La risposta è semplice: sulle spalle della sanità troppe volte si giocano altre partite, disegnando non la mappa delle risposte ai bisogni, ma quella dei rapporti di forza della politica", continua,"Per evitarlo, era necessario porre, alla base delle scelte, informazioni limpide e regole chiare e uguali per tutti. Invece niente dati e regole ballerine che si sono applicate come abiti sartoriali a vantaggio di qualcuno, a discapito di qualche altro. La delibera è uscita solo ieri, dopo una procedura opaca, col corredo di qualche tabella e niente che le giustifichi. Risultato: salva quello, affossa quell'altro".
"Avremmo il diritto di saperlo come cittadini e come consiglieri regionali, innanzitutto dai dirigenti, la cui missione specifica è fornire dati piuttosto che partecipare al confronto politico", chiosa nella nota apparsa sulla propria pagina Facebook.
"Che senso ha, sradicare il reparto di urologia di Molfetta, una storica, qualificata e apprezzata struttura, per portarla altrove, con perdita di competenze e know-how senza alcuna giustificazione né epidemiologica né perlomeno ragionieristica?", si chiede sarcasticamente.
"Perché in questo difficile passaggio la sanità pugliese non riesce a fare gioco di squadra? La risposta è semplice: sulle spalle della sanità troppe volte si giocano altre partite, disegnando non la mappa delle risposte ai bisogni, ma quella dei rapporti di forza della politica", continua,"Per evitarlo, era necessario porre, alla base delle scelte, informazioni limpide e regole chiare e uguali per tutti. Invece niente dati e regole ballerine che si sono applicate come abiti sartoriali a vantaggio di qualcuno, a discapito di qualche altro. La delibera è uscita solo ieri, dopo una procedura opaca, col corredo di qualche tabella e niente che le giustifichi. Risultato: salva quello, affossa quell'altro".
"Avremmo il diritto di saperlo come cittadini e come consiglieri regionali, innanzitutto dai dirigenti, la cui missione specifica è fornire dati piuttosto che partecipare al confronto politico", chiosa nella nota apparsa sulla propria pagina Facebook.