Riaprite il Pulo: l'appello degli ex gestori del sito agli "eredi" della Provincia, proprietaria del sito
Da mesi il sito è abbandonato, vandalizzato, oggetto di furti.
Molfetta - mercoledì 4 marzo 2015
8.04
«Il Pulo non può e non deve rimare chiuso» lo chiede a gran voce l'Associazione Consortile Polje, che per anni lo ha gestito con affidamento della Provincia, proprietaria del sito, e contributo annuale di alcune decine di migliaia di euro, lo chiedono i cittadini e le centinaia di turisti che continuano a chiedere di visitare il sito.
«Un sito prezioso e delicato come il Pulo, con le sue peculiarità naturalistiche, con l'ambiente carsico, la flora e la fauna, le reminiscenze archeologiche della civiltà neolitica e la nitriera borbonica, particolare esempio di archeologia industriale, non può – scrive Polje in una nota - essere lasciato senza cura, pulizia e manutenzione. Oltretutto la sua chiusura vanifica la possibilità di attivare quel sistema Pulo che vedrebbe un percorso integrato tra fondo Azzollini, dolina Pulo e Museo Civico Archeologico del Pulo di Molfetta (ex Casina Cappelluti), che ospita la mostra "Natura, archeologia e storia del Pulo di Molfetta" presso il Museo Civico, le cui visite guidate, attività, laboratori didattici sono affidati all'associazione consortile Polje in collaborazione con le associazioni Antiqua Mater e La Voce di Sant'Andrea».
E poi l'appello. «Ci auguriamo che gli amministratori della città metropolitana di Bari, a cui è passata la proprietà dei beni provinciali, siano più attenti e solleciti di coloro che li hanno preceduti, e ci aiutino a cambiare passo, a spalancare nuovamente le porte del più importante sito storico della città di Molfetta a studenti, visitatori provenienti dalle città viciniori, ai turisti. Non possiamo più attendere: il lavoro di ripristino e scavo effettuato dalla Soprintendenza rischia di andare irrimediabilmente perduto».
«Un sito prezioso e delicato come il Pulo, con le sue peculiarità naturalistiche, con l'ambiente carsico, la flora e la fauna, le reminiscenze archeologiche della civiltà neolitica e la nitriera borbonica, particolare esempio di archeologia industriale, non può – scrive Polje in una nota - essere lasciato senza cura, pulizia e manutenzione. Oltretutto la sua chiusura vanifica la possibilità di attivare quel sistema Pulo che vedrebbe un percorso integrato tra fondo Azzollini, dolina Pulo e Museo Civico Archeologico del Pulo di Molfetta (ex Casina Cappelluti), che ospita la mostra "Natura, archeologia e storia del Pulo di Molfetta" presso il Museo Civico, le cui visite guidate, attività, laboratori didattici sono affidati all'associazione consortile Polje in collaborazione con le associazioni Antiqua Mater e La Voce di Sant'Andrea».
E poi l'appello. «Ci auguriamo che gli amministratori della città metropolitana di Bari, a cui è passata la proprietà dei beni provinciali, siano più attenti e solleciti di coloro che li hanno preceduti, e ci aiutino a cambiare passo, a spalancare nuovamente le porte del più importante sito storico della città di Molfetta a studenti, visitatori provenienti dalle città viciniori, ai turisti. Non possiamo più attendere: il lavoro di ripristino e scavo effettuato dalla Soprintendenza rischia di andare irrimediabilmente perduto».