Raccolta differenziata, dati in aumento. Ma la città è spaccata
47% ad ottobre 2016 eppure molte strade restano sporche e invivibili
Molfetta - giovedì 1 dicembre 2016
47,43%: è questo il dato della raccolta differenziata a Molfetta ad ottobre 2016, quasi il 20% in più rispetto allo stesso mese ma nel 2015 e a gennaio 2016.
Una percentuale più che positiva e che ha fatto subito esultare Rifondazione Comunista, partito di Antonello Zaza, l'ex presidente dell'Asm sotto la cui gestione il "porta a porta" è stato avviato. Toni entusiasti anche quelli di Paola Natalicchio, secondo cui «in pochissimi mesi dalla partenza del porta a porta siamo quasi a un +20% e possiamo iniziare a essere orgogliosi».
A ben vedere i dati ( diffusi dal portale ambientale della Regione Puglia) segnano una crescita costante: dal circa 30% di gennaio al 40% di aprile e maggio; poi un leggerissimo calo in estate fino al boom a partire da agosto. Un dato mai raggiunto nella nostra città e che lascia ben sperare nel raggiungimento del 65%, obiettivo minimo indispensabile ai fine della Tari.
A ciò si aggiunga, di pari passo, l'aumento dei fruitori delle due isole ecologiche di Ponente e Levante.
Eppure i problemi restano.
Gli ecofacilitatori dell'Asm hanno completato la distribuzione dei mastelli nelle zone del centro dove si attende solo di sapere la data d'avvio del porta a porta e quale fine faranno i cassonetti interrati, costati tantissimo nel 2009.
La zona di Corso Fornari soffre la vicinanza con quelle aree urbane nelle quali il "porta a porta" è già avviato e l'inciviltà di coloro che proprio non vogliono abituarsi e gettano la propria spazzatura nei cassonetti stracolmi. Basta farsi un giro tra Corso Fornari, le stradine adiacenti e la zona di Via Massimo d'Azeglio e via Roma, tra la tarda serata e le prime ore della mattina, per rendersi conto che forse si è ai limiti dell'incolumità per l'igiene e la salute pubblica.
E che dire delle campagne? Discariche a cielo aperto.
Insomma, Molfetta si starebbe scoprendo più attenta e coinvolta ma la strada da percorrere sembra ancora in salita.
Una percentuale più che positiva e che ha fatto subito esultare Rifondazione Comunista, partito di Antonello Zaza, l'ex presidente dell'Asm sotto la cui gestione il "porta a porta" è stato avviato. Toni entusiasti anche quelli di Paola Natalicchio, secondo cui «in pochissimi mesi dalla partenza del porta a porta siamo quasi a un +20% e possiamo iniziare a essere orgogliosi».
A ben vedere i dati ( diffusi dal portale ambientale della Regione Puglia) segnano una crescita costante: dal circa 30% di gennaio al 40% di aprile e maggio; poi un leggerissimo calo in estate fino al boom a partire da agosto. Un dato mai raggiunto nella nostra città e che lascia ben sperare nel raggiungimento del 65%, obiettivo minimo indispensabile ai fine della Tari.
A ciò si aggiunga, di pari passo, l'aumento dei fruitori delle due isole ecologiche di Ponente e Levante.
Eppure i problemi restano.
Gli ecofacilitatori dell'Asm hanno completato la distribuzione dei mastelli nelle zone del centro dove si attende solo di sapere la data d'avvio del porta a porta e quale fine faranno i cassonetti interrati, costati tantissimo nel 2009.
La zona di Corso Fornari soffre la vicinanza con quelle aree urbane nelle quali il "porta a porta" è già avviato e l'inciviltà di coloro che proprio non vogliono abituarsi e gettano la propria spazzatura nei cassonetti stracolmi. Basta farsi un giro tra Corso Fornari, le stradine adiacenti e la zona di Via Massimo d'Azeglio e via Roma, tra la tarda serata e le prime ore della mattina, per rendersi conto che forse si è ai limiti dell'incolumità per l'igiene e la salute pubblica.
E che dire delle campagne? Discariche a cielo aperto.
Insomma, Molfetta si starebbe scoprendo più attenta e coinvolta ma la strada da percorrere sembra ancora in salita.