Politica
Rifondazione comunista analizza il voto delle elezioni comunali
Tre considerazioni da parte del partito che ha sostenuto Gianni Porta
Molfetta - martedì 4 luglio 2017
14.08 Comunicato Stampa
Conosciamo tutti l'effetto tranquillizzante dell'addossare ad altri la responsabilità di un proprio fallimento o mancanza. Capiamo, dunque, la tentazione facile nell'analisi del voto dell'ex candidato sindaco della destra, Isa de Bari, che attribuisce all'appoggio di Rifondazione Comunista la vittoria di Tommaso Minervini.
Qualcuno più esperto nella sua coalizione avrebbe potuto spiegarle che il numero pressoché eguale di schede nulle e bianche al primo turno e al ballottaggio (925 al primo turno, 939 al ballottaggio), conferma quanto da noi sostenuto. Se tra primo e secondo turno l'affluenza al voto scende paurosamente dal 60 al 44% e le schede non valide addirittura aumentano vuol dire che non pochi elettori hanno raccolto l'indicazione di voto data dalla coalizione di sinistra.
Il numero di schede bianche o nulle va valutato in rapporto ai votanti, lo stesso numero pesa in maniera diversa in termini percentuali. Se poi proprio vogliamo parlare in termini assoluti, mai così numerose dal 1994 sono state le schede nulle e bianche al ballottaggio, e questo è un risultato che a pari merito possono intestarsi Isa De Bari e Tommaso Minervini.
Seconda considerazione: l'equilontananza degli elettori di Gianni Porta nei confronti delle due destre poteva esprimersi anche con l'astensione, non soltanto con la scheda bianca o nulla. Ebbene anche in questo Isa De Bari e Tommaso Minervini, con le loro coalizioni di centrodestra, hanno raggiunto un bel record: mai dal 1994 al ballottaggio aveva votato meno del 50% degli aventi diritto.
Terza considerazione: Isa De Bari si ostina a etichettare come centrosinistra la coalizione a sostegno di Tommaso Minervini che conta al suo interno molti esponenti storici del centrodestra molfettese. Le liste riconducibili a protagonisti del centrodestra nel 2013 hanno raccolto intorno al 30% dei consensi. Insomma, una destra ha sconfitto l'altra destra, questo dicono i numeri.
Detto questo lasciamo al neo consigliere comunale Isa De Bari le sue analisi fantasiose, perché comprendiamo che anche quando i sogni non sono veri, aiutano comunque a vivere.
Qualcuno più esperto nella sua coalizione avrebbe potuto spiegarle che il numero pressoché eguale di schede nulle e bianche al primo turno e al ballottaggio (925 al primo turno, 939 al ballottaggio), conferma quanto da noi sostenuto. Se tra primo e secondo turno l'affluenza al voto scende paurosamente dal 60 al 44% e le schede non valide addirittura aumentano vuol dire che non pochi elettori hanno raccolto l'indicazione di voto data dalla coalizione di sinistra.
Il numero di schede bianche o nulle va valutato in rapporto ai votanti, lo stesso numero pesa in maniera diversa in termini percentuali. Se poi proprio vogliamo parlare in termini assoluti, mai così numerose dal 1994 sono state le schede nulle e bianche al ballottaggio, e questo è un risultato che a pari merito possono intestarsi Isa De Bari e Tommaso Minervini.
Seconda considerazione: l'equilontananza degli elettori di Gianni Porta nei confronti delle due destre poteva esprimersi anche con l'astensione, non soltanto con la scheda bianca o nulla. Ebbene anche in questo Isa De Bari e Tommaso Minervini, con le loro coalizioni di centrodestra, hanno raggiunto un bel record: mai dal 1994 al ballottaggio aveva votato meno del 50% degli aventi diritto.
Terza considerazione: Isa De Bari si ostina a etichettare come centrosinistra la coalizione a sostegno di Tommaso Minervini che conta al suo interno molti esponenti storici del centrodestra molfettese. Le liste riconducibili a protagonisti del centrodestra nel 2013 hanno raccolto intorno al 30% dei consensi. Insomma, una destra ha sconfitto l'altra destra, questo dicono i numeri.
Detto questo lasciamo al neo consigliere comunale Isa De Bari le sue analisi fantasiose, perché comprendiamo che anche quando i sogni non sono veri, aiutano comunque a vivere.