Territorio e Ambiente
Produzione olio: quest'anno -30% a causa della siccità
A maggio 2017 in Puglia le piogge sono diminuite del 49,3%
Molfetta - sabato 24 giugno 2017
10.43
Campagna di olive e olio 2017 con una previsione del -30% di produzione in Puglia e del 60% in Italia. Sono i dati emersi a Montalbano di Fasano, dove si è fatto il punto sull'andamento del comparto con rappresentanti dei Carabinieri, dell'Università, della Camera di Commercio di Bari e della Regione Puglia.
A maggio 2017 in Puglia le piogge sono diminuite del 49,3% e dal 2012 ad oggi la Puglia registra un preoccupante -26%, secondo uno studio di Coldiretti Puglia sull'andamento climatico e sui dati pluviometrici 2017. Pesanti le ripercussioni sull'olivicoltura che, davanti a ingenti cali di quantità, è ancora più a rischio frodi e sofisticazioni.
«Più di due bottiglie su tre riempite in Italia contengono olio di oliva straniero, ma i consumatori non lo sanno. Gli ottimi risultati dell'attività di contrasto – ha detto il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare».
«L'olio - ha proseguito - è il terzo prodotto pugliese più esportato, per un valore di circa 106 milioni di euro, quasi il 9% dell'export di olio dall'Italia. Essenziale puntare sulla promozione e valorizzazione dell'olio extravergine di oliva con particolare riguardo ad azioni divulgative per favorire la conoscenza delle proprietà nutrizionali e salutistiche degli oli extravergini di qualità e ridare lustro agli oli salentini, la cui immagine è stata ingiustificatamente macchiata dal problema Xylella Fastidiosa che, come speriamo ormai sia noto, non intacca la qualità delle olive e dell'olio, di contro, disseccando gli alberi, ha già determinato un calo produttivo pari al 20% di olive e, quindi, di olio».
Il settore oleario in Puglia conta un fatturato di 522 milioni di euro l'anno. Il tessuto imprenditoriale è rappresentato da 270mila imprese olivicole, pari al 22% delle aziende italiane. Anche gli oli DOP pugliesi registrano il fatturato più alto d'Italia, pari a circa 28 milioni di euro. La Puglia ha ottenuto il riconoscimento comunitario per 5 oli DOP (Denominazione d'Origine Protetta) ed una produzione pari a 11 milioni di quintali di olive ed oltre 2,2 milioni di quintali di olio, con un'incidenza della produzione olivicola regionale su quella nazionale pari al 36,6% e al 12% di quella mondiale.
«L'olio extravergine di oliva pugliese è sotto continui attacchi da parte degli agropirati senza scrupoli – ha denunciato il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - che 'drogano' il mercato dell'olio extravergine di qualità con un inevitabile danno a carico del territorio, delle imprese e dei consumatori. Va applicata senza se e senza ma la "legge salva-olio", la n. 9 del 2013, ed è necessaria l'accelerazione dell'iter del disegno di legge che reca le "nuove norme in materia di reati agroalimentari", a supporto dell'attività degli organismi di controllo che hanno uno strumento in più per contrastare frodi e sofisticazioni».
«L'aumento costante del consumo di olio di oliva che nel mondo ha fatto un balzo del 50% negli ultimi 20 anni - ha concluso - apre grandi opportunità che il Made in Italy deve saper cogliere e per farlo deve puntare sull'identità, sulla legalità e sulla trasparenza per recuperare credibilità anche all'estero».
Dall'introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione di 18 mesi dalla data di imbottigliamento, al riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo, all'estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull'origine, sono solo alcune delle misure previste dal provvedimento.
A maggio 2017 in Puglia le piogge sono diminuite del 49,3% e dal 2012 ad oggi la Puglia registra un preoccupante -26%, secondo uno studio di Coldiretti Puglia sull'andamento climatico e sui dati pluviometrici 2017. Pesanti le ripercussioni sull'olivicoltura che, davanti a ingenti cali di quantità, è ancora più a rischio frodi e sofisticazioni.
«Più di due bottiglie su tre riempite in Italia contengono olio di oliva straniero, ma i consumatori non lo sanno. Gli ottimi risultati dell'attività di contrasto – ha detto il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare».
«L'olio - ha proseguito - è il terzo prodotto pugliese più esportato, per un valore di circa 106 milioni di euro, quasi il 9% dell'export di olio dall'Italia. Essenziale puntare sulla promozione e valorizzazione dell'olio extravergine di oliva con particolare riguardo ad azioni divulgative per favorire la conoscenza delle proprietà nutrizionali e salutistiche degli oli extravergini di qualità e ridare lustro agli oli salentini, la cui immagine è stata ingiustificatamente macchiata dal problema Xylella Fastidiosa che, come speriamo ormai sia noto, non intacca la qualità delle olive e dell'olio, di contro, disseccando gli alberi, ha già determinato un calo produttivo pari al 20% di olive e, quindi, di olio».
Il settore oleario in Puglia conta un fatturato di 522 milioni di euro l'anno. Il tessuto imprenditoriale è rappresentato da 270mila imprese olivicole, pari al 22% delle aziende italiane. Anche gli oli DOP pugliesi registrano il fatturato più alto d'Italia, pari a circa 28 milioni di euro. La Puglia ha ottenuto il riconoscimento comunitario per 5 oli DOP (Denominazione d'Origine Protetta) ed una produzione pari a 11 milioni di quintali di olive ed oltre 2,2 milioni di quintali di olio, con un'incidenza della produzione olivicola regionale su quella nazionale pari al 36,6% e al 12% di quella mondiale.
«L'olio extravergine di oliva pugliese è sotto continui attacchi da parte degli agropirati senza scrupoli – ha denunciato il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - che 'drogano' il mercato dell'olio extravergine di qualità con un inevitabile danno a carico del territorio, delle imprese e dei consumatori. Va applicata senza se e senza ma la "legge salva-olio", la n. 9 del 2013, ed è necessaria l'accelerazione dell'iter del disegno di legge che reca le "nuove norme in materia di reati agroalimentari", a supporto dell'attività degli organismi di controllo che hanno uno strumento in più per contrastare frodi e sofisticazioni».
«L'aumento costante del consumo di olio di oliva che nel mondo ha fatto un balzo del 50% negli ultimi 20 anni - ha concluso - apre grandi opportunità che il Made in Italy deve saper cogliere e per farlo deve puntare sull'identità, sulla legalità e sulla trasparenza per recuperare credibilità anche all'estero».
Dall'introduzione in etichetta del termine minimo di conservazione di 18 mesi dalla data di imbottigliamento, al riconoscimento di nuovi parametri e metodi di controllo qualitativo, all'estensione del reato di contraffazione di indicazioni geografiche a chi fornisce in etichetta informazioni non veritiere sull'origine, sono solo alcune delle misure previste dal provvedimento.