Pronto soccorso di Molfetta al collasso, FIALS: «Livelli inauditi di disagio»
Le parole del Segretario Provinciale Francesco Dimiccoli
Molfetta - mercoledì 11 gennaio 2023
9.26
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa a cura del Segretario Provinciale FIALS (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità) Francesco Dimiccoli.
"Purtroppo è nota a tutti la situazione dei pronto soccorso degli ospedali pugliesi, ma quella dell'ospedale Don Tonino Bello di Molfetta raggiunge livelli inauditi di disagio e conseguente disorganizzazione per personale e utenti.
Oltre alle ore di attesa interminabili [mediamente 4-5 ore] per essere visitati, gli utenti devono accomodarsi, per usare un eufemismo, in un gabbiotto dallo spazio ristretto. Con le intemperie, chi non riesce ad accaparrarsi un posto nel gabbiotto deve addirittura aspettare fuori, sotto le grondaie, al freddo.
A ciò deve aggiungersi la carenza di sedie, di lettini, di spazi, per il numero di utenti che il pronto soccorso ospita poiché il P.S. di Molfetta oramai copre tutto il bacino afferente l'area Nord con una popolazione che conta oltre 200.000 abitanti.
Quando vi è sovraffollamento, per arginare le proteste dei pazienti, si è reso necessario garantire la presenza di una guardia giurata.
Ad aggravare questa situazione va considerato il fatto che gli utenti del pronto soccorso sono persone che hanno bisogno di cure, spesso urgenti, che corrono il rischio di peggiorare le loro condizioni di salute.
Non vi è dunque una sala d'attesa perché la struttura mobile fuori dall'ospedale che ospita gli utenti è stata spostata di alcuni metri per far spazio ai lavori della nuova sala e, inoltre, i lavori cominciati ad ottobre - che sarebbero dovuti terminare a novembre- sono stati sospesi e non sono mai ripresi e non se ne comprende il motivo nonostante sia un'opera già programmata e finanziata.
A questa già incresciosa situazione per gli utenti, si aggiunge la situazione disagevole del personale impiegato. Ed infatti, vi è assoluta carenza di personale medico ed infermieristico.
Per questo motivo, i pazienti sono persino costretti a restare allettati temporaneamente nel pronto soccorso perchè nelle altre Unità Operative sono presenti pazienti CoVID.
Malgrado questo enorme disservizio, che si denunzia con fermezza, il pronto soccorso va avanti nell'abbandono istituzionale, a cui si chiede un intervento immediato e risolutivo, contando solo sulle forze degli operatori di ogni ordine e grado, ai quali siamo grati, che ogni giorno, nonostante tutto, profondono il loro costante impegno nelle attività di cura e assistenza e si prodigano affinché non venga meno la continuità assistenziale - a cui si dovrebbe ambire - con dignità, cura e attenzione.
Il Segretario Provinciale
Francesco Dimiccoli"
"Purtroppo è nota a tutti la situazione dei pronto soccorso degli ospedali pugliesi, ma quella dell'ospedale Don Tonino Bello di Molfetta raggiunge livelli inauditi di disagio e conseguente disorganizzazione per personale e utenti.
Oltre alle ore di attesa interminabili [mediamente 4-5 ore] per essere visitati, gli utenti devono accomodarsi, per usare un eufemismo, in un gabbiotto dallo spazio ristretto. Con le intemperie, chi non riesce ad accaparrarsi un posto nel gabbiotto deve addirittura aspettare fuori, sotto le grondaie, al freddo.
A ciò deve aggiungersi la carenza di sedie, di lettini, di spazi, per il numero di utenti che il pronto soccorso ospita poiché il P.S. di Molfetta oramai copre tutto il bacino afferente l'area Nord con una popolazione che conta oltre 200.000 abitanti.
Quando vi è sovraffollamento, per arginare le proteste dei pazienti, si è reso necessario garantire la presenza di una guardia giurata.
Ad aggravare questa situazione va considerato il fatto che gli utenti del pronto soccorso sono persone che hanno bisogno di cure, spesso urgenti, che corrono il rischio di peggiorare le loro condizioni di salute.
Non vi è dunque una sala d'attesa perché la struttura mobile fuori dall'ospedale che ospita gli utenti è stata spostata di alcuni metri per far spazio ai lavori della nuova sala e, inoltre, i lavori cominciati ad ottobre - che sarebbero dovuti terminare a novembre- sono stati sospesi e non sono mai ripresi e non se ne comprende il motivo nonostante sia un'opera già programmata e finanziata.
A questa già incresciosa situazione per gli utenti, si aggiunge la situazione disagevole del personale impiegato. Ed infatti, vi è assoluta carenza di personale medico ed infermieristico.
Per questo motivo, i pazienti sono persino costretti a restare allettati temporaneamente nel pronto soccorso perchè nelle altre Unità Operative sono presenti pazienti CoVID.
Malgrado questo enorme disservizio, che si denunzia con fermezza, il pronto soccorso va avanti nell'abbandono istituzionale, a cui si chiede un intervento immediato e risolutivo, contando solo sulle forze degli operatori di ogni ordine e grado, ai quali siamo grati, che ogni giorno, nonostante tutto, profondono il loro costante impegno nelle attività di cura e assistenza e si prodigano affinché non venga meno la continuità assistenziale - a cui si dovrebbe ambire - con dignità, cura e attenzione.
Il Segretario Provinciale
Francesco Dimiccoli"