Piscina: il Comune sospende in autotutela la procedura per l'affidamento della nuova gestione
Ricorso al TAR per l’annullamento. Nel frattempo bisogna quantificare i danni successivi
Molfetta - sabato 2 dicembre 2017
Il Comune di Molfetta ha sospeso in autotutela la procedura di gara per l'affidamento della gestione della piscina comunale.
In sostanza si ferma l'iter burocratico e amministrativo che avrebbe portato all'individuazione del nuovo gestore e si allungano, senza che si abbia contezza di quanto, i tempi per vedere nuovamente aperta alla collettività la struttura.
La decisione dell'Ente è dovuta alla necessità di consentire approfondimenti tecnici relativi alla eventuale quantificazione dei danni all'impianto natatorio verificatisi successivamente alla redazione della relazione tecnica che metteva nero su bianco, la scorsa primavera, la presenza di danni il cui ammontare si aggirava attorno ai 400 mila Euro.
Nel frattempo è stato anche redatto ricorso al TAR per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, dell'avviso pubblico e degli atti collegati e connessi.
Come già anticipato lo scorso febbraio con l'atto di indirizzo a cura del Commissario prefettizio Mauro Passerotti, il bando prevedeva prima di tutto l'assegnazione della gestione dell'immobile per dieci anni a fronte di un canone al rialzo pari a 20 mila Euro ogni dodici mesi; inoltre, il gestore avrebbe dovuto impegnarsi alla realizzazione di opere di ristrutturazione, adeguamento normativo e migliorie funzionali visto lo stato di decadimento nel quale versa la struttura, oggetto di innumerevoli atti di vandalismo fin dai momenti successivi alla chiusura.
Il Comune, dal canto suo, si sarebbe impegnato a versare un contributo straordinario di circa 180 mila Euro, da far rientrare nel bilancio dell'anno corrente come spese per gli "Interventi di ripristino funzionalità Piscina Comunale".
In sostanza si ferma l'iter burocratico e amministrativo che avrebbe portato all'individuazione del nuovo gestore e si allungano, senza che si abbia contezza di quanto, i tempi per vedere nuovamente aperta alla collettività la struttura.
La decisione dell'Ente è dovuta alla necessità di consentire approfondimenti tecnici relativi alla eventuale quantificazione dei danni all'impianto natatorio verificatisi successivamente alla redazione della relazione tecnica che metteva nero su bianco, la scorsa primavera, la presenza di danni il cui ammontare si aggirava attorno ai 400 mila Euro.
Nel frattempo è stato anche redatto ricorso al TAR per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, dell'avviso pubblico e degli atti collegati e connessi.
Come già anticipato lo scorso febbraio con l'atto di indirizzo a cura del Commissario prefettizio Mauro Passerotti, il bando prevedeva prima di tutto l'assegnazione della gestione dell'immobile per dieci anni a fronte di un canone al rialzo pari a 20 mila Euro ogni dodici mesi; inoltre, il gestore avrebbe dovuto impegnarsi alla realizzazione di opere di ristrutturazione, adeguamento normativo e migliorie funzionali visto lo stato di decadimento nel quale versa la struttura, oggetto di innumerevoli atti di vandalismo fin dai momenti successivi alla chiusura.
Il Comune, dal canto suo, si sarebbe impegnato a versare un contributo straordinario di circa 180 mila Euro, da far rientrare nel bilancio dell'anno corrente come spese per gli "Interventi di ripristino funzionalità Piscina Comunale".