Piazza Vittorio Emanuele
Piazza Vittorio Emanuele
Cronaca

«Qui, nella "zona velenosa", comandiamo noi…»

Il Liberatorio commenta quanto avvenuto a San Silvestro: «Un vero e proprio oltraggio e attacco alle Istituzioni»

«Qui, nella "zona velenosa", comandiamo noi…». Questo potrebbe essere il tiolo di un film che racconta «il declino di un quartiere e la distruzione di una piazza» secondo un comunicato a firma del Liberatorio Politico: «Il film l'abbiamo già visto e la piazza ha un nome». Si chiama piazza Vittorio Emanuele, in centro.

«Per un anno intero - è scritto in una nota del movimento civico di Matteo d'Ingeo - abbiamo denunciato il degrado palpabile di piazza Vittorio Emanuele lasciata nelle mani di delinquenti e di balordi che si sono presi gioco della gente per bene. Gente che lavora e che abita in quella piazza e ha il diritto di vivere la propria cittadinanza senza dover sottostare alle quotidiane esibizioni di bullismo, microcriminalità e azioni vandaliche.

Dopo aver scritto sui muri della piazza, qualche mese fa, il loro breve messaggio "Qui comandiamo noi", la notte di Capodanno hanno alzato l'asticella della provocazione e intimidazione. Dopo aver esploso fuochi d'artificio e bombe carta di ogni tipo e di potenza hanno fatto esplodere prima il raccoglitore degli oli esausti e poi il raccoglitore d'indumenti usati, dando fuoco al tutto che si è poi alimentato dell'olio che ormai era disperso nell'area circostante l'esplosione.

Il pronto intervento dei Vigili del Fuoco è servito a mettere in sicurezza la zona prima che le fiamme raggiungessero il parcheggio della piazza dove le auto erano già state schizzate dall'olio dopo l'esplosione del cassonetto raccoglitore. Ma i balordi non si sono fermati e, dopo le esplosioni e gli altri atti incendiari, hanno utilizzato lo spray bianco per imbrattare muri, asfalto, saracinesche e auto con simboli fallici.

E poi il messaggio più grave, provocatorio e sferzante l'hanno lasciato sull'asfalto… "Sbirri Bastardi" con una firma che non avevamo mai letto prima "A.C.A.B." (All Cops Are Bastards ), tradotto è "Tutti gli sbirri sono bastardi". E a pochi passi dalla piazza centrale, lungo via Pansini, la scritta "Zona Velenosa". Un vero e proprio oltraggio e attacco alle Istituzioni per cui tutti dobbiamo indignarci esprimendo solidarietà alle forze dell'ordine.

Purtroppo questa volta le responsabilità non sono solo del sindaco che è incapace di tenere sotto controllo il proprio territorio. Piazza Vittorio Emanuele è sotto attacco da molto tempo e nonostante abbiamo fornito fotografie e segnalazioni ben dettagliate su questi "bastardi" (loro si che lo sono) non ci risulta che si sia predisposto alcun potenziamento della videosorveglianza della piazza o del pattugliamento di Polizia Locale.

Nel quartiere andrebbero perquisiti, sottano dopo sottano, per cercare i depositi di petardi, armi e oggetti rubati nelle tante scorribande di alcuni componenti della "banda criminale" di Piazza Vittorio Emanuele. Sì, noi la chiamiamo così perché tale è e siamo anche certi che tra di loro c'è anche qualcuno che è stato l'autore almeno di uno dei due attentati dinamitardi presso l'abitazione del coordinatore del Liberatorio.

È un gruppo che si sta allargando e che raccoglie oltre a vecchi soggetti della "baby gang", altri nuovi sodali e molti minorenni che vengono addestrati a delinquere e spesso sono loro a marcare il territorio con le numerose bombe che vengono fatte esplodere durante tutto l'anno.

Dicevamo delle responsabilità che non sono solo dell'inerzia del sindaco, ma della politica nella sua interezza. La politica, di palazzo e di cittadinanza, di governo e di opposizione, non si é mai occupata seriamente e organicamente dei mille volti della criminalità molfettese; fanno finta di occuparsene solo dopo qualche arresto, sequestro, o qualche bomba, e poi dimenticano subito come è accaduto negli ultimi mesi.

Hanno voluto parlare del nulla in consiglio comunale senza fare delle proposte operative, hanno chiesto la convocazione del Comitato di sicurezza dell'ordine pubblico e poi il silenzio assoluto. Ma torniamo all'attualità.

Oggi abbiamo un fine anno che si è concluso con un nuovo agguato in periferia in cui probabilmente potrebbero essere coinvolti i "figli d'arte" della criminalità locale e un inizio d'anno che ha visto devastata la piazza centrale della città. E la politica rimane in silenzio, un silenzio colpevole, complice e a volte colluso.

Quello che è accaduto la notte di Capodanno è molto grave e altrettanto forte deve essere la risposta delle istituzioni, cominciando dalle telecamere di sorveglianza comunali. Chiediamo che vengano analizzati tutti i filmati delle telecamere del comune, e dei privati, presenti nella piazza.

Inoltre chiediamo che tutti i video che stanno girando su Facebook e Tik-Tok siano acquisiti dalle forze dell'ordine e se qualche privato cittadino ha ripreso l'azione di attacco alla piazza del 31 notte lo consegni alle forze dell'ordine e chiediamo a queste ultime di accettare in forma anonima i filmati perché la gente ha paura.

Anzi, sarebbe il massimo se almeno una volta ci fosse una richiesta esplicita di collaborazione ai cittadini da parte dei comandi delle forze dell'ordine locali. La cittadinanza ha bisogno di nuova fiducia.

Posso assicurarvi che se tutto questo sarà fatto nel giro di pochissime ore avremo i nomi e cognomi degli autori, non solo della devastazione di piazza Vittorio Emanuele, ma anche delle esplosioni della notte di Natale in via Pansini che hanno distrutto la Fiat 600 e di tante altre scorribande nei mesi scorsi. I video sono in rete e se li abbiamo visti noi li possono vedere tutti, anche chi deve indagare.

Se non si muoverà nulla - è la promessa del Liberatorio Politico - saremo costretti a pubblicare i video integralmente e poi qualcuno ne risponderà della nostra incolumità. Per concludere aspettiamo la convocazione del "Comitato Comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali", anche quello si è perso tra i bla, bla, bla della politica inconcludente».
  • Liberatorio Politico Molfetta
  • Matteo d'Ingeo Molfetta
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