Ricerca, innovazione, formazione continua, concertazione
La Network Contacts ospita istituzioni, imprese e sindacati a confronto sul tema delle risorse e dello sviluppo
Molfetta - mercoledì 12 ottobre 2016
07.00
Innovazione, ricerca e formazione continua sono le parole chiave che hanno fatto da tema conduttore all'interessante dibattito "Sviluppo, Concertazione e Risorse. Il Sud che risponde", promosso dalla CGIL Bari e svoltosi nel pomeriggio di ieri presso la sede molfettese della Network Contacts mettendo a confronto il mondo delle imprese, le istituzioni e i sindacati.
Il perché di questa scelta è stato illustrato da Gigia Bucci, Segretario Generale CGIL Bari, che ha moderato l'incontro: «La CGIL decide di farlo sul territorio, decide di farlo nei luoghi di lavoro, decide di farlo con la partecipazione pubblica dei lavoratori a discussioni che sono sempre più rilevanti nella vita quotidiana. Siamo all'interno di un'azienda importante per quanto riguarda lo sviluppo del territorio e che ha conosciuto uno sviluppo notevole nel corso degli ultimi anni, così come tutta l'area industriale di Molfetta…»
«La Network Contacts – ha spiegato Gigia Bucci – è una delle pochissime aziende che ha deciso di investire in Puglia, di sviluppare questo investimento al Sud e poi di esportare questa esperienza al Nord, aprendo una sede a Milano. Quindi ha invertito il paradigma a cui noi siamo solitamente abituati: aziende che dal Nord portano lavoro al Sud».
Non a caso, in attesa dell'avvio della tavola rotonda, relatori, giornalisti e gli ospiti presenti hanno potuto osservare da vicino il lavoro di tanti operatori (giovanissimi e meno giovani) intenti a risolvere le problematiche degli utenti che si rivolgono al call center.
Ma torniamo ai temi affrontati nel dibattito.
Lelio Borgherese, Presidente e Amministratore Delegato Network Contacts, ha ripercorso la nascita dell'azienda, ricordando anche l'importanza dell'incontro con il compianto Nicola Azzollini. Ha rimarcato le importanti tappe raggiunte a livello occupazionale: si è passati dai quaranta dipendenti del 2005 agli oltre tremila di oggi. Vincente è stata sicuramente la scelta di puntare su qualità e formazione continua oltre a sviluppare soluzioni tecnologiche all'interno dell'azienda.
Borghese, richiamando Olivetti, ha evidenziato come abbiano cercato «…di fare impresa, affrontando e sfide classiche di una impresa, ma nello stesso tempo garantire alle persone un ambiente di lavoro che non sia solo confortevole, che non sia solo rassicurante ma sia anche e soprattutto stimolante… La sfida futura della Network è proseguire quel cammino e fare in modo che ciascuno possa esprimere al meglio il proprio talento».
In merito all'evoluzione futura del lavoro, Stefano Fioravanzo, Direttore Customer Management di Wind, azienda committente della Network Contacts, dopo aver evidenziato i valori condivisi con l'impresa molfettese, ha rimarcato che il mondo del call center è destinato a cambiare. Le informazioni più elementari saranno fornite da intelligenze "virtuali" mentre le questioni più complesse saranno svolte dagli operatori.
In quest'ottica diventa essenziale la formazione e la ricerca.
Favorire lo sviluppo implica la disponibilità di risorse. Antonio De Vito, Direttore Generale Pugliasviluppo, a proposito di questo tema ha evidenziato come l'agenzia cerchi di favorire una politica di sostegno agli investimenti, di mettere in condizioni di avere un accesso al credito migliore da parte delle piccole e medie imprese, nonché di favorire processi di internazionalizzazione del sistema imprenditoriale regionale.
Da dibattito è emerso che, grazie all'agenzia Pugliasviluppo, si sta attivando una serie di strumenti, incentivi unica in Italia. Una politica che abbraccia tutte le esigenze, grazie a meccanismi a sportello, attraverso i quali viene valutata la validità di un progetto da finanziare. In 17 mesi giunte richieste per un miliardo e mezzo di euro di investimenti.
La Puglia ha degli importanti punti di forza: un sindacato attento, un validissimo sistema della ricerca (basti pensare al Politecnico), e dedizione al lavoro. Elementi che creano un contesto che oggi mette nelle condizioni di assecondare al meglio quelle che sono le esigenze del mondo imprenditoriale.
Non mancano – anche a livello nazionale – gli elementi su cui riflettere, in particolare sulle politiche attive del lavoro e sul miglioramento della dotazione infrastrutturali soprattutto nelle aree industriali. In altri termini è necessario un adeguato sistema di governance delle zone ASI.
