Cronaca
Razzie nelle campagne, l'allarme di Coldiretti: «Serve l'Esercito»
Criminalità sempre più sfrontata. Paura tra gli agricoltori della provincia di Bari
Molfetta - martedì 27 marzo 2018
Si registra un'impennata di fenomeni criminali che colpiscono e indeboliscono il settore agricolo, rileva Coldiretti Bari e BAT, con furti quotidiani di trattori, falciatrici e altri mezzi agricoli, gasolio, rame, prodotti (dalle olive all'uva alle mandorle, dall'olio al vino) e addirittura alberi.
Non si tratta più soltanto di "ladri di polli" quanto di veri criminali che organizzano raid capaci di mettere in ginocchio un'azienda, specie se di dimensioni medie o piccole. «Questa volta è toccato ad una giovane imprenditrice agricola – denuncia in una nota il delegato confederale di Coldiretti Bari e BAT, Angelo Corsetti – che aveva appena messo a dimora 100 alberi di ulivo, spariti nel giro di una notte, lasciando solo pali e buche vuote. Uno scenario spettrale per la nostra produttrice olivicola che ha speso soldi, investito per migliorare la sua azienda e si ritrova con un pugno di mosche in mano, costretta a ricominciare a proprie spese».
«Va messo freno al contesto di grave impunità che scoraggia gli agricoltori anche dal denunciare gli episodi di criminalità di cui sono vittime ed è per questo che abbiamo più volte richiesto l'intervento dell'Esercito, - rimarca - perché il presidio nelle aree rurali divenga più ferreo, auspicando una collaborazione stringente con i Consorzi nella vigilanza delle campagne, senza che venga interrotto il percorso già intrapreso di accorpamento dei Consorzi minori, al fine di incrementare ed ottimizzare il servizio di vigilanza campestre reso all'utenza e un coordinamento delle attività di presidio e vigilanza tra le forze dell'ordine e la Federazione regionale dei Consorzi di Vigilanza campestre che annovera 2 consorzi a Taranto, 1 a Brindisi, 4 a Lecce, 12 a Foggia, 8 nella BAT e 30 a Bari».
Per questo Coldiretti Puglia ha chiesto di accendere i riflettori del Ministero degli Interni sul "caso Puglia" e sui fenomeni di criminalità così frequenti nelle aree rurali, tanto da allertare il ministro Marco Minniti, sollecitato dall'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare, segnatamente dal presidente del comitato scientifico, l'ex procuratore Gian Carlo Caselli e dall'ex procuratore Cataldo Motta, perché sia attivata una cabina di regia con le Prefetture della Puglia.
«Il fenomeno della micro e macro criminalità nelle aree rurali pugliesi – aggiunge Vito Amendolara, delegato confederale delle articolazioni territoriali di Coldiretti Bari e BAT - è divenuto così pressante e pericoloso per la stessa incolumità degli agricoltori. Ci siamo impegnati a sensibilizzare i coltivatori affinché presentino regolare denuncia, in modo da aiutare le forze dell'ordine».
«I furti di olive, rame e mezzi agricoli, taglio di ulivi monumentali per rivendere la legna a pochi spiccioli - conclude - sono all'ordine del giorno. In questo scenario di strisciante diffusione dell'illegalità e clima di pericolosa incertezza, le aziende corrono il forte rischio di perdere competitività».
Non si tratta più soltanto di "ladri di polli" quanto di veri criminali che organizzano raid capaci di mettere in ginocchio un'azienda, specie se di dimensioni medie o piccole. «Questa volta è toccato ad una giovane imprenditrice agricola – denuncia in una nota il delegato confederale di Coldiretti Bari e BAT, Angelo Corsetti – che aveva appena messo a dimora 100 alberi di ulivo, spariti nel giro di una notte, lasciando solo pali e buche vuote. Uno scenario spettrale per la nostra produttrice olivicola che ha speso soldi, investito per migliorare la sua azienda e si ritrova con un pugno di mosche in mano, costretta a ricominciare a proprie spese».
«Va messo freno al contesto di grave impunità che scoraggia gli agricoltori anche dal denunciare gli episodi di criminalità di cui sono vittime ed è per questo che abbiamo più volte richiesto l'intervento dell'Esercito, - rimarca - perché il presidio nelle aree rurali divenga più ferreo, auspicando una collaborazione stringente con i Consorzi nella vigilanza delle campagne, senza che venga interrotto il percorso già intrapreso di accorpamento dei Consorzi minori, al fine di incrementare ed ottimizzare il servizio di vigilanza campestre reso all'utenza e un coordinamento delle attività di presidio e vigilanza tra le forze dell'ordine e la Federazione regionale dei Consorzi di Vigilanza campestre che annovera 2 consorzi a Taranto, 1 a Brindisi, 4 a Lecce, 12 a Foggia, 8 nella BAT e 30 a Bari».
Per questo Coldiretti Puglia ha chiesto di accendere i riflettori del Ministero degli Interni sul "caso Puglia" e sui fenomeni di criminalità così frequenti nelle aree rurali, tanto da allertare il ministro Marco Minniti, sollecitato dall'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare, segnatamente dal presidente del comitato scientifico, l'ex procuratore Gian Carlo Caselli e dall'ex procuratore Cataldo Motta, perché sia attivata una cabina di regia con le Prefetture della Puglia.
«Il fenomeno della micro e macro criminalità nelle aree rurali pugliesi – aggiunge Vito Amendolara, delegato confederale delle articolazioni territoriali di Coldiretti Bari e BAT - è divenuto così pressante e pericoloso per la stessa incolumità degli agricoltori. Ci siamo impegnati a sensibilizzare i coltivatori affinché presentino regolare denuncia, in modo da aiutare le forze dell'ordine».
«I furti di olive, rame e mezzi agricoli, taglio di ulivi monumentali per rivendere la legna a pochi spiccioli - conclude - sono all'ordine del giorno. In questo scenario di strisciante diffusione dell'illegalità e clima di pericolosa incertezza, le aziende corrono il forte rischio di perdere competitività».