Politica
Comunali '22, Rifondazione: «Costruiamo una alternativa programmatica»
Oggi, alle ore 19:00, incontro pubblico a Corso Umberto (altezza Galleria Patrioti Molfettesi)
Molfetta - sabato 9 aprile 2022
8.28
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota a cura di Rifondazione Comunista.
"In questi ultimi anni Molfetta ha vissuto "uno scenario sempre più preoccupante fatto di sparatorie, accoltellamenti, incendi, spaccio di droga, furti d'auto e arresti di amministratori e funzionari comunali per corruzione". Una parte della città ha trovato occasioni di impiego e arricchimento in affari, consulenze, incarichi, patrocini, investimenti e lavori pubblici in appalto e subappalto. Un blocco di interessi e connivenze, grandi e piccole, quotidiane e a volte megalomani, a cavallo tra legalità e illegalità, un blocco che impone e determina alleanze politiche sempre più trasversali ma soprattutto acuisce la crisi della città. Una crisi rappresentata dall'edilizia che cementifica ulteriormente il territorio di una città da anni in calo demografico, ben al di sotto dei 59.000 abitanti.
A chi servono tutte queste nuove case? Una crisi rappresentata dalle continue e ricorrenti chiacchiere sul nuovo porto e sul nuovo terminal ferroviario quando invece andrebbe valorizzata, riqualificata e messa in sicurezza l'area artigianale e industriale già esistente. Una crisi rappresentata dalla crisi verticale del piccolo commercio cittadino senza risposta alcuna da parte dell'attuale amministrazione che si è avvalsa della complicità delle organizzazioni di rappresentanza del commercio. Una crisi rappresentata dalla promessa di una città "smart" quando invece centinaia di molfettesi non hanno accesso ai diritti di base, al reddito, al lavoro, alla casa e su questo alcuni costruiscono le loro fortune politiche clientelari.
Come scrivevano alcuni esponenti della società civile qualche mese fa, "non si può più tacere. Il silenzio è complice". Siamo consapevoli della difficoltà del momento ma siamo convinti che esista una parte di città, fatta da cittadini e organizzazioni, che non vuole rassegnarsi allo stato di cose presenti, non vuole rassegnarsi a subire ogni cinque anni l'imposizione catastrofica di candidati sindaci e coalizioni imposte dall'esterno dal disastroso presidente della Regione, Michele Emiliano, che farebbe bene a occuparsi e preoccuparsi dei suoi compiti di governo. La città non merita questa accozzaglia al governo della città né una nuova accozzaglia costruita con gli avanzi scontenti di questi anni che hanno contribuito anch'essi al festino. Esiste una parte di città che può e deve costruire una coalizione di emergenza democratica, andando oltre divisioni e antipatie di questi anni recenti, per gettare i semi di un nuovo corso che sbocci se non oggi, domani o anche dopodomani.
Da un anno e mezzo abbiamo rivolto ripetuti inviti pressanti a partiti, movimenti e gruppi civici che a vario titolo hanno fatto opposizione all'amministrazione Minervini e al blocco di potere sottostante. Lo abbiamo fatto senza proporre né imporre primogeniture di partito o di bandiera ma non sembra essere stato finora sufficiente a responsabilizzare tutti. Pertanto consapevoli della nostra responsabilità come forza politica alternativa e di opposizione, rivolgiamo un invito a ritrovarci in pubblica assemblea a tutti i gruppi organizzati e i singoli cittadini che sono stati coerentemente alternativi all'amministrazione uscente. C'è ancora tempo per ritrovarsi – mettendo fra parentesi differenze, distinzioni e distanze prodottesi in questi anni – e costruire un'alternativa programmatica e politico-elettorale con il contributo paritario di ognuno, sabato 9 aprile, ora 19, Corso Umberto-altezza Galleria Patrioti Molfettesi"
"In questi ultimi anni Molfetta ha vissuto "uno scenario sempre più preoccupante fatto di sparatorie, accoltellamenti, incendi, spaccio di droga, furti d'auto e arresti di amministratori e funzionari comunali per corruzione". Una parte della città ha trovato occasioni di impiego e arricchimento in affari, consulenze, incarichi, patrocini, investimenti e lavori pubblici in appalto e subappalto. Un blocco di interessi e connivenze, grandi e piccole, quotidiane e a volte megalomani, a cavallo tra legalità e illegalità, un blocco che impone e determina alleanze politiche sempre più trasversali ma soprattutto acuisce la crisi della città. Una crisi rappresentata dall'edilizia che cementifica ulteriormente il territorio di una città da anni in calo demografico, ben al di sotto dei 59.000 abitanti.
A chi servono tutte queste nuove case? Una crisi rappresentata dalle continue e ricorrenti chiacchiere sul nuovo porto e sul nuovo terminal ferroviario quando invece andrebbe valorizzata, riqualificata e messa in sicurezza l'area artigianale e industriale già esistente. Una crisi rappresentata dalla crisi verticale del piccolo commercio cittadino senza risposta alcuna da parte dell'attuale amministrazione che si è avvalsa della complicità delle organizzazioni di rappresentanza del commercio. Una crisi rappresentata dalla promessa di una città "smart" quando invece centinaia di molfettesi non hanno accesso ai diritti di base, al reddito, al lavoro, alla casa e su questo alcuni costruiscono le loro fortune politiche clientelari.
Come scrivevano alcuni esponenti della società civile qualche mese fa, "non si può più tacere. Il silenzio è complice". Siamo consapevoli della difficoltà del momento ma siamo convinti che esista una parte di città, fatta da cittadini e organizzazioni, che non vuole rassegnarsi allo stato di cose presenti, non vuole rassegnarsi a subire ogni cinque anni l'imposizione catastrofica di candidati sindaci e coalizioni imposte dall'esterno dal disastroso presidente della Regione, Michele Emiliano, che farebbe bene a occuparsi e preoccuparsi dei suoi compiti di governo. La città non merita questa accozzaglia al governo della città né una nuova accozzaglia costruita con gli avanzi scontenti di questi anni che hanno contribuito anch'essi al festino. Esiste una parte di città che può e deve costruire una coalizione di emergenza democratica, andando oltre divisioni e antipatie di questi anni recenti, per gettare i semi di un nuovo corso che sbocci se non oggi, domani o anche dopodomani.
Da un anno e mezzo abbiamo rivolto ripetuti inviti pressanti a partiti, movimenti e gruppi civici che a vario titolo hanno fatto opposizione all'amministrazione Minervini e al blocco di potere sottostante. Lo abbiamo fatto senza proporre né imporre primogeniture di partito o di bandiera ma non sembra essere stato finora sufficiente a responsabilizzare tutti. Pertanto consapevoli della nostra responsabilità come forza politica alternativa e di opposizione, rivolgiamo un invito a ritrovarci in pubblica assemblea a tutti i gruppi organizzati e i singoli cittadini che sono stati coerentemente alternativi all'amministrazione uscente. C'è ancora tempo per ritrovarsi – mettendo fra parentesi differenze, distinzioni e distanze prodottesi in questi anni – e costruire un'alternativa programmatica e politico-elettorale con il contributo paritario di ognuno, sabato 9 aprile, ora 19, Corso Umberto-altezza Galleria Patrioti Molfettesi"