Per Domenico De Bartolomeo, Presidente Confindustria Bari e BAT, le ASI devono essere dotate di infrastrutture, di alta velocità nelle trasmissioni. Ha posto in evidenza la necessità di modifica della legge regionale e ha auspicato la formazione di tavoli di concertazione per giungere a una legge regionale che rilanci le ASI.
Auspicio condiviso dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Il tema della governance delle ASI si lega al tema della sicurezza ma anche a quello di una corretta progettazione: «… ridisegnare l'ASI è importantissimo... dovremmo cominciare a ragionare su come fare le zone industriali. È necessario rimediare agli errori di previsione del futuro fatti anni fa».
Il riferimento – più che evidente - è stato alla necessità di mitigazione per ridurre il rischio idrogeologico nella nostra zona ASI e PIP.
Stefania Santoro, Segretario Sic CGIL Bari, si è soffermata sull'esempio di buone pratiche che la Network Contracts rappresenta per qualità servizi offerti e per investimenti sulla formazione dei lavoratori. Ha sottolineato come sia stata applicata «la "clausola sociale" prima ancora che diventasse legge, poiché la società ha assunto dei lavoratori in esubero presso un'altra azienda a causa della perdita della commessa, avendo colto l'importanza della professionalità acquisita dagli operatori, lavorando da anni su una commessa».
Al di là del singolo esempio, Stefania Santoro ha evidenziato come la clausola sociale garantisca il mantenimento della formazione e della professionalità che rappresenta una serie di vantaggi per tutti: per i lavoratori che mantengono la propria occupazione, per i clienti ai quali è garantita la continuità di un servizio, e per l'azienda stessa che potrà sostenere minori costi poiché non deve formare lavoratori ex novo.
La conclusione dei lavori è stata affidata al Segretario Generale CGIL Puglia Pino Gesmundo, il quale ha evidenziato alcune carenze e ha esortato a sostenere la ricerca e l'attenzione al mercato. Ha stigmatizzato il sistema dei voucher e sottolineato il rischio di crisi per alcuni tipi di lavorazioni (comprese alcune all'interno dei call center) che potrebbero essere affidate a innovative macchine.
Ha esortato a progettare un futuro "lungo" e utilizzando le risorse: «Abbiamo grandi potenzialità. Abbiamo un grande sistema industriale che però deve essere compatibile con l'ambiente; dobbiamo essere capaci di utilizzare le risorse che spesso vanno perdute…».
Una tavola rotonda che, partendo da un esempio di buone pratiche qual è la Network Contacts, ha offerto spunti di riflessione e approfondimento validi per tutti i settori.
Il perché di questa scelta è stato illustrato da Gigia Bucci, Segretario Generale CGIL Bari, che ha moderato l'incontro: «La CGIL decide di farlo sul territorio, decide di farlo nei luoghi di lavoro, decide di farlo con la partecipazione pubblica dei lavoratori a discussioni che sono sempre più rilevanti nella vita quotidiana. Siamo all'interno di un'azienda importante per quanto riguarda lo sviluppo del territorio e che ha conosciuto uno sviluppo notevole nel corso degli ultimi anni, così come tutta l'area industriale di Molfetta…»
«La Network Contacts – ha spiegato Gigia Bucci – è una delle pochissime aziende che ha deciso di investire in Puglia, di sviluppare questo investimento al Sud e poi di esportare questa esperienza al Nord, aprendo una sede a Milano. Quindi ha invertito il paradigma a cui noi siamo solitamente abituati: aziende che dal Nord portano lavoro al Sud».
Non a caso, in attesa dell'avvio della tavola rotonda, relatori, giornalisti e gli ospiti presenti hanno potuto osservare da vicino il lavoro di tanti operatori (giovanissimi e meno giovani) intenti a risolvere le problematiche degli utenti che si rivolgono al call center.
Ma torniamo ai temi affrontati nel dibattito.
Lelio Borgherese, Presidente e Amministratore Delegato Network Contacts, ha ripercorso la nascita dell'azienda, ricordando anche l'importanza dell'incontro con il compianto Nicola Azzollini. Ha rimarcato le importanti tappe raggiunte a livello occupazionale: si è passati dai quaranta dipendenti del 2005 agli oltre tremila di oggi. Vincente è stata sicuramente la scelta di puntare su qualità e formazione continua oltre a sviluppare soluzioni tecnologiche all'interno dell'azienda.
Borghese, richiamando Olivetti, ha evidenziato come abbiano cercato «…di fare impresa, affrontando e sfide classiche di una impresa, ma nello stesso tempo garantire alle persone un ambiente di lavoro che non sia solo confortevole, che non sia solo rassicurante ma sia anche e soprattutto stimolante… La sfida futura della Network è proseguire quel cammino e fare in modo che ciascuno possa esprimere al meglio il proprio talento».
In merito all'evoluzione futura del lavoro, Stefano Fioravanzo, Direttore Customer Management di Wind, azienda committente della Network Contacts, dopo aver evidenziato i valori condivisi con l'impresa molfettese, ha rimarcato che il mondo del call center è destinato a cambiare. Le informazioni più elementari saranno fornite da intelligenze "virtuali" mentre le questioni più complesse saranno svolte dagli operatori.
In quest'ottica diventa essenziale la formazione e la ricerca.
Favorire lo sviluppo implica la disponibilità di risorse. Antonio De Vito, Direttore Generale Pugliasviluppo, a proposito di questo tema ha evidenziato come l'agenzia cerchi di favorire una politica di sostegno agli investimenti, di mettere in condizioni di avere un accesso al credito migliore da parte delle piccole e medie imprese, nonché di favorire processi di internazionalizzazione del sistema imprenditoriale regionale.
Da dibattito è emerso che, grazie all'agenzia Pugliasviluppo, si sta attivando una serie di strumenti, incentivi unica in Italia. Una politica che abbraccia tutte le esigenze, grazie a meccanismi a sportello, attraverso i quali viene valutata la validità di un progetto da finanziare. In 17 mesi giunte richieste per un miliardo e mezzo di euro di investimenti.
La Puglia ha degli importanti punti di forza: un sindacato attento, un validissimo sistema della ricerca (basti pensare al Politecnico), e dedizione al lavoro. Elementi che creano un contesto che oggi mette nelle condizioni di assecondare al meglio quelle che sono le esigenze del mondo imprenditoriale.
Non mancano – anche a livello nazionale – gli elementi su cui riflettere, in particolare sulle politiche attive del lavoro e sul miglioramento della dotazione infrastrutturali soprattutto nelle aree industriali. In altri termini è necessario un adeguato sistema di governance delle zone ASI.
Per Domenico De Bartolomeo, Presidente Confindustria Bari e BAT, le ASI devono essere dotate di infrastrutture, di alta velocità nelle trasmissioni. Ha posto in evidenza la necessità di modifica della legge regionale e ha auspicato la formazione di tavoli di concertazione per giungere a una legge regionale che rilanci le ASI.
Auspicio condiviso dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Il tema della governance delle ASI si lega al tema della sicurezza ma anche a quello di una corretta progettazione: «… ridisegnare l'ASI è importantissimo... dovremmo cominciare a ragionare su come fare le zone industriali. È necessario rimediare agli errori di previsione del futuro fatti anni fa».
Il riferimento – più che evidente - è stato alla necessità di mitigazione per ridurre il rischio idrogeologico nella nostra zona ASI e PIP.
Stefania Santoro, Segretario Sic CGIL Bari, si è soffermata sull'esempio di buone pratiche che la Network Contracts rappresenta per qualità servizi offerti e per investimenti sulla formazione dei lavoratori. Ha sottolineato come sia stata applicata «la "clausola sociale" prima ancora che diventasse legge, poiché la società ha assunto dei lavoratori in esubero presso un'altra azienda a causa della perdita della commessa, avendo colto l'importanza della professionalità acquisita dagli operatori, lavorando da anni su una commessa».
Al di là del singolo esempio, Stefania Santoro ha evidenziato come la clausola sociale garantisca il mantenimento della formazione e della professionalità che rappresenta una serie di vantaggi per tutti: per i lavoratori che mantengono la propria occupazione, per i clienti ai quali è garantita la continuità di un servizio, e per l'azienda stessa che potrà sostenere minori costi poiché non deve formare lavoratori ex novo.
La conclusione dei lavori è stata affidata al Segretario Generale CGIL Puglia Pino Gesmundo, il quale ha evidenziato alcune carenze e ha esortato a sostenere la ricerca e l'attenzione al mercato. Ha stigmatizzato il sistema dei voucher e sottolineato il rischio di crisi per alcuni tipi di lavorazioni (comprese alcune all'interno dei call center) che potrebbero essere affidate a innovative macchine.
Ha esortato a progettare un futuro "lungo" e utilizzando le risorse: «Abbiamo grandi potenzialità. Abbiamo un grande sistema industriale che però deve essere compatibile con l'ambiente; dobbiamo essere capaci di utilizzare le risorse che spesso vanno perdute…».
Una tavola rotonda che, partendo da un esempio di buone pratiche qual è la Network Contacts, ha offerto spunti di riflessione e approfondimento validi per tutti i settori.