Raccolta differenziata ancora in calo a Molfetta: i dati
Il consigliere D'Amato: «Situazione molto preoccupante»
Molfetta - lunedì 20 gennaio 2025
I dati relativi alla raccolta differenziata a Molfetta sono in costante peggioramento, come emerge chiaramente dall'ultimo rapporto di Legambiente diffuso nei giorni scorsi. I numeri pubblicati sul dossier "Comuni Ricicloni 2024 - Puglia", relativi all'anno 2023, infatti, sono impietosi e segnalano, per la nostra città, un ulteriore peggioramento rispetto all'anno precedente.
La raccolta differenziata a Molfetta, infatti, è passata, in un solo anno, dal 69,1% al 67,4%, facendo registrare una riduzione di quasi due punti percentuali (-1,8%), con un aumento significativo di produzione del "residuo secco" (cioè la frazione indifferenziata di rifiuto che viene conferita in discarica, a costi sempre più esorbitanti per l'aumento delle tariffe) che passa dal 30,86% al 32,4%. Nel 2023 la produzione di residuo secco per ogni abitane è stata di 161,1 chilogrammi, rispetto ai 155,7 kg dell'anno precedente. Un aumento di 5,4 kg pro-capite che è tra i più rilevanti in provincia di Bari e che fa attestare la nostra città all'ultima posizione tra i "Comuni ricicloni" del barese.
Ma le brutte notizie per Molfetta non finiscono qui, perché da quanto emerge consultando il sito dell'Osservatorio Regionale dei Rifiuti, che raccoglie mese per mese tutti i dati relativi alla raccolta differenziata nei Comuni della Puglia, anche per il 2024 la flessione della raccolta differenziata è continuata, attestandosi al 67,2%, con un'ulteriore -0,2% rispetto al 2023. Dal 2020 a oggi, quindi, Molfetta è passata dal 71,07% di raccolta differenziata al 67,2%, perdendo complessivamente quasi 4 punti percentuali in quattro anni.
A tal proposito, si è esperto Alberto D'Amato, consigliere comunale e segretario cittadino del Partito Democratico:
"Un quadro disastroso, quindi, soprattutto se si considera l'aumento della TARI che l'amministrazione comunale ha recentemente imposto a tutti i cittadini, per un servizio scadente che è sotto gli occhi di tutti: i molfettesi pagano di più per avere una città sempre più sporca, con rifiuti abbandonati ovunque e un degrado che sembra inarrestabile. Dinnanzi a uno scenario di questo tipo appaiono surreali le dichiarazioni della Presidente dell'ASM, Adele Claudio, che racconta una realtà che non esiste, parlando di un presunto sensibile miglioramento nella raccolta differenziata che semplicemente non trova alcun riscontro nei dati e nei numeri incontrovertibili che la invitiamo a consultare con maggiore attenzione".
"Siamo molto preoccupati per l'approccio superficiale e approssimativo di questa amministrazione e dei vertici aziendali ASM al tema della raccolta differenziata, anche perché continuando così Molfetta rischia di scendere al di sotto della soglia del 65% di raccolta differenziata, con la conseguenza di dover pagare anche la cosiddetta "eco-tassa" che, ovviamente, si scaricherebbe sulle tasche dei cittadini come un ulteriore inaccettabile balzello. A questo riguardo consideriamo completamente sbagliata e controproducente l'ipotesi ventilata sulla stampa locale dalla Presidente dell'ASM di tornare sostanzialmente a un modello di raccolta stradale, con l'installazione di non meglio precisate "eco isole informatizzate".
"Vigileremo con grande attenzione su questo tema ma ribadiamo la necessità di un radicale cambio di rotta nella gestione dell'ASM visti i risultati disastrosi conseguiti fino a questo momento e l'aumento della TARI che grava sulle tasche dei cittadini a fronte di servizi scadenti".
La raccolta differenziata a Molfetta, infatti, è passata, in un solo anno, dal 69,1% al 67,4%, facendo registrare una riduzione di quasi due punti percentuali (-1,8%), con un aumento significativo di produzione del "residuo secco" (cioè la frazione indifferenziata di rifiuto che viene conferita in discarica, a costi sempre più esorbitanti per l'aumento delle tariffe) che passa dal 30,86% al 32,4%. Nel 2023 la produzione di residuo secco per ogni abitane è stata di 161,1 chilogrammi, rispetto ai 155,7 kg dell'anno precedente. Un aumento di 5,4 kg pro-capite che è tra i più rilevanti in provincia di Bari e che fa attestare la nostra città all'ultima posizione tra i "Comuni ricicloni" del barese.
Ma le brutte notizie per Molfetta non finiscono qui, perché da quanto emerge consultando il sito dell'Osservatorio Regionale dei Rifiuti, che raccoglie mese per mese tutti i dati relativi alla raccolta differenziata nei Comuni della Puglia, anche per il 2024 la flessione della raccolta differenziata è continuata, attestandosi al 67,2%, con un'ulteriore -0,2% rispetto al 2023. Dal 2020 a oggi, quindi, Molfetta è passata dal 71,07% di raccolta differenziata al 67,2%, perdendo complessivamente quasi 4 punti percentuali in quattro anni.
A tal proposito, si è esperto Alberto D'Amato, consigliere comunale e segretario cittadino del Partito Democratico:
"Un quadro disastroso, quindi, soprattutto se si considera l'aumento della TARI che l'amministrazione comunale ha recentemente imposto a tutti i cittadini, per un servizio scadente che è sotto gli occhi di tutti: i molfettesi pagano di più per avere una città sempre più sporca, con rifiuti abbandonati ovunque e un degrado che sembra inarrestabile. Dinnanzi a uno scenario di questo tipo appaiono surreali le dichiarazioni della Presidente dell'ASM, Adele Claudio, che racconta una realtà che non esiste, parlando di un presunto sensibile miglioramento nella raccolta differenziata che semplicemente non trova alcun riscontro nei dati e nei numeri incontrovertibili che la invitiamo a consultare con maggiore attenzione".
"Siamo molto preoccupati per l'approccio superficiale e approssimativo di questa amministrazione e dei vertici aziendali ASM al tema della raccolta differenziata, anche perché continuando così Molfetta rischia di scendere al di sotto della soglia del 65% di raccolta differenziata, con la conseguenza di dover pagare anche la cosiddetta "eco-tassa" che, ovviamente, si scaricherebbe sulle tasche dei cittadini come un ulteriore inaccettabile balzello. A questo riguardo consideriamo completamente sbagliata e controproducente l'ipotesi ventilata sulla stampa locale dalla Presidente dell'ASM di tornare sostanzialmente a un modello di raccolta stradale, con l'installazione di non meglio precisate "eco isole informatizzate".
"Vigileremo con grande attenzione su questo tema ma ribadiamo la necessità di un radicale cambio di rotta nella gestione dell'ASM visti i risultati disastrosi conseguiti fino a questo momento e l'aumento della TARI che grava sulle tasche dei cittadini a fronte di servizi scadenti".