Politica
Politiche 2018: Molfetta dirà la sua?
Da Azzollini a Natalicchio fino a de Nicolo, Tammacco e Porta
Molfetta - lunedì 11 dicembre 2017
0.06
Ormai ci siamo: con la definizione sempre più delineata degli schieramenti nazionali, anche la politica molfettese si prepara alle ormai prossime elezioni politiche della prossima primavera.
Seppur sembra esserci un rumoroso silenzio, diversi sono i nomi che potrebbero provare a giocarsi uno scranno alla Camera o al Senato.
Prima di buttarci nel meandro dei giochi politici, ricordiamo che l'ultima elegge elettorale, che prevede una quota di seggi assegnati con l'uninominale ed un'altra bloccati con il proporzionale, ha collocato Molfetta alla Camera dei Deputati, per il proporzionale, nella Circoscrizione Puglia 1 assieme ad altri 29 Comuni, tra cui i più grandi Bari, Bisceglie ed Altamura. Insomma, un vero e proprio "girone di ferro", volendo utilizzare un neologismo calcistico. Più abbordabile invece il collegio uninominale che comprende oltre la nostra città anche Bisceglie, Giovinazzo, Corato, Ruvo e Terlizzi.
Al Senato invece, per l'uninominale, il collegio vede Molfetta assieme a Bari, ed altri Comuni tra cui Bitonto, Giovinazzo ed Altamura, mentre al proporzionale il raggio si allarga da Bari sino a Foggia.
Tradotto in soldoni: la battaglia per essere eletti sarà ancora più dura del solito.
Partendo da destra, il nome sempre caldo non può che essere quello del senatore uscente Antonio Azzolini, sempre attivo al Senato da cui ormai non manca dal lontano 1996. Ventidue anni di onorata carriera che potrebbe garantirgli un posto nelle liste di Forza Italia, partito in cui è rientrato dopo una breve esperienza con Alfano, ma non nel listino bloccato che il Rosatellum, cioè la nuova legge elettorale, prevede per il proporzionale: più probabile che Azzolini debba scendere nuovamente in campo e gaudagnarsi voto per voto la sua rielezione nel collegio uninominale al Senato e considerata la perdita di alcuni suoi grandi sostenitori in seguito alle scorse Amministrative, la strada non sarà di certo facile.
E proprio tra questi ex "grandi elettori del Senatore", potrebbe esserci uno sfidante: il nome di Saverio Tammacco infatti non è mai tramontato. Il componente del c.d.a. di Innova Puglia potrebbe provare il gran salto verso Roma dopo aver contribuito in maniera importante alla vittoria di Tommaso Minervini. Rimane il problema però inerente il partito che ospiterebbe in lista un ex candidato forte di Forza Italia: più probabile quindi che Tammacco rimandi per il momento la corsa in Parlamento. Come lui, lato PD però questa volta, chi non è mai uscito dalla rosa dei papabili candidati è Piero de Nicolo, sub commissario dell'Agenzia Territoriale della Regione Puglia nonchè altro indiscusso protagonista della scena politica molfettese. Con l'ex sindaco di Bisceglie Francesco Spina ormai in piena campagna elettorale per la Camera, sempre sponda Partito Democratico, sembra però difficile che de Nicolo possa fargli da competitor.
A sinistra, o meglio, alla sinistra del PD, il neo cartello elettorale composto da MdP Articolo Uno, Sinistra Italiana e Possibile, riuniti attorno al presidente del Senato Pietro Grasso, potrebbe candidare un'altra molfettese, la ex sindaco Paola Natalicchio che è anche membro della Direzione Nazionale di Sinistra Italiana seppur non è da escludere che la Natalicchio possa essere in lista però a Roma e non a Molfetta, città dove ha vissuto a lungo.
All'estrema sinistra invece, Rifondazione Comunista si sta muovendo per un nuovo soggetto che coinvolga anche i movimenti e le associazioni del territorio: "Potere al Popolo" infatti è il nuovo fenomeno che sta animando la sinistra riformista e che potrebbe, a sorpresa, portare un altro molfettese in lista per Roma. Il consigliere comunale nonchè segretario provinciale di Rifondazione Comunista Gianni Porta, è l'ultimo dei nomi in lista, un nome che nel suo partito è sempre stato considerato di tutto rispetto.
La carne sul fuoco è come vedete quindi tanta. Speriamo ora che a rimanere bruciata non sia però la nostra città.
Seppur sembra esserci un rumoroso silenzio, diversi sono i nomi che potrebbero provare a giocarsi uno scranno alla Camera o al Senato.
Prima di buttarci nel meandro dei giochi politici, ricordiamo che l'ultima elegge elettorale, che prevede una quota di seggi assegnati con l'uninominale ed un'altra bloccati con il proporzionale, ha collocato Molfetta alla Camera dei Deputati, per il proporzionale, nella Circoscrizione Puglia 1 assieme ad altri 29 Comuni, tra cui i più grandi Bari, Bisceglie ed Altamura. Insomma, un vero e proprio "girone di ferro", volendo utilizzare un neologismo calcistico. Più abbordabile invece il collegio uninominale che comprende oltre la nostra città anche Bisceglie, Giovinazzo, Corato, Ruvo e Terlizzi.
Al Senato invece, per l'uninominale, il collegio vede Molfetta assieme a Bari, ed altri Comuni tra cui Bitonto, Giovinazzo ed Altamura, mentre al proporzionale il raggio si allarga da Bari sino a Foggia.
Tradotto in soldoni: la battaglia per essere eletti sarà ancora più dura del solito.
Partendo da destra, il nome sempre caldo non può che essere quello del senatore uscente Antonio Azzolini, sempre attivo al Senato da cui ormai non manca dal lontano 1996. Ventidue anni di onorata carriera che potrebbe garantirgli un posto nelle liste di Forza Italia, partito in cui è rientrato dopo una breve esperienza con Alfano, ma non nel listino bloccato che il Rosatellum, cioè la nuova legge elettorale, prevede per il proporzionale: più probabile che Azzolini debba scendere nuovamente in campo e gaudagnarsi voto per voto la sua rielezione nel collegio uninominale al Senato e considerata la perdita di alcuni suoi grandi sostenitori in seguito alle scorse Amministrative, la strada non sarà di certo facile.
E proprio tra questi ex "grandi elettori del Senatore", potrebbe esserci uno sfidante: il nome di Saverio Tammacco infatti non è mai tramontato. Il componente del c.d.a. di Innova Puglia potrebbe provare il gran salto verso Roma dopo aver contribuito in maniera importante alla vittoria di Tommaso Minervini. Rimane il problema però inerente il partito che ospiterebbe in lista un ex candidato forte di Forza Italia: più probabile quindi che Tammacco rimandi per il momento la corsa in Parlamento. Come lui, lato PD però questa volta, chi non è mai uscito dalla rosa dei papabili candidati è Piero de Nicolo, sub commissario dell'Agenzia Territoriale della Regione Puglia nonchè altro indiscusso protagonista della scena politica molfettese. Con l'ex sindaco di Bisceglie Francesco Spina ormai in piena campagna elettorale per la Camera, sempre sponda Partito Democratico, sembra però difficile che de Nicolo possa fargli da competitor.
A sinistra, o meglio, alla sinistra del PD, il neo cartello elettorale composto da MdP Articolo Uno, Sinistra Italiana e Possibile, riuniti attorno al presidente del Senato Pietro Grasso, potrebbe candidare un'altra molfettese, la ex sindaco Paola Natalicchio che è anche membro della Direzione Nazionale di Sinistra Italiana seppur non è da escludere che la Natalicchio possa essere in lista però a Roma e non a Molfetta, città dove ha vissuto a lungo.
All'estrema sinistra invece, Rifondazione Comunista si sta muovendo per un nuovo soggetto che coinvolga anche i movimenti e le associazioni del territorio: "Potere al Popolo" infatti è il nuovo fenomeno che sta animando la sinistra riformista e che potrebbe, a sorpresa, portare un altro molfettese in lista per Roma. Il consigliere comunale nonchè segretario provinciale di Rifondazione Comunista Gianni Porta, è l'ultimo dei nomi in lista, un nome che nel suo partito è sempre stato considerato di tutto rispetto.
La carne sul fuoco è come vedete quindi tanta. Speriamo ora che a rimanere bruciata non sia però la nostra città.