Cultura, Eventi e Spettacolo
Poesia, canto e storia: la 10^ edizione della notte bianca al classico di Molfetta
La dirigente Bassi: «Un'iniziativa che nasce dai ragazzi»
Molfetta - giovedì 2 maggio 2024
Il Liceo Classico da Vinci di Molfetta ha nuovamente celebrato la sua tradizionale notte bianca, che quest'anno raggiunge il traguardo di ben 10 edizioni. Poesia, canto e danza, storia, politica e società sono stati il "fil rouge" di un vero e proprio monumento culturale del quale la città tutta può disporre annualmente.
Le molte esibizioni si sono ispirate ed hanno portato in scena le più variopinte tematiche: la poesia di Fabrizio de André e della sua celeberrima "Bocca di Rosa", con un attento focus sullo stereotipo di genere, l'idillio alla Luna di Leopardi, l'Ode della gelosia di Saffo e la poesia di Catullo, le turbolenze politiche che attanagliano l'Egitto e, in forma di musical, una breve storia de "I promessi Sposi". Meritevolissimo, in special maniera, il ricordo dell'Onorevole Matteotti, a cent'anni dalla sua scomparsa, la cui voce fu soffocata dall'ingranaggio totalitario e dispotico quale era l'allora in ascesa dittatura fascista.
Insomma, un vero e proprio vortice di musica, canto, letteratura e storia degne di una scuola che non è solo ricca di studio "matto e disperatissimo" ma sa anche mantenere vibrante, elastico e dinamico il suo interesse per il mondo, il passato, la società ed il futuro.
«La notte nazionale nasce dal basso, dai ragazzi, dalla voglia di dimostrare le competenze che gli studenti hanno acquisito in questi anni» - ha commentato la preside Giuseppina Bassi. Ed in effetti, che notte nazionale del liceo classico sarebbe senza questi ultimi? Un riconoscente grazie va a loro ed all'entusiasmo che hanno messo nel rendere vivo e sentito questo appuntamento annuale. Ad orchestrare l'evento l'appassionato lavoro dei docenti del liceo, che riescono sempre a sorreggere e stimolare i loro studenti, guidandoli "verso le stelle".
Le molte esibizioni si sono ispirate ed hanno portato in scena le più variopinte tematiche: la poesia di Fabrizio de André e della sua celeberrima "Bocca di Rosa", con un attento focus sullo stereotipo di genere, l'idillio alla Luna di Leopardi, l'Ode della gelosia di Saffo e la poesia di Catullo, le turbolenze politiche che attanagliano l'Egitto e, in forma di musical, una breve storia de "I promessi Sposi". Meritevolissimo, in special maniera, il ricordo dell'Onorevole Matteotti, a cent'anni dalla sua scomparsa, la cui voce fu soffocata dall'ingranaggio totalitario e dispotico quale era l'allora in ascesa dittatura fascista.
Insomma, un vero e proprio vortice di musica, canto, letteratura e storia degne di una scuola che non è solo ricca di studio "matto e disperatissimo" ma sa anche mantenere vibrante, elastico e dinamico il suo interesse per il mondo, il passato, la società ed il futuro.
«La notte nazionale nasce dal basso, dai ragazzi, dalla voglia di dimostrare le competenze che gli studenti hanno acquisito in questi anni» - ha commentato la preside Giuseppina Bassi. Ed in effetti, che notte nazionale del liceo classico sarebbe senza questi ultimi? Un riconoscente grazie va a loro ed all'entusiasmo che hanno messo nel rendere vivo e sentito questo appuntamento annuale. Ad orchestrare l'evento l'appassionato lavoro dei docenti del liceo, che riescono sempre a sorreggere e stimolare i loro studenti, guidandoli "verso le stelle".