Porcospino ferito salvato e medicato dal WWF Molfetta
Il centro spiega: «Sempre più frequenti i casi di intossicazione»
Molfetta - mercoledì 13 novembre 2024
Un porcospino è stato messo in salvo su via Terlizzi dal WWF Molfetta: presentava una frattura su una zampa posteriore e risultava intossicato. Anche la nostra città, come il resto della Puglia, non si discosta dal trend negativo sulla conservazione di questa specie che adesso risulta ufficialmente "in via di estinzione".
Negli ultimi anni, infatti, oltre ad una intensificazione dell' uso di pesticidi nelle nostre campagne, attraverso anche l'uso di glifosato, particolarmente nocivo anche per l'uomo, si registrano la distruzione di un buon 80% dei muretti a secco, particolarmente utilizzati dai ricci per le tane, sostituendoli con cordoli di cemento, tra l'altro particolarmente controindicati per il deflusso delle acque meteoriche.
Non solo, la riduzione del territorio agricolo in cambio di strade, costruzioni e molte altre cose inutili per la comunità non fa altro per comprimere ulteriormente la mortalità del riccio riducendone anche la riproduzione. «Ormai è sotto gli occhi di tutti nel periodo primavera/estate osservare molti ricci lungo le strade extraurbane schiacciati dalle auto - afferma Pasquale Salvemini, delegato regionale LAC puglia e presidente del WWF Molfetta - e i pesticidi sono doppiamente nocivi per i ricci per due motivi. Il primo è indiretto, perché si nutrono di microfauna e di erba e frutti che risultano il più delle volte avvelenati da queste sostanze. Il secondo riguarda l'intossicazione diretta».
«L'abnorme uso di pesticidi nelle nostre campagne sta mietendo vittime anche su diverse specie di migratori ma soprattutto di avifauna e fauna autoctona» conclude Salvemini.
Negli ultimi anni, infatti, oltre ad una intensificazione dell' uso di pesticidi nelle nostre campagne, attraverso anche l'uso di glifosato, particolarmente nocivo anche per l'uomo, si registrano la distruzione di un buon 80% dei muretti a secco, particolarmente utilizzati dai ricci per le tane, sostituendoli con cordoli di cemento, tra l'altro particolarmente controindicati per il deflusso delle acque meteoriche.
Non solo, la riduzione del territorio agricolo in cambio di strade, costruzioni e molte altre cose inutili per la comunità non fa altro per comprimere ulteriormente la mortalità del riccio riducendone anche la riproduzione. «Ormai è sotto gli occhi di tutti nel periodo primavera/estate osservare molti ricci lungo le strade extraurbane schiacciati dalle auto - afferma Pasquale Salvemini, delegato regionale LAC puglia e presidente del WWF Molfetta - e i pesticidi sono doppiamente nocivi per i ricci per due motivi. Il primo è indiretto, perché si nutrono di microfauna e di erba e frutti che risultano il più delle volte avvelenati da queste sostanze. Il secondo riguarda l'intossicazione diretta».
«L'abnorme uso di pesticidi nelle nostre campagne sta mietendo vittime anche su diverse specie di migratori ma soprattutto di avifauna e fauna autoctona» conclude Salvemini.