Politica
«Questa Città deve rivedere le proprie scelte attraverso una sfida mirata a garantire sviluppo e lavoro»
La leader dell'opposizione di centrodestra interviene sull'emigrazione giovanile e sulle parole di Minervini
Molfetta - sabato 26 agosto 2017
Sul tema dell'emigrazione giovanile è intervenuta, attraverso un lungo post su Facebook, Isabella de Bari. La leader dell'attuale opposizione di centrodestra in Consiglio Comunale non usa giri di parole e puntualizza il metodo con cui poter sovvertire il fenomeno per il quale Molfetta è la prima città della Regione Puglia con oltre 1400 ragazzi andati via dal 2008, come già spiegato nei giorni scorsi.
«Sul triste primato di emigrazione giovanile è stato intervistato dal TGR Puglia l'attuale Sindaco Tommaso Minervini, oggi espressione di una coalizione di centro-sinistra, compagine politica che da oltre un decennio ha determinato le sorti di un fallimentare sviluppo della Regione Puglia
Le soluzioni da lui prospettate sono ancora una volta inconsistenti, formulate su un'ambiguità di fondo per camuffare una oggettiva necessità di cambiamento con una politica amministrativa di inerzia che si pone in continuità con la precedente amministrazione di sinistra, di cui è stato assessore ombra», ha scritto de Bari.
«L'accerchiamento della Città da parte di gruppi di potere ha soffocato lo sviluppo della Città mediante il blocco dei lavori di ampliamento del Porto, un'azione favorita da una sinistra prona ai canti di sirene provenienti dall'esterno e priva di un progetto di sviluppo.
Molfetta deve riposizionarsi su un piano di modernità e competitività concretizzando azioni di sviluppo già progettate e avviate: il porto di Molfetta, infrastruttura fondamentale, la piattaforma logistica e l'organizzazione di un sistema portuale può rappresentare la vera alternativa all'emigrazione giovanile».
«A Molfetta si registrano presenze turistiche, tuttavia il basso livello di consumo le caratterizza; elementi di dinamismo sono presenti nell'ambito delle attività produttive collocate nella zona PIP e ASI, anche di eccellenza, ma non sfugge la sensazione di lento declino.
Questa Città deve rivedere le proprie scelte attraverso una sfida mirata a garantire sviluppo e lavoro.
Se la soppressione di un rondò, quale presidio di sicurezza per uscite dai cantieri dei lavori del porto, sono il preambolo alla chiusura degli stessi, il declino di Molfetta è segnato», ha concluso Isabella de Bari.
«Sul triste primato di emigrazione giovanile è stato intervistato dal TGR Puglia l'attuale Sindaco Tommaso Minervini, oggi espressione di una coalizione di centro-sinistra, compagine politica che da oltre un decennio ha determinato le sorti di un fallimentare sviluppo della Regione Puglia
Le soluzioni da lui prospettate sono ancora una volta inconsistenti, formulate su un'ambiguità di fondo per camuffare una oggettiva necessità di cambiamento con una politica amministrativa di inerzia che si pone in continuità con la precedente amministrazione di sinistra, di cui è stato assessore ombra», ha scritto de Bari.
«L'accerchiamento della Città da parte di gruppi di potere ha soffocato lo sviluppo della Città mediante il blocco dei lavori di ampliamento del Porto, un'azione favorita da una sinistra prona ai canti di sirene provenienti dall'esterno e priva di un progetto di sviluppo.
Molfetta deve riposizionarsi su un piano di modernità e competitività concretizzando azioni di sviluppo già progettate e avviate: il porto di Molfetta, infrastruttura fondamentale, la piattaforma logistica e l'organizzazione di un sistema portuale può rappresentare la vera alternativa all'emigrazione giovanile».
«A Molfetta si registrano presenze turistiche, tuttavia il basso livello di consumo le caratterizza; elementi di dinamismo sono presenti nell'ambito delle attività produttive collocate nella zona PIP e ASI, anche di eccellenza, ma non sfugge la sensazione di lento declino.
Questa Città deve rivedere le proprie scelte attraverso una sfida mirata a garantire sviluppo e lavoro.
Se la soppressione di un rondò, quale presidio di sicurezza per uscite dai cantieri dei lavori del porto, sono il preambolo alla chiusura degli stessi, il declino di Molfetta è segnato», ha concluso Isabella de Bari.