Politica
Piergiovanni: «Una riconferma che viene dai cittadini» - IL VIDEO
L'intervista rilasciata ai nostri microfoni