Politica
Primo Consiglio Comunale: la cronaca e le immagini
Tutto come da copione nel primo appuntamento
Molfetta - giovedì 10 agosto 2017
20.06
Prende ufficialmente il via la nuova legislatura del Consiglio Comunale eletto lo scorso giugno, con la prima seduta conclusasi pochi minuti fa.
A presiedere, almeno inizialmente la seduta, è Sara Castriotta che invita il Consiglio a mantenere al centro la città, i cittadini ed i suoi bisogni. Assenti invece Balestra, solo inizialmente, e Minuto che ha inviato una mail per giustificare la sua assenza.
Il primo punto all'ordine del giorno, quello inerente le eventuali incompatibilità degli eletti, scivola via in maniera abbastanza fluida con l'unanimità dei presenti.
Si passa poi al giuramento del Sindaco: un Minervini deciso giura di osservare la Costituzione e si rifà a Carnicella nel suo breve e conciso discorso.
Arriva quindi il momento dell'elezione del Presidente del Consiglio, Nicola Piergiovanni che viene eletto al secondo giro, quando è necessaria la maggioranza relativa, beneficiando anche delle schede bianche delle due opposizioni che così come Porta, de Bari e Amato sottolineano, non è un voto "contro" ma una forma di fiducia alla carica istituzionale. Solo il consigliere Pisani invece sottolinea la candidatura di Piergiovanni come una forzatura della maggioranza proponendo addirittura il rinvio dell'elezione e la convocazione dell'assemblea dei capigruppo, proposta che viene bocciata dall'aula e che trova la pronta risposta di Facchini e di Ancona che difendono le modalità della nomina di Piergiovanni.
Già primo piccolo "mistero" però per la maggioranza che elegge Piergiovanni con 15 voti su 16 disponibili: un membro della maggioranza, Sindaco incluso, ha pertanto votato scheda bianca. Fonti non ufficiali indicano però come sia stato lo stesso Piergiovanni a non votarsi per una questione di etica.
Quest'ultimo nel suo discorso comunque ringrazia tutta l'assise garantendo serietà, equità e passione nel suo ruolo riconfermato in questa nuova legislatura.
Come vicepresidenti vengono invece eletti Sergio De Candia di Molfetta per la Puglia come vice presidente di maggioranza e Pino Amato dell'UDC come vice presidente di minoranza.
Il punto sei scorre senza grossi problemi con l'elezione di Zaza, Facchini e De Robertis nella commissione elettorale comunale come effettivi e Spadavecchia Fulvio, Spadavecchia Vincenzo e Ragno come supplenti. Anche le linee programmatiche del sindaco vengono via via snocciolate da Minervini che accenna anche alla necessità dell'applicazione di nuovi regolamenti, facendo riferimento alle sue prime ordinanze.
La de Bari, assieme a Pisani ed Amato, per ovvie ragioni politiche, critica le linee programmatiche di Minervini reo di regalare solo entusiasmi vuoti ed elettorali, promettendo una opposizione amara e dura. Porta invece, a nome della coalizione di sinistra, annuncia un lavoro quotidiano di opposizione per misurare lo scarto tra promesse e realizzazioni. Anche la Natalicchio rivendica ciò che di buono la sua amministrazione ha fatto. A de Robertis, e la Forgia invece vengono affidate le difese del programma di Minervini che il giovanissimo consigliere ritiene ambizioso, importante e capace di dare slancio alla nostra città.
A ruota tutti gli altri interventi di molti consiglieri comunali tra cui Facchini, Zaza, Salvemini e via dicendo.
Approvata a maggioranza invece la delibera sull'assestamento e salvaguardia del bilancio dell'ottavo punto, con i voti contrari delle opposizioni, ma qui è venuta fuori l'atteggiamento duro di cui prima, proclamato dalla De Bari, tant'è che a ritmo serrato l'ex candidato sindaco ha chiesto punto su punto pareri e chiarimenti sui vari movimenti approvati dall'assestamento. Una sorta di uno contro uno tra la De Bari e Minervini che ha comunque tenuto botta su ogni domanda posta dall'avvocato, seppur l'assenza del dirigente di riferimento ha impedito ulteriori approfondimenti.
Due secondi due invece per il nono ed ultimo punto: il sindaco ha comunicato che dal primo settembre le Municipalizzate subiranno delle variazioni nella loro struttura, forse con qualche accorpamento.
Dopo sette ore circa l'assemblea termina i suoi lavori alle 23.30, stranamente solo mezz'ora prima della mezzanotte che avrebbe fatto scattare un secondo gettone di presenza per i Consiglieri. Un gesto della massima assise quindi da apprezzare.
A presiedere, almeno inizialmente la seduta, è Sara Castriotta che invita il Consiglio a mantenere al centro la città, i cittadini ed i suoi bisogni. Assenti invece Balestra, solo inizialmente, e Minuto che ha inviato una mail per giustificare la sua assenza.
Il primo punto all'ordine del giorno, quello inerente le eventuali incompatibilità degli eletti, scivola via in maniera abbastanza fluida con l'unanimità dei presenti.
Si passa poi al giuramento del Sindaco: un Minervini deciso giura di osservare la Costituzione e si rifà a Carnicella nel suo breve e conciso discorso.
Arriva quindi il momento dell'elezione del Presidente del Consiglio, Nicola Piergiovanni che viene eletto al secondo giro, quando è necessaria la maggioranza relativa, beneficiando anche delle schede bianche delle due opposizioni che così come Porta, de Bari e Amato sottolineano, non è un voto "contro" ma una forma di fiducia alla carica istituzionale. Solo il consigliere Pisani invece sottolinea la candidatura di Piergiovanni come una forzatura della maggioranza proponendo addirittura il rinvio dell'elezione e la convocazione dell'assemblea dei capigruppo, proposta che viene bocciata dall'aula e che trova la pronta risposta di Facchini e di Ancona che difendono le modalità della nomina di Piergiovanni.
Già primo piccolo "mistero" però per la maggioranza che elegge Piergiovanni con 15 voti su 16 disponibili: un membro della maggioranza, Sindaco incluso, ha pertanto votato scheda bianca. Fonti non ufficiali indicano però come sia stato lo stesso Piergiovanni a non votarsi per una questione di etica.
Quest'ultimo nel suo discorso comunque ringrazia tutta l'assise garantendo serietà, equità e passione nel suo ruolo riconfermato in questa nuova legislatura.
Come vicepresidenti vengono invece eletti Sergio De Candia di Molfetta per la Puglia come vice presidente di maggioranza e Pino Amato dell'UDC come vice presidente di minoranza.
Il punto sei scorre senza grossi problemi con l'elezione di Zaza, Facchini e De Robertis nella commissione elettorale comunale come effettivi e Spadavecchia Fulvio, Spadavecchia Vincenzo e Ragno come supplenti. Anche le linee programmatiche del sindaco vengono via via snocciolate da Minervini che accenna anche alla necessità dell'applicazione di nuovi regolamenti, facendo riferimento alle sue prime ordinanze.
La de Bari, assieme a Pisani ed Amato, per ovvie ragioni politiche, critica le linee programmatiche di Minervini reo di regalare solo entusiasmi vuoti ed elettorali, promettendo una opposizione amara e dura. Porta invece, a nome della coalizione di sinistra, annuncia un lavoro quotidiano di opposizione per misurare lo scarto tra promesse e realizzazioni. Anche la Natalicchio rivendica ciò che di buono la sua amministrazione ha fatto. A de Robertis, e la Forgia invece vengono affidate le difese del programma di Minervini che il giovanissimo consigliere ritiene ambizioso, importante e capace di dare slancio alla nostra città.
A ruota tutti gli altri interventi di molti consiglieri comunali tra cui Facchini, Zaza, Salvemini e via dicendo.
Approvata a maggioranza invece la delibera sull'assestamento e salvaguardia del bilancio dell'ottavo punto, con i voti contrari delle opposizioni, ma qui è venuta fuori l'atteggiamento duro di cui prima, proclamato dalla De Bari, tant'è che a ritmo serrato l'ex candidato sindaco ha chiesto punto su punto pareri e chiarimenti sui vari movimenti approvati dall'assestamento. Una sorta di uno contro uno tra la De Bari e Minervini che ha comunque tenuto botta su ogni domanda posta dall'avvocato, seppur l'assenza del dirigente di riferimento ha impedito ulteriori approfondimenti.
Due secondi due invece per il nono ed ultimo punto: il sindaco ha comunicato che dal primo settembre le Municipalizzate subiranno delle variazioni nella loro struttura, forse con qualche accorpamento.
Dopo sette ore circa l'assemblea termina i suoi lavori alle 23.30, stranamente solo mezz'ora prima della mezzanotte che avrebbe fatto scattare un secondo gettone di presenza per i Consiglieri. Un gesto della massima assise quindi da apprezzare.