Politica
Ricorso al Presidente della Repubblica contro il Ministero Economico-Finanziario
“Decreto Salva Roma” conterebbe un emendamento “salva Molfetta”
Molfetta - lunedì 14 aprile 2014
7.13
La delicata vicenda aveva animato proprio la scorsa settimana, quando si erano addensate sul Comune di Molfetta le nubi dello sforamento del patto di stabilità. Tutto sembrava essere passato fuori dai riflettori della cronaca, se si esclude un video messaggio e un comunicato ufficiale dal cui non traspariva con chiarezza se il Comune di Molfetta avesse o meno sforato il patto, anzi, si paventavano solo pericoli e conseguenze dello sforamento.
Il nodo principale di questa intricata problematica è stata la corretta collocazione del mutuo nel bilancio comunale («Debiti del bilancio» o «Trasferimenti»), considerando anche le contrastanti indicazioni del MEF. Infatti, nel 2011 (come anche lo scorso 17 settembre 2014) il Dipartimento della Ragioneria Generale aveva avvallato lo spostamento del mutuo dal Titolo V al IV, confermando anche quanto deciso dall'amministrazione di Antonio Azzollini. Ed è proprio questa dichiarazione che esonererebbe Azzollini e la sua giunta da qualsiasi tipo di responsabilità erariale e/o penale. Stessa considerazione non potrebbe, però, essere estesa all'Amministrazione in carica.
Questo spostamento era stato sì ripreso anche dall'attuale Consiglio comunale per il Rendiconto 2012 e il Bilancio di Previsione 2013, ad oggi approvati, ma sconfessato il giorno dopo dell'approvazione del bilancio, il 6 dicembre 2013: il Dipartimento non solo ha mutato il suo orientamento, ma, allegando la nota del Ministero, ha anche invitato il Comune «a voler trasmettere nuove certificazioni relative al rispetto del Patto di Stabilità interno» a partire dal 2011 per le spese del porto al Titolo V.
Pare anche che un presunto emendamento possa salvare il Comune di Molfetta dallo sforamento del patto di stabilità. Le notizie sono ancora frammentante, ma sembra che nel «Decreto Salva Roma» (abortito alla fine del 2013, ma riesumato dal Governo Renzi e ora all'esame del Parlamento) sia stato inserito un emendamento che consentirebbe l'allocazione del mutuo al Titolo IV («Trasferimenti») e non al Titolo V («Debiti del bilancio»). Questo porterebbe a un inevitabile alleggerimento, oltre che della situazione contabile, anche delle possibili responsabilità da parte dei Consiglieri comunali che hanno approvato il Rendiconto del 2012 e il Bilancio di Previsione del 2013. In questo modo, verrebbe superato proprio il parere contrario del Dipartimento e non sarebbe più necessario allocare nuovamente il mutuo come debito di bilancio. Ma, per ora, si tratta di sole indiscrezioni.
Allo stesso tempo, il Decreto Salva Roma conterrebbe anche delle misure di alleggerimento sulle sanzioni imposte per lo sforamento del patto di stabilità, possibilità molto importante nel caso in cui fosse confermata anche dalla Presidenza della Repubblica l'ultima posizione assunta dal Dipartimento della Ragioneria Generale. L'ANCI nel suo comunicato ha mostrato un certo apprezzamento per «il via libera agli emendamenti che riguardano la flessibilità nei criteri di applicazione delle tariffe Tari, i termini e le condizioni per la presentazione dei piani di riequilibrio, i nuovi termini per la presentazione dei bilanci di previsione per il 31 luglio, le semplificazioni normative sulle addizionali comunali, l'ulteriore miglioramento delle previsioni in materia di contrattazione decentrata, l'abbassamento della percentuale relativa al Fondo svalutazione crediti». Mancano, però, ancora risposte su ulteriori e importanti proposte dell'ANCI: tra queste proprio gli emendamenti relativi all'armonizzazione dei bilanci e, in particolare, l'alleggerimento delle sanzioni sul Patto di stabilità.