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Rifondazione sulla piscina comunale: «Beffa per gli ex dipendenti dell'impianto»
La nota: «Proponiamo all'amministrazione di rettificare il disciplinare del bando»
Molfetta - giovedì 6 febbraio 2025
Dopo anni di attesa, è stato finalmente pubblicato il bando per la gestione della piscina comunale. Un passo importante per restituire alla comunità un impianto fondamentale, ma che purtroppo rischia di lasciare nell'ombra un aspetto cruciale: il destino degli ex dipendenti. L'amministrazione comunale, infatti, ha scelto di non applicare la clausola sociale, escludendo così la possibilità di un reinserimento automatico per chi in passato lavorava nella struttura.
Questa decisione solleva dubbi e preoccupazioni, sia dal punto di vista della giustizia sociale che delle possibili conseguenze politiche: a seguire, la nota di Rifondazione sul tema: «È stato finalmente pubblicato il bando per la gestione della piscina comunale, con scadenza il prossimo 14 marzo per le imprese che vogliano gestire l'impianto. Riteniamo la cosa positiva e proprio per questo non vogliamo che sia inficiata da una macchia che consenta eventuali strumentalizzazioni».
«L'amministrazione comunale ha scelto di non applicare la clausola sociale ai sensi dell'art. 57 del Codice degli appalti, "a causa del lungo tempo trascorso dalla precedente gestione". Questa clausola, invece, se applicata, consentirebbe di riassumere gli ex dipendenti della piscina. La scelta dell'amministrazione è ingiusta e molto discutibile oltre che debolmente motivata. Oltre al danno subito anni fa, gli ex dipendenti della piscina comunale rischiano di subire una nuova beffa: la piscina potrebbe riaprire ma per loro nessun automatismo nella riassunzione».
«Denunciamo l'ingiustizia di questa scelta dell'amministrazione e lo facciamo proprio perché è passato così tanto tempo e i lavoratori e lavoratrici ex dipendenti dell'impianto non meritano di pagare ulteriormente la perdita del loro posto per cause a loro non imputabili a distanza di tanti anni. Denunciamo anche la scelta dell'amministrazione di inserire nel bando solo la facoltà per la nuova impresa di gestione di attingere agli elenchi degli ex dipendenti».
«Una scelta ancor più negativa perché aprirebbe uno spazio a eventuali promesse che si potrebbero fare da parte di alcuni procacciatori di consenso. Sarebbe facile per qualcuno garantire interessamento per le assunzioni ("non ti preoccupare me la vedo io poi con il gestore"), in assenza di automatismi. Se l'assunzione è facoltativa per la nuova impresa, chiunque può "vendersi" elettoralmente la sua interessata mediazione. Mentre noi rivendichiamo per i lavoratori e le lavoratrici dopo più di dieci anni il diritto/risarcimento a essere riassunti, qualora non abbiano trovato un nuovo impiego. Pertanto proponiamo all'amministrazione di rettificare il disciplinare del bando per adottare la clausola sociale ed evitare così l'apertura di un nuovo mercato di promesse e favori elettorali».
Questa decisione solleva dubbi e preoccupazioni, sia dal punto di vista della giustizia sociale che delle possibili conseguenze politiche: a seguire, la nota di Rifondazione sul tema: «È stato finalmente pubblicato il bando per la gestione della piscina comunale, con scadenza il prossimo 14 marzo per le imprese che vogliano gestire l'impianto. Riteniamo la cosa positiva e proprio per questo non vogliamo che sia inficiata da una macchia che consenta eventuali strumentalizzazioni».
«L'amministrazione comunale ha scelto di non applicare la clausola sociale ai sensi dell'art. 57 del Codice degli appalti, "a causa del lungo tempo trascorso dalla precedente gestione". Questa clausola, invece, se applicata, consentirebbe di riassumere gli ex dipendenti della piscina. La scelta dell'amministrazione è ingiusta e molto discutibile oltre che debolmente motivata. Oltre al danno subito anni fa, gli ex dipendenti della piscina comunale rischiano di subire una nuova beffa: la piscina potrebbe riaprire ma per loro nessun automatismo nella riassunzione».
«Denunciamo l'ingiustizia di questa scelta dell'amministrazione e lo facciamo proprio perché è passato così tanto tempo e i lavoratori e lavoratrici ex dipendenti dell'impianto non meritano di pagare ulteriormente la perdita del loro posto per cause a loro non imputabili a distanza di tanti anni. Denunciamo anche la scelta dell'amministrazione di inserire nel bando solo la facoltà per la nuova impresa di gestione di attingere agli elenchi degli ex dipendenti».
«Una scelta ancor più negativa perché aprirebbe uno spazio a eventuali promesse che si potrebbero fare da parte di alcuni procacciatori di consenso. Sarebbe facile per qualcuno garantire interessamento per le assunzioni ("non ti preoccupare me la vedo io poi con il gestore"), in assenza di automatismi. Se l'assunzione è facoltativa per la nuova impresa, chiunque può "vendersi" elettoralmente la sua interessata mediazione. Mentre noi rivendichiamo per i lavoratori e le lavoratrici dopo più di dieci anni il diritto/risarcimento a essere riassunti, qualora non abbiano trovato un nuovo impiego. Pertanto proponiamo all'amministrazione di rettificare il disciplinare del bando per adottare la clausola sociale ed evitare così l'apertura di un nuovo mercato di promesse e favori elettorali».