Cronaca
Primario condannato per maltrattamenti su una dottoressa di Molfetta
Battaglia legale in corso. Gli episodi nell'ospedale di Terlizzi
Molfetta - lunedì 1 ottobre 2018
10.42
Il processo di primo grado davanti al Tribunale di Trani si è concluso con la condanna ad 8 mesi di reclusione e al risarcimento del danno di un medico, primario nell'ospedale di Terlizzi, per aver maltrattato una collega, originaria di Molfetta, ed assistita dall'avvocato Bepi Maralfa.
I fatti risalgono agli anni compresi tra il 2010 e il 2012 e sono avvenuti all'interno del nosocomio Sarcone, dove entrambi lavoravano. Stando a quanto riportato anche dal quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, l'uomo con la propria condotta avrebbe causato una forte violenza psicologica sulla dottoressa, anche in presenza di altre persone tanto che a volte era stato necessario per lei rivolgersi al pronto soccorso.
Secondo quanto accertato dalla Procura della Repubblica di Trani l'uomo, con atteggiamento autoritario e vessatorio, degenerava in episodi di grave violenza psicologica nei confronti della donna, anche alla presenza di colleghi di reparto, di infermieri, di pazienti, e persino nel corridoio dell'ospedale di Terlizzi e in sala operatoria nel corso di delicati interventi oculistici.
Nello specifico il primario le negava permessi per la malattia della figlia minore e la mortificava. All'inizio, per timore, la donna aveva taciuto nella speranza che le cose potessero cambiare. Ma così non era stato. Tutt'altro. E a quel punto aveva deciso a sporgere denuncia nei confronti del primario. Espletate le indagini, la Procura ha poi esercitato l'azione penale nei confronti del medico e chiesto il processo nei suoi confronti per il reato di maltrattamento.
Ora siamo alla condanna di primo grado ad 8 mesi, emessa dal giudice Andrea d'Angeli. Nel frattempo i legali del medico, in primo grado rappresentato dagli avvocati Mario Malcangi e Carmelo Piccolo, hanno presentato ricorso in Appello.
I fatti risalgono agli anni compresi tra il 2010 e il 2012 e sono avvenuti all'interno del nosocomio Sarcone, dove entrambi lavoravano. Stando a quanto riportato anche dal quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, l'uomo con la propria condotta avrebbe causato una forte violenza psicologica sulla dottoressa, anche in presenza di altre persone tanto che a volte era stato necessario per lei rivolgersi al pronto soccorso.
Secondo quanto accertato dalla Procura della Repubblica di Trani l'uomo, con atteggiamento autoritario e vessatorio, degenerava in episodi di grave violenza psicologica nei confronti della donna, anche alla presenza di colleghi di reparto, di infermieri, di pazienti, e persino nel corridoio dell'ospedale di Terlizzi e in sala operatoria nel corso di delicati interventi oculistici.
Nello specifico il primario le negava permessi per la malattia della figlia minore e la mortificava. All'inizio, per timore, la donna aveva taciuto nella speranza che le cose potessero cambiare. Ma così non era stato. Tutt'altro. E a quel punto aveva deciso a sporgere denuncia nei confronti del primario. Espletate le indagini, la Procura ha poi esercitato l'azione penale nei confronti del medico e chiesto il processo nei suoi confronti per il reato di maltrattamento.
Ora siamo alla condanna di primo grado ad 8 mesi, emessa dal giudice Andrea d'Angeli. Nel frattempo i legali del medico, in primo grado rappresentato dagli avvocati Mario Malcangi e Carmelo Piccolo, hanno presentato ricorso in Appello.