Cultura, Eventi e Spettacolo
Riccardo Muti non rimuove parola compromettente dal libretto di Verdi: «Sarebbe ipocrisia»
La spiegazione del Maestro di Molfetta di scena a Torino: «Cambiare opere del passato sarebbe falso moralismo»
Molfetta - venerdì 23 febbraio 2024
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Ha aperto un vero e proprio dibattito, tra gli addetti ai lavori e non solo, la questione legata alla decisione del maestro molfettese Riccardo Muti in merito a una resa del libretto di Verdi in cui compare la parola «negri» che è stata lasciata intatta.
«Io e il regista De Rosa abbiamo deciso di non cambiare neppure una parola, siamo stati fedeli al testo. Non dobbiamo ipocritamente imbiancare i sepolcri, non è cambiando la Storia che si aiutano i giovani. Dobbiamo portare in scena anche gli errori del passato perché i giovani possano correggerli ed evitarli e trovare la direzione giusta».
Lo ha detto Riccardo Muti in un incontro al Regio di Torino dove dirigerà l'Orchestra e il Coro del teatro in Un ballo in maschera, capolavoro di Giuseppe Verdi, in scena per sei recite da mercoledì 21 febbraio fino a domenica 3 marzo, firmato da Andrea De Rosa, direttore del Tpe Astra di Torino.
«Non dobbiamo oscurare le malefatte. Il passato non si elimina, è esistito nel bene e nel male. Gli slogan evitano il dialogo, noi abbiamo bisogno di dialogare. Abbiamo perso l'interesse al dialogo, il coraggio di affrontare situazioni. Altrimenti dovremmo cancellare la maggior parte dei libretti» ha osservato il Maestro di Molfetta.
«Io e il regista De Rosa abbiamo deciso di non cambiare neppure una parola, siamo stati fedeli al testo. Non dobbiamo ipocritamente imbiancare i sepolcri, non è cambiando la Storia che si aiutano i giovani. Dobbiamo portare in scena anche gli errori del passato perché i giovani possano correggerli ed evitarli e trovare la direzione giusta».
Lo ha detto Riccardo Muti in un incontro al Regio di Torino dove dirigerà l'Orchestra e il Coro del teatro in Un ballo in maschera, capolavoro di Giuseppe Verdi, in scena per sei recite da mercoledì 21 febbraio fino a domenica 3 marzo, firmato da Andrea De Rosa, direttore del Tpe Astra di Torino.
«Non dobbiamo oscurare le malefatte. Il passato non si elimina, è esistito nel bene e nel male. Gli slogan evitano il dialogo, noi abbiamo bisogno di dialogare. Abbiamo perso l'interesse al dialogo, il coraggio di affrontare situazioni. Altrimenti dovremmo cancellare la maggior parte dei libretti» ha osservato il Maestro di Molfetta.