Processo sul porto di Molfetta, l'Avv. Petruzzella: «L'impostazione accusatoria era errata»
Questa la riflessione dell'avvocato difensore di Azzollini
Molfetta - venerdì 20 dicembre 2019
16.29
In una giornata che resterà comunque di svolta per la città di Molfetta, vista la grande novità legata al processo sul porto, emerge una riflessione dell'Avvocato Felice Petruzzella che ha difeso la posizione di Antonio Azzollini nell'iter giudiziario e che difendeva anche il Dott. Giuseppe Domenico de Bari, scomparso improvvisamente nel novembre 2018.
Questa la nota dell'avvocato: «La lettura del dispositivo della sentenza, da parte del Tribunale di Trani presieduto dalla Dott.ssa Chiddo, mi induce subito ad evidenziare, più di ogni altro, un aspetto. L'assoluzione con formula piena dalle otto contestazioni contabili "perché il fatto non sussiste" in favore del Dott. Giuseppe Domenico de Bari, purtroppo non più tra noi, ha dimostrato più di ogni altra cosa quanto fosse errata l'impostazione accusatoria nella sua interezza. Non è affatto usuale, e gli addetti ai lavori lo sanno, che un tribunale riconosca la formula assolutoria in favore di un imputato deceduto. Lo ritengo il maggior risultato raggiunto. Detto questo, ogni valutazione sulle 16 imputazioni elevate nei confronti del Senatore Azzollini e sulle conseguenti assoluzioni, tutte con formula piena, credo sia superflua. Sono assolutamente felice per lui perché, sempre come gli addetti ai lavori sanno, l'imputato più difficile da difendere è quello innocente e lui lo era davvero».
Questa la nota dell'avvocato: «La lettura del dispositivo della sentenza, da parte del Tribunale di Trani presieduto dalla Dott.ssa Chiddo, mi induce subito ad evidenziare, più di ogni altro, un aspetto. L'assoluzione con formula piena dalle otto contestazioni contabili "perché il fatto non sussiste" in favore del Dott. Giuseppe Domenico de Bari, purtroppo non più tra noi, ha dimostrato più di ogni altra cosa quanto fosse errata l'impostazione accusatoria nella sua interezza. Non è affatto usuale, e gli addetti ai lavori lo sanno, che un tribunale riconosca la formula assolutoria in favore di un imputato deceduto. Lo ritengo il maggior risultato raggiunto. Detto questo, ogni valutazione sulle 16 imputazioni elevate nei confronti del Senatore Azzollini e sulle conseguenti assoluzioni, tutte con formula piena, credo sia superflua. Sono assolutamente felice per lui perché, sempre come gli addetti ai lavori sanno, l'imputato più difficile da difendere è quello innocente e lui lo era davvero».