Ragazzo con infarto salvato da un Carabiniere di Molfetta. Il suo racconto alla Camera dei Deputati
La testimonianza di Andrea Fiore: «Avevo seguito in caserma un corso per le manovre salvavita»
Molfetta - giovedì 19 ottobre 2023
10.23
Sta facendo il giro del web la testimonianza di Andrea Fiore, un appuntato dei Carabinieri originario di Molfetta, che ha raccontato presso la Camera dei Deputati come ha salvato la vita a un ragazzo colpito da un arresto cardiaco mentre giocava a calcetto.
Il 37enne molfettese è in servizio a Roma: senza dubbio è sempre stato abituato a intervenire di fronte all'emergenza, ma in quel caso è stato fondamentale il fatto di aver frequentato un corso obbligatorio di rianimazione in caserma: «A marzo scorso, durante un servizio di pattuglia nel Quartiere San Giovanni, dove presto servizio, vengo fermato con il mio collega da un ragazzo proveniente da un vicino campo sportivo. Il ragazzo ci riferiva che un suo compagno, durante la partita di calcetto, si era accasciato improvvisamente a terra privo di sensi».
«L'ambulanza allertata tardava ad arrivare, perciò un operatore del 118 impartiva a distanza indicazioni sull'uso del defibrillatore. Ho preso il telefono e ho seguito le indicazioni del sanitario. Dopo la prima scarica del defibrillatore ho praticato sul ragazzo il massaggio cardiaco con le trenta compressioni, esattamente come avevo appreso durante il corso, coordinandomi con un altro soccorritore presente, intento a seguire la ventilazione».
«Appena finalmente il ragazzo ha ripreso a respirare, l'ho collocato in posizione laterale di sicurezza, in attesa dell'intervento del personale sanitario. Successivamente ci recavamo presso il Pronto Soccorso dove il ragazzo era stato trasferito, per poi apprendere che il ragazzo era salvo e non più in pericolo di vita. Questa storia a lieto fine – conclude Andrea Fiore – dimostra quanto sia importante formare le forze di polizia che, grazie alla presenza capillare sul territorio e all'attitudine ad intervenire in situazioni critiche, possono contribuire a salvare vite umane».
Il 37enne molfettese è in servizio a Roma: senza dubbio è sempre stato abituato a intervenire di fronte all'emergenza, ma in quel caso è stato fondamentale il fatto di aver frequentato un corso obbligatorio di rianimazione in caserma: «A marzo scorso, durante un servizio di pattuglia nel Quartiere San Giovanni, dove presto servizio, vengo fermato con il mio collega da un ragazzo proveniente da un vicino campo sportivo. Il ragazzo ci riferiva che un suo compagno, durante la partita di calcetto, si era accasciato improvvisamente a terra privo di sensi».
«L'ambulanza allertata tardava ad arrivare, perciò un operatore del 118 impartiva a distanza indicazioni sull'uso del defibrillatore. Ho preso il telefono e ho seguito le indicazioni del sanitario. Dopo la prima scarica del defibrillatore ho praticato sul ragazzo il massaggio cardiaco con le trenta compressioni, esattamente come avevo appreso durante il corso, coordinandomi con un altro soccorritore presente, intento a seguire la ventilazione».
«Appena finalmente il ragazzo ha ripreso a respirare, l'ho collocato in posizione laterale di sicurezza, in attesa dell'intervento del personale sanitario. Successivamente ci recavamo presso il Pronto Soccorso dove il ragazzo era stato trasferito, per poi apprendere che il ragazzo era salvo e non più in pericolo di vita. Questa storia a lieto fine – conclude Andrea Fiore – dimostra quanto sia importante formare le forze di polizia che, grazie alla presenza capillare sul territorio e all'attitudine ad intervenire in situazioni critiche, possono contribuire a salvare vite umane».