Restaurato il portone d'ingresso della chiesa del Purgatorio
Iniziativa dell'Arciconfraternita della Morte dal Sacco Nero
Molfetta - venerdì 31 gennaio 2025
9.10
Un segno del Giubileo della Speranza è la porta. In sintonia con l'Anno Santo, l'Arciconfraternita, ha provveduto al restauro del portone di ingresso della Chiesa S.M. Consolatrice degli afflitti, anche nota come chiesa del Purgatorio.
La chiesa del Purgatorio, dedicata a Santa Maria Consolatrice degli Afflitti, fu edificata a partire dal 15 agosto 1643, giorno della Assunzione della Beata Vergine Maria, per volontà del sacerdote Vespasiano Vulpicella, su un terreno denominato "delli Torrionj", acquistato l'anno prima (22 agosto 1642). Nei pressi dello stesso terreno, adiacente alla Chiesa, furono costruiti degli stabili ad uso bottegha e una abitazione. La Chiesa fu costruita in pietra locale e i lavori durarono almeno fino al 1655 e consacrata il 6 dicembre del 1667.
Sulla sommità della facciata, ai due lati, vi sono le statue di San Gioacchino e Sant'Anna. Ricordiamo che la facciata della chiesa fu costruita coi resti dell'ormai distrutto castello dei Gonzaga (Molfetta). L'interno era originariamente impostato su pianta greca, la quale è stata poi trasformata in latina.
Originariamente la chiesa impostata su pianta a Croce greca, possedeva 3 altari, di cui il centrale dedicato a Santa Maria consolatrice degli Afflitti, l'altare sinistro dedicato a San Giuseppe e l'altare destro dedicato agli Angeli Custodi.
La chiesa del Purgatorio, dedicata a Santa Maria Consolatrice degli Afflitti, fu edificata a partire dal 15 agosto 1643, giorno della Assunzione della Beata Vergine Maria, per volontà del sacerdote Vespasiano Vulpicella, su un terreno denominato "delli Torrionj", acquistato l'anno prima (22 agosto 1642). Nei pressi dello stesso terreno, adiacente alla Chiesa, furono costruiti degli stabili ad uso bottegha e una abitazione. La Chiesa fu costruita in pietra locale e i lavori durarono almeno fino al 1655 e consacrata il 6 dicembre del 1667.
Sulla sommità della facciata, ai due lati, vi sono le statue di San Gioacchino e Sant'Anna. Ricordiamo che la facciata della chiesa fu costruita coi resti dell'ormai distrutto castello dei Gonzaga (Molfetta). L'interno era originariamente impostato su pianta greca, la quale è stata poi trasformata in latina.
Originariamente la chiesa impostata su pianta a Croce greca, possedeva 3 altari, di cui il centrale dedicato a Santa Maria consolatrice degli Afflitti, l'altare sinistro dedicato a San Giuseppe e l'altare destro dedicato agli Angeli Custodi.