I pappagalli recuperati dai Carabinieri
I pappagalli recuperati dai Carabinieri
Cronaca

Presi i ladri acrobati di pappagalli: denunciati due 33enni dai Carabinieri

Recuperati 47 esemplari: 7 erano già morti. I ladri li avevano rubati da una torre faro dello stadio Poli

Farebbero fortuna come trapezisti del circo. Ma evidentemente gli va bene così. A rubare pappagalli, i ladri acrobati in grado di arrampicarsi dappertutto, trovano compensi più lauti. Ieri sera, però, ad attenderli c'erano i Carabinieri che li hanno fermati, identificati e denunciati a piede libero.

I 47 volatili - 15 con pochissimi giorni di vita e 7, purtroppo, già morti - sono stati recuperati dai militari e affidati alle sapienti mani dei volontari del WWF Puglia, accorsi sul posto. I due furfanti, invece, due 33enni pluripregiudicati di Bari, sono stati deferiti in stato di libertà presso la Procura della Repubblica di Trani: per loro le accuse sono di detenzione di animali di specie protetta, maltrattamento di animali e invasione di edifici pubblici.

I fatti sono di ieri sera, alle ore 22.00. I due ladri acrobati - malviventi per i quali il fattore altezza non costituisce un fattore deterrente - si erano arrampicati a mani nude su una torre faro dello stadio Poli, proprio di fronte alla Compagnia di via Vittime di Nassirya. I Carabinieri della locale Stazione, giunti sul posto, dopo una breve perlustrazione dell'area, li hanno individuati - giovani esperti e piuttosto scaltri - condotti in caserma e denunciati.«I due balordi - ha detto Pasquale Salvemini - si erano arrampicati su una torre faro dello stadio Poli per rubare dai nidi i piccoli di pappagallo. Pensavano di farla franca nuovamente, ma quando sono scesi hanno trovato ad attenderli i Carabinieri a cui, a nome del WWF Puglia, rivolgo il mio forte plauso per aver condotto un'operazione importante per sgominare una coppia di ladri di pappagalli attiva sul nostro territorio e non solo».

Per Salvemini, purtroppo, si tratta di «un fenomeno in forte espansione che deve essere fermato», denunciato il 12 maggio scorso sulle pagine di MolfettaViva.it. «Questi furti - dice ancora - danneggiano l'aspetto naturale perché colpiscono i riproduttori in fase di cova, lasciando i piccoli morire da soli. Una volta catturati - spiega ancora - i piccoli vengono alimentati allo stecco per poi, dopo 4 mesi, essere venduti ad 80 euro cadauno».

Per questi volatili il centro del mercato nero è il grande parcheggio dello stadio San Nicola di Bari. Ma non solo: in alcuni casi il business si sposta anche presso negozianti di animali compiacenti senza alcuno scrupolo. «È importante denunciare», conclude Salvemini.
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