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Pubblicato il nuovo regolamento sull'affido familiare per Molfetta e Giovinazzo

Approvato con Delibera del Commissario, il nuovo regolamento stabilisce anche i compensi economici per le famiglie affidatarie

Il Piano Sociale di Zona nell'ambito territoriale dei Comuni di Molfetta e Giovinazzo è stato dotato di un nuovo regolamento sull'affido familiare.

Il documento, pubblicato sull'albo pretorio del Comune, sancisce i diritti dei minori e delle famiglie di origine e affidataria, i tempi e le modalità di collocamento, l'organizzazione dei servizi e delle competenze delle parti coinvolte e altresì i contributi economici erogati.

Il nuovo regolamento, approvato con Delibera del Commissario n. 113 in data 21/12/2016, sostituisce di fatto tutti i precedenti regolamenti in materia di affido familiare, compresi quelli relativi ai contributi economici alle famiglie affidatarie.

L'affido familiare è uno strumento d'intervento per garantire al minore le cure e gli affetti necessari di una famiglia sana, in situazioni in cui il nucleo di origine si trova in una temporanea incapacità o impossibilità a prendersi cura di lui.

L'affido può, dunque, avvenire in forma consensuale – quando è disposto dal Sindaco del Comune su proposta sei Servizi sociali con consenso manifesto dei genitori o del tutore che ne detengono, e reso esecutivo dal Giudice Tutelare – o in forma giudiziale disposto dal Tribunale dei Minori attraverso emanazione di un decreto qualora non vi sia l'assenso dei genitori o di chi esercita la potestà.

Un ruolo importante è sicuramente svolto dal Servizio Sociale dei Comuni facenti parte dell'ambito territoriale che opera assieme all'equipe multidisciplinare: insieme mettono a punto il programma di affidamento, stabilendo la tipologia di affido a seconda delle necessità, ascoltando e assistendo il minore, la famiglia di origine e formando anche la famiglia che accoglie.

Secondo il nuovo regolamento, i Comuni dell'ambito territoriale di Molfetta e Giovinazzo, sono tenuti a riconoscere alla famiglia affidataria un contributo economico mensile pari a 300 euro per fronteggiare le spese necessarie al mantenimento del minore, indipendentemente dal proprio reddito.

Nello specifico il contributo è erogato in caso di affido consensuale e giudiziale intra/etero familiare, per situazioni nelle quali i parenti non sono in grado di provvedere alle necessità economiche del minore e comunque entro i limiti delle disponibilità finanziarie dei bilanci dei comuni. Non vi è contributo economico nel caso in cui i familiari che sono tenuti agli alimenti in base all'art. 433 del C.C. abbiano la possibilità di provvedere alle necessità del minore.
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