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Politica
Rinascere: «Siamo profondamente scossi da quanto stia emergendo a Molfetta»
Il commento del movimento in merito al nuovo polverone giudiziario
Molfetta - giovedì 24 aprile 2025
18.58
«Questa mattina Molfetta si è svegliata con un nuovo tremendo terremoto giudiziario che, ancora una volta, si abbatte sulla nostra città - inizia così la nota del movimento civico di Rinascere in merito alla notizia del giorno in città - la stampa riporta il rischio di arresto per il Sindaco Tommaso Minervini, e altri provvedimenti per funzionari e imprenditori locali. Anche in questo caso la magistratura indaga su appalti e opacità nelle procedure amministrative. Accuse gravissime che lo stesso Sindaco, in una nota sui social, ammette essere idonee alla richiesta di misure cautelari».
«Siamo profondamente scossi da quanto stia emergendo. Avremmo voluto che Molfetta brillasse per ben altri motivi. Al contrario l'amministrazione e tutto l'apparato comunale risultano sistematicamente sotto accusa, tanto da elevare fortissime perplessità sulla gestione di tutti questi anni di cattiva amministrazione, venduta come efficienza e come "politica del fare". Il Sindaco dichiara di avere fiducia negli organi di Giustizia e che spiegherà alla magistratura la "correttezza di ogni procedimento"».
«Ci auguriamo che sia così e che la città non venga sottoposta ad altri shock che la paralizzerebbero ulteriormente, come già accaduto numerose volte dall'inizio dei mandati sindacali di Tommaso Minervini, ovvero dal 2017. Abbiamo piena fiducia nella Magistratura e auspichiamo che venga dimostrata l'estraneità della macchina amministrativa a illeciti e procedure irregolari».
«Al tempo stesso, tuttavia, se a seguito degli interrogatori del 2 maggio non dovesse emergere l'auspicata estraneità ai fatti del Sindaco e dei funzionari della pubblica amministrazione, pur credendo nella presunzione di non colpevolezza sino all'ultimo grado di un eventuale giudizio, riterremo opportuno che il Sindaco rassegnasse le dimissioni, consentendo a questa città di poter sperare in un'amministrazione limpida ed efficiente, finalmente liberata da chi la tiene sotto scacco e sotto ricatto».
«Siamo profondamente scossi da quanto stia emergendo. Avremmo voluto che Molfetta brillasse per ben altri motivi. Al contrario l'amministrazione e tutto l'apparato comunale risultano sistematicamente sotto accusa, tanto da elevare fortissime perplessità sulla gestione di tutti questi anni di cattiva amministrazione, venduta come efficienza e come "politica del fare". Il Sindaco dichiara di avere fiducia negli organi di Giustizia e che spiegherà alla magistratura la "correttezza di ogni procedimento"».
«Ci auguriamo che sia così e che la città non venga sottoposta ad altri shock che la paralizzerebbero ulteriormente, come già accaduto numerose volte dall'inizio dei mandati sindacali di Tommaso Minervini, ovvero dal 2017. Abbiamo piena fiducia nella Magistratura e auspichiamo che venga dimostrata l'estraneità della macchina amministrativa a illeciti e procedure irregolari».
«Al tempo stesso, tuttavia, se a seguito degli interrogatori del 2 maggio non dovesse emergere l'auspicata estraneità ai fatti del Sindaco e dei funzionari della pubblica amministrazione, pur credendo nella presunzione di non colpevolezza sino all'ultimo grado di un eventuale giudizio, riterremo opportuno che il Sindaco rassegnasse le dimissioni, consentendo a questa città di poter sperare in un'amministrazione limpida ed efficiente, finalmente liberata da chi la tiene sotto scacco e sotto ricatto».