Politica
Rinascere Molfetta: «Sgombero campo rom, solo una grande operazione di distrazione di massa»
La nota del movimento dopo la notizia di cronaca della scorsa settimana
Molfetta - mercoledì 31 marzo 2021
9.58
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa a cura del movimento "Rinascere Molfetta"
"Lo sgombero di un insediamento rom, avvenuto pochi giorni fa nei pressi del mercato ortofrutticolo della nostra città, è stato salutato con entusiasmo dall'amministrazione comunale che ritiene, così, di aver riportato ordine, sicurezza e legalità nella nostra Molfetta.
Si tratta della solita vuota propaganda securitaria, tipica di una certa destra populista e sovranista che, soffiando sul fuoco di un malessere sociale sempre più avvertito dai cittadini, individua nel "diverso", nello "straniero" o nello "zingaro" da cacciare via, l'obiettivo da colpire.
Questo atteggiamento, già di per sé inaccettabile, appare ai nostri occhi ancora più odioso, oggi, dinnanzi alla condizione di grave illegalità diffusa con la quale i molfettesi sono quotidianamente costretti a fare i conti.
E così, piuttosto che intervenire sulle occupazioni abusive di suolo pubblico, sull'abbandono sistematico dei rifiuti che stanno rendendo la nostra città una vera e propria discarica a cielo aperto o sulle numerosissime violazioni alle restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria in corso, l'amministrazione comunale pensa bene di prendersela con una comunità nomade, cacciandola da un campo ai margini della città e ritenendo, così, di aver risolto il problema, e non di averlo semplicemente spostato un po' più in là.
Davvero il Sindaco o il suo assessore alla Sicurezza pensano che queste persone siano letteralmente "scomparse" dopo lo sgombero? Non pensano, piuttosto, che si siano solo allontanate di pochi chilometri e siano diventate, oggi, ancor meno controllabili di quanto non fossero prima?
Ci piacerebbe sapere dove sono finite le famiglie sgomberate e che fine abbiano fatto i minori e i bambini che popolavano quel campo. Ci chiediamo, inoltre, se siano intervenuti i servizi sociali del Comune per verificare la situazione e proporre una soluzione d'emergenza alternativa allo sgombero, assicurando a queste persone un tetto, acqua, e servizi igienici, o, se prima di cacciarli via, sia stato almeno fatto un rigoroso accertamento, da parte delle autorità sanitarie preposte, delle condizioni di salute dei soggetti interessati, vista l'epidemia da Covid-19 che sta interessando il nostro territorio.
Temiamo che nessuna iniziativa di questo tipo sia stata posta in essere e che l'amministrazione, rivelando il suo vero volto reazionario, si sia solo limitata a un ottuso intervento di sgombero che ha tutto il sapore di una grande operazione di "distrazione di massa", per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dalle sue manchevolezze e incapacità.
Molfetta, lì 30 marzo 2021"
"Lo sgombero di un insediamento rom, avvenuto pochi giorni fa nei pressi del mercato ortofrutticolo della nostra città, è stato salutato con entusiasmo dall'amministrazione comunale che ritiene, così, di aver riportato ordine, sicurezza e legalità nella nostra Molfetta.
Si tratta della solita vuota propaganda securitaria, tipica di una certa destra populista e sovranista che, soffiando sul fuoco di un malessere sociale sempre più avvertito dai cittadini, individua nel "diverso", nello "straniero" o nello "zingaro" da cacciare via, l'obiettivo da colpire.
Questo atteggiamento, già di per sé inaccettabile, appare ai nostri occhi ancora più odioso, oggi, dinnanzi alla condizione di grave illegalità diffusa con la quale i molfettesi sono quotidianamente costretti a fare i conti.
E così, piuttosto che intervenire sulle occupazioni abusive di suolo pubblico, sull'abbandono sistematico dei rifiuti che stanno rendendo la nostra città una vera e propria discarica a cielo aperto o sulle numerosissime violazioni alle restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria in corso, l'amministrazione comunale pensa bene di prendersela con una comunità nomade, cacciandola da un campo ai margini della città e ritenendo, così, di aver risolto il problema, e non di averlo semplicemente spostato un po' più in là.
Davvero il Sindaco o il suo assessore alla Sicurezza pensano che queste persone siano letteralmente "scomparse" dopo lo sgombero? Non pensano, piuttosto, che si siano solo allontanate di pochi chilometri e siano diventate, oggi, ancor meno controllabili di quanto non fossero prima?
Ci piacerebbe sapere dove sono finite le famiglie sgomberate e che fine abbiano fatto i minori e i bambini che popolavano quel campo. Ci chiediamo, inoltre, se siano intervenuti i servizi sociali del Comune per verificare la situazione e proporre una soluzione d'emergenza alternativa allo sgombero, assicurando a queste persone un tetto, acqua, e servizi igienici, o, se prima di cacciarli via, sia stato almeno fatto un rigoroso accertamento, da parte delle autorità sanitarie preposte, delle condizioni di salute dei soggetti interessati, vista l'epidemia da Covid-19 che sta interessando il nostro territorio.
Temiamo che nessuna iniziativa di questo tipo sia stata posta in essere e che l'amministrazione, rivelando il suo vero volto reazionario, si sia solo limitata a un ottuso intervento di sgombero che ha tutto il sapore di una grande operazione di "distrazione di massa", per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dalle sue manchevolezze e incapacità.
Molfetta, lì 30 marzo 2021"