Porta a porta, le associazioni ambientaliste chiedono un incontro con il Commissario
Dura presa di posizione: maggiore coinvolgimento per programmare la prosecuzione del servizio
Molfetta - domenica 2 ottobre 2016
Comunicato Stampa
Le Associazioni ambientaliste "Terrae", "Passi da Ciclope", "Eco@lfa", "Riciclando, verso rifiuti zero", sono impegnate convintamente - nella città di Molfetta e non solo - a promuovere la cultura delle buone pratiche, attraverso progetti didattici e attività di sensibilizzazione indispensabili per salvaguardare l'ambiente.
Da gennaio 2016, finalmente, anche a Molfetta è partito il sistema di raccolta Porta a Porta (d'ora in poi p.a.p.), attivatosi dapprima nella "zona pilota" di Levante e poi diffusosi in quasi tutta la città.
Per volontà congiunta dell'Amministrazione Comunale e dell'ASM, le suddette Associazioni sono state incaricate di supportare la fase di start up della nuova raccolta attraverso la realizzazione di un progetto di educazione ambientale finalizzato a sensibilizzare la cittadinanza sul tema della raccolta differenziata e a diffondere tutte le informazioni necessarie a far comprendere le "regole" del nuovo sistema.
Ecco che da gennaio è ufficialmente partito il progetto "Mettiamoli alla porta": i volontari delle Associazioni sono stati in tutte le scuole di Molfetta, hanno organizzato punti informativi per strada nelle zone che via via passavano al p.a.p, hanno organizzato - in collaborazione con ASM e Amministrazione (fino a quando Sindaco e Assessore all'ambiente sono state in carica) - incontri pubblici che hanno visto la partecipazione animata di molti cittadini e hanno gestito la pagina Facebook "Porta a Porta Molfetta" nata esclusivamente con l'intento di dare informazioni e agevolare gli utenti nel passaggio al nuovo sistema.
E poi? Cosa è successo?
È successo che da maggio 2016 il passaggio al p.a.p., di altre zone della città, ha subìto una brusca frenata, dovuta di certo alla caduta dell'Amministrazione Natalicchio e al vuoto amministrativo che ne è seguito, ma anche, ci duole dirlo, all'inerzia del Commissario prefettizio Mauro Passerotti.
Quest'ultimo, infatti, dopo aver deciso di cambiare la governace dell'ASM - in modo certamente legittimo, ma in un momento estremamente delicato - attraverso un bando pubblico per la nomina del nuovo Presidente della Municipalizzata - di cui ancora oggi si attende l'esito - ha tardato a firmare l'ordinanza che avrebbe consentito il passaggio al p.a.p. nella zona dei Capitani, compromettendo di fatto la generale prosecuzione del p.a.p.
Nel frattempo, le Associazioni desiderose di riprendere l'attività di progetto interrotta dagli eventi sopra citati, circa un mese fa hanno protocollato una richiesta di incontro al Commissario - purtroppo senza nessun esito positivo- al fine di illustrare i risultati raggiunti grazie al progetto, in termini di impatto sul territorio e di suggerimenti raccolti durante lo svolgimento delle attività.
Il 30 settembre si scopre, dall'albo pretorio on line del Comune di Molfetta, che il Commissario con l'ordinanza n. 52746 del 28 settembre 2016, ha disposto per il 3 ottobre 2016, l'avvio del nuovo sistema di raccolta nella zona di Ponente, dando di fatto un preavviso di soli cinque giorni e tralasciando di condividere tale comunicazione con le Associazioni che, in questi mesi, svolgevano attività di divulgazione ai cittadini delle informazioni logistiche legate al p.a.p.
Si apprende, qualche ora dopo sempre dall'Albo pretorio che questa data è stata spostata al 10 ottobre.
La confusione aumenta.
Alla luce di tutto questo e a seguito del silenzio conseguito alle ufficiali richieste d'incontro, le Associazioni in questione si vedono costrette a chiedere, attraverso il presente comunicato, di essere ricevute dal Commissario per poter programmare insieme la prosecuzione del servizio.
Infine ribadiscono con forza che il passaggio al "porta a porta" è stato un passaggio obbligato se non altro lo hanno imposto le direttive europee che, attraverso l'approvazione del Testo Unico Ambientale obbligano i comuni, tutti, al raggiungimento della quota del 65% di raccolta differenziata (d.lgs. 152/06). L'unico sistema in Italia, e non solo, che garantisce il raggiungimento di questa soglia è il sistema di raccolta porta a porta (prima del p.a.p. Molfetta col sistema dei cassonetti raggiungeva appena il 32%).
Intraprendere questa strada virtuosa è stata anche una decisione coraggiosa, perché sono state investite ingenti risorse per attivare questo sistema di raccolta, che in prospettiva, porterà i suoi vantaggi, dal punto di vista sia ambientale sia economico (tariffazione puntuale, cioè più rifiuti produci e più paghi) e sicuramente anche occupazionale (ci sarà bisogno di nuove assunzioni quando la città verrà totalmente servita dal p.a.p).
Insomma per tutti questi e tanti altri motivi, indietro non si può tornare, bisogna andare avanti e tutta la città dovrà passare al nuovo sistema. Solo allora si potranno fare le migliorie richieste dagli utenti che già sono serviti dal nuovo sistema.
Le Associazioni menzionate sono certe che il Commissario Prefettizio Passerotti non rimarrà insensibile a tale richiesta, anche perché sono a conoscenza del fatto che, nei mesi precedenti, a comitati di quartiere e a gruppi di cittadini non è mai stato negato alcun incontro.
Da gennaio 2016, finalmente, anche a Molfetta è partito il sistema di raccolta Porta a Porta (d'ora in poi p.a.p.), attivatosi dapprima nella "zona pilota" di Levante e poi diffusosi in quasi tutta la città.
Per volontà congiunta dell'Amministrazione Comunale e dell'ASM, le suddette Associazioni sono state incaricate di supportare la fase di start up della nuova raccolta attraverso la realizzazione di un progetto di educazione ambientale finalizzato a sensibilizzare la cittadinanza sul tema della raccolta differenziata e a diffondere tutte le informazioni necessarie a far comprendere le "regole" del nuovo sistema.
Ecco che da gennaio è ufficialmente partito il progetto "Mettiamoli alla porta": i volontari delle Associazioni sono stati in tutte le scuole di Molfetta, hanno organizzato punti informativi per strada nelle zone che via via passavano al p.a.p, hanno organizzato - in collaborazione con ASM e Amministrazione (fino a quando Sindaco e Assessore all'ambiente sono state in carica) - incontri pubblici che hanno visto la partecipazione animata di molti cittadini e hanno gestito la pagina Facebook "Porta a Porta Molfetta" nata esclusivamente con l'intento di dare informazioni e agevolare gli utenti nel passaggio al nuovo sistema.
E poi? Cosa è successo?
È successo che da maggio 2016 il passaggio al p.a.p., di altre zone della città, ha subìto una brusca frenata, dovuta di certo alla caduta dell'Amministrazione Natalicchio e al vuoto amministrativo che ne è seguito, ma anche, ci duole dirlo, all'inerzia del Commissario prefettizio Mauro Passerotti.
Quest'ultimo, infatti, dopo aver deciso di cambiare la governace dell'ASM - in modo certamente legittimo, ma in un momento estremamente delicato - attraverso un bando pubblico per la nomina del nuovo Presidente della Municipalizzata - di cui ancora oggi si attende l'esito - ha tardato a firmare l'ordinanza che avrebbe consentito il passaggio al p.a.p. nella zona dei Capitani, compromettendo di fatto la generale prosecuzione del p.a.p.
Nel frattempo, le Associazioni desiderose di riprendere l'attività di progetto interrotta dagli eventi sopra citati, circa un mese fa hanno protocollato una richiesta di incontro al Commissario - purtroppo senza nessun esito positivo- al fine di illustrare i risultati raggiunti grazie al progetto, in termini di impatto sul territorio e di suggerimenti raccolti durante lo svolgimento delle attività.
Il 30 settembre si scopre, dall'albo pretorio on line del Comune di Molfetta, che il Commissario con l'ordinanza n. 52746 del 28 settembre 2016, ha disposto per il 3 ottobre 2016, l'avvio del nuovo sistema di raccolta nella zona di Ponente, dando di fatto un preavviso di soli cinque giorni e tralasciando di condividere tale comunicazione con le Associazioni che, in questi mesi, svolgevano attività di divulgazione ai cittadini delle informazioni logistiche legate al p.a.p.
Si apprende, qualche ora dopo sempre dall'Albo pretorio che questa data è stata spostata al 10 ottobre.
La confusione aumenta.
Alla luce di tutto questo e a seguito del silenzio conseguito alle ufficiali richieste d'incontro, le Associazioni in questione si vedono costrette a chiedere, attraverso il presente comunicato, di essere ricevute dal Commissario per poter programmare insieme la prosecuzione del servizio.
Infine ribadiscono con forza che il passaggio al "porta a porta" è stato un passaggio obbligato se non altro lo hanno imposto le direttive europee che, attraverso l'approvazione del Testo Unico Ambientale obbligano i comuni, tutti, al raggiungimento della quota del 65% di raccolta differenziata (d.lgs. 152/06). L'unico sistema in Italia, e non solo, che garantisce il raggiungimento di questa soglia è il sistema di raccolta porta a porta (prima del p.a.p. Molfetta col sistema dei cassonetti raggiungeva appena il 32%).
Intraprendere questa strada virtuosa è stata anche una decisione coraggiosa, perché sono state investite ingenti risorse per attivare questo sistema di raccolta, che in prospettiva, porterà i suoi vantaggi, dal punto di vista sia ambientale sia economico (tariffazione puntuale, cioè più rifiuti produci e più paghi) e sicuramente anche occupazionale (ci sarà bisogno di nuove assunzioni quando la città verrà totalmente servita dal p.a.p).
Insomma per tutti questi e tanti altri motivi, indietro non si può tornare, bisogna andare avanti e tutta la città dovrà passare al nuovo sistema. Solo allora si potranno fare le migliorie richieste dagli utenti che già sono serviti dal nuovo sistema.
Le Associazioni menzionate sono certe che il Commissario Prefettizio Passerotti non rimarrà insensibile a tale richiesta, anche perché sono a conoscenza del fatto che, nei mesi precedenti, a comitati di quartiere e a gruppi di cittadini non è mai stato negato alcun incontro.