Cronaca
Quale futuro per l'Ospedale di Molfetta "Don Tonino Bello"
Da Palazzo Chigi arrivano flebili smentite, ma siamo alle prove tecniche del taglio
Molfetta - sabato 13 settembre 2014
7.35
Tagli, tagli e ancora tagli. Ecco la parola chiave che la spending review adottata dal Governo. Servono 20 miliardi per la manovra finanziaria del 2015 e il governo sembra – tra conferme e smentite - voler effettuare tagli alla sanità.
In questa situazione di tagli alla sanità potrebbe rientrare anche l'Ospedale di Molfetta "Don Tonino Bello" che, giorno dopo giorno, sembra assumere una posizione sempre più drammatica.
La storia del declino del Don Tonino Bello è cominciata nel lontano 2012, anno che segnò il declassamento della struttura ospedaliera molfettese per mano del "Piano di Rientro Sanitario". Quest'ultimo, come aveva assicurato il Governatore Vendola, sarebbe stato improntato su criteri oggettivi, primo fra tutti la riconversione degli ospedali inefficienti in strutture territoriali. Tutto ciò nell'ambito di una logica di assistenza e presa in carico dei bisogni delle persone, sulla base dell'utilizzo dei posti letto, dell'appropriatezza e della complessità delle prestazioni. All'indomani di queste rassicurazioni, è arrivata la clamorosa smentita e ancora una volta le logiche della politica hanno prevalso su quelle dell'efficienza.
La situazione ad oggi pare avere riscontri opposti e negativi visto che il "Don Tonino Bello" non è più presidio autonomo ma sede distaccata dell'Ospedale San Paolo di Bari e non bisogna dimenticare che appena un anno è stata cancellata l'Unità Operativa Nefrologia e Dialisi. Ora con la spending review in atto quale sarà il futuro dell'Ospedale di Molfetta, già malato terminale?
Da Palazzo Chigi arrivano smentite e rassicurazioni: "nessuno vuole fare tagli alla sanità, ma no agli sprechi". Subito è arrivato l'alt da parte dalla conferenza delle Regioni che senza far capo ai colori politici ha fin da subito stigmatizzato l'ipotesi di effettuare tagli lineari al comparto sanità. Nonostante le smentite ufficiose, sulla sanità siamo alle prove tecniche di taglio. Sarà lo stesso anche per Molfetta?
In questa situazione di tagli alla sanità potrebbe rientrare anche l'Ospedale di Molfetta "Don Tonino Bello" che, giorno dopo giorno, sembra assumere una posizione sempre più drammatica.
La storia del declino del Don Tonino Bello è cominciata nel lontano 2012, anno che segnò il declassamento della struttura ospedaliera molfettese per mano del "Piano di Rientro Sanitario". Quest'ultimo, come aveva assicurato il Governatore Vendola, sarebbe stato improntato su criteri oggettivi, primo fra tutti la riconversione degli ospedali inefficienti in strutture territoriali. Tutto ciò nell'ambito di una logica di assistenza e presa in carico dei bisogni delle persone, sulla base dell'utilizzo dei posti letto, dell'appropriatezza e della complessità delle prestazioni. All'indomani di queste rassicurazioni, è arrivata la clamorosa smentita e ancora una volta le logiche della politica hanno prevalso su quelle dell'efficienza.
La situazione ad oggi pare avere riscontri opposti e negativi visto che il "Don Tonino Bello" non è più presidio autonomo ma sede distaccata dell'Ospedale San Paolo di Bari e non bisogna dimenticare che appena un anno è stata cancellata l'Unità Operativa Nefrologia e Dialisi. Ora con la spending review in atto quale sarà il futuro dell'Ospedale di Molfetta, già malato terminale?
Da Palazzo Chigi arrivano smentite e rassicurazioni: "nessuno vuole fare tagli alla sanità, ma no agli sprechi". Subito è arrivato l'alt da parte dalla conferenza delle Regioni che senza far capo ai colori politici ha fin da subito stigmatizzato l'ipotesi di effettuare tagli lineari al comparto sanità. Nonostante le smentite ufficiose, sulla sanità siamo alle prove tecniche di taglio. Sarà lo stesso anche per Molfetta?