Cronaca
Rifiuti arsi in un immobile comunale. La denuncia in un video su Facebook
È successo in vico II Sant'Alfonso, di notte, a pochi passi da un bene confiscato alla criminalità. Sul posto i Vigili del Fuoco
Molfetta - domenica 18 dicembre 2022
2.27
In fiamme un'immobile comunale a pochi passi da un bene confiscato alla criminalità. Il rogo, tra mercoledì e giovedì, è divampato in un edificio ubicato in vico II Sant'Alfonso, «da anni abbandonato», secondo la denuncia social di Giuseppe Valente che ha posto nuovamente l'accento sull'emergenza sicurezza a Molfetta.
«Dei balordi hanno aperto un piccolo pertugio di quest'immobile murato - ha detto indicando una finestra dello stabile - e hanno lanciato all'interno l'immondizia». La solita mano ignota, poi, ha deciso di dare fuoco a quei rifiuti. Chiaramente i cumuli di spazzatura hanno permesso alle fiamme, domate dai Vigili del Fuoco, di espandersi con grande velocità, arrivando poi ad annerire la facciata dello stabile. Quanto all'origine delle fiamme, difficile credere a forme di autocombustione.
Non è improbabile che qualcuno abbia innescato tutto quanto per fare "pulizia". Tra le varie ipotesi sull'origine dell'incendio c'è anche e soprattutto quella dolosa: gli investigatori vogliono capire se, come sembra plausibile, sia stata una mano umana ad originare il fuoco. L'area, intanto, che sorge a pochi passi dall'immobile di vico I Sant'Alfonso, nel 1995 confiscato alla criminalità organizzata e dal 2001 trasferito al patrimonio comunale, è stata delimitata con il nastro biancorosso.
«Ma vico II Sant'Alfonso - ha detto Valente - è una strada dimenticata dalle istituzioni di Molfetta» anche perché alcuni lampioni sono stati spenti per risparmiare. La riduzione dell'illuminazione pubblica è ormai un dato di fatto in città. «Io, però, mi vergogno di Molfetta - ha detto nel suo sfogo -, non di essere molfettese».
«Dei balordi hanno aperto un piccolo pertugio di quest'immobile murato - ha detto indicando una finestra dello stabile - e hanno lanciato all'interno l'immondizia». La solita mano ignota, poi, ha deciso di dare fuoco a quei rifiuti. Chiaramente i cumuli di spazzatura hanno permesso alle fiamme, domate dai Vigili del Fuoco, di espandersi con grande velocità, arrivando poi ad annerire la facciata dello stabile. Quanto all'origine delle fiamme, difficile credere a forme di autocombustione.
Non è improbabile che qualcuno abbia innescato tutto quanto per fare "pulizia". Tra le varie ipotesi sull'origine dell'incendio c'è anche e soprattutto quella dolosa: gli investigatori vogliono capire se, come sembra plausibile, sia stata una mano umana ad originare il fuoco. L'area, intanto, che sorge a pochi passi dall'immobile di vico I Sant'Alfonso, nel 1995 confiscato alla criminalità organizzata e dal 2001 trasferito al patrimonio comunale, è stata delimitata con il nastro biancorosso.
«Ma vico II Sant'Alfonso - ha detto Valente - è una strada dimenticata dalle istituzioni di Molfetta» anche perché alcuni lampioni sono stati spenti per risparmiare. La riduzione dell'illuminazione pubblica è ormai un dato di fatto in città. «Io, però, mi vergogno di Molfetta - ha detto nel suo sfogo -, non di essere molfettese».