Cronaca
Rifiuti pericolosi sotterrati, sequestrata un'area al confine con Terlizzi
Trovato materiale cementizio, plastica e ferro. Denunciato un 48enne
Molfetta - martedì 25 settembre 2018
13.17
Anche in Puglia il fenomeno del sotterramento di rifiuti pericolosi è ormai un dato di fatto. Un fondo agricolo di circa 60.000 metri quadrati che ospitava ulivi secolari, trasformato in un mostro in un paesaggio arido e spettrale.
Questo appariva agli occhi dei finanzieri della Tenenza di Molfetta, ai comandi del luogotenente qualifica speciale Dario Zifarelli, a conclusione di un'attività info-investigativa, elaborata con la Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Bari.
Il controllo sul campo, eseguito unitamente a personale N.I.P.A.A.F. del Gruppo Carabinieri Forestale di Bari e del Dipartimento Arpa Puglia di Bari, ha portato al sequestro a Terlizzi, tra le località Gurgo e Macchia Lamanna, di una vera e propria discarica abusiva di rifiuti inerti derivanti da demolizione nonché da rifiuti pericolosi costituiti da materiale cementizio, plastica, ferro e residui di guaina bituminosa. Rifiuti già pronti per essere interrati come precedentemente accaduto e ricoperti da materiale di terra e roccia. Una brutta storia che deve essere contrastata necessariamente con un costante ed energico controllo del territorio.
Al termine delle attività, il proprietario del fondo, un 48enne residente a Terlizzi, è stato denunziato alla competente Autorità Giudiziaria per violazioni di carattere ambientale, paesaggistico ed edilizio.
Questo appariva agli occhi dei finanzieri della Tenenza di Molfetta, ai comandi del luogotenente qualifica speciale Dario Zifarelli, a conclusione di un'attività info-investigativa, elaborata con la Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Bari.
Il controllo sul campo, eseguito unitamente a personale N.I.P.A.A.F. del Gruppo Carabinieri Forestale di Bari e del Dipartimento Arpa Puglia di Bari, ha portato al sequestro a Terlizzi, tra le località Gurgo e Macchia Lamanna, di una vera e propria discarica abusiva di rifiuti inerti derivanti da demolizione nonché da rifiuti pericolosi costituiti da materiale cementizio, plastica, ferro e residui di guaina bituminosa. Rifiuti già pronti per essere interrati come precedentemente accaduto e ricoperti da materiale di terra e roccia. Una brutta storia che deve essere contrastata necessariamente con un costante ed energico controllo del territorio.
Al termine delle attività, il proprietario del fondo, un 48enne residente a Terlizzi, è stato denunziato alla competente Autorità Giudiziaria per violazioni di carattere ambientale, paesaggistico ed edilizio.