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Questa non è una città per giovani: dal 2008 via in 1450
Lo rivela una indagine condotta dall'Istat per L'Espresso. Male tutta la provincia
Molfetta - mercoledì 16 agosto 2017
1450. Giovani.
Quindi energie, idee, forze fresche, metteteci anche un pò di sana follia e di voglia di rischiare data dall'età, magari anche preparazione e studi.
Sicuramente voglia di lavorare e vivere in un ambiente confacente ai propri desideri, alle proprie aspirazioni. Pronto a lasciarti spazio non solo con le belle, stucchevoli parole.
Tanti sono i giovani che dal 2008 sono andati via da Molfetta.
Lo rivela una indagine condotta dall'Istat per il giornale L'Espresso, pubblicata poco prima di Ferragosto.
Emerge un quadro tristissimo che pone Molfetta al diciottesimo posto della classifica composta dai cinquanta comuni che più hanno subito (o sarebbe meglio dire causato?) questa situazione.
Vengono fuori, così, alcune considerazioni.
Molfetta è tra le prime città non capoluogo di Regione oppure di Provincia a comparire in questa classifica guidata da Napoli e poi Palermo, Bari, Taranto, Foggia, Cagliari, Prato.
Ancora: l'Aquila, pur distrutta dal terremoto, ha perso meno ragazzi che Molfetta.
E se si dà uno sguardo al circondario, è sempre Molfetta quella messa peggio: da Bitonto e Trani sono andati via circa 900 ragazzi, da Barletta circa 1200 e da Modugno quasi in 800.
Allora che si fa?
Una città inizierebbe a interrogarsi seriamente, una classe dirigente davvero vicina alla problematica dell'emigrazione giovanile inizierebbe a trovare soluzioni: altrimenti una città, anagraficamente già anziana come Molfetta, rischia di perdere una intera generazione ( i nati tra gli anni '80 e i primi anni '90) e da qui tutte quelle a venire.
"Goodbye, malinconia...Da qui se ne vanno tutti", canta Caparezza. Uno che ci ha sempre visto giusto. E lontano.
Quindi energie, idee, forze fresche, metteteci anche un pò di sana follia e di voglia di rischiare data dall'età, magari anche preparazione e studi.
Sicuramente voglia di lavorare e vivere in un ambiente confacente ai propri desideri, alle proprie aspirazioni. Pronto a lasciarti spazio non solo con le belle, stucchevoli parole.
Tanti sono i giovani che dal 2008 sono andati via da Molfetta.
Lo rivela una indagine condotta dall'Istat per il giornale L'Espresso, pubblicata poco prima di Ferragosto.
Emerge un quadro tristissimo che pone Molfetta al diciottesimo posto della classifica composta dai cinquanta comuni che più hanno subito (o sarebbe meglio dire causato?) questa situazione.
Vengono fuori, così, alcune considerazioni.
Molfetta è tra le prime città non capoluogo di Regione oppure di Provincia a comparire in questa classifica guidata da Napoli e poi Palermo, Bari, Taranto, Foggia, Cagliari, Prato.
Ancora: l'Aquila, pur distrutta dal terremoto, ha perso meno ragazzi che Molfetta.
E se si dà uno sguardo al circondario, è sempre Molfetta quella messa peggio: da Bitonto e Trani sono andati via circa 900 ragazzi, da Barletta circa 1200 e da Modugno quasi in 800.
Allora che si fa?
Una città inizierebbe a interrogarsi seriamente, una classe dirigente davvero vicina alla problematica dell'emigrazione giovanile inizierebbe a trovare soluzioni: altrimenti una città, anagraficamente già anziana come Molfetta, rischia di perdere una intera generazione ( i nati tra gli anni '80 e i primi anni '90) e da qui tutte quelle a venire.
"Goodbye, malinconia...Da qui se ne vanno tutti", canta Caparezza. Uno che ci ha sempre visto giusto. E lontano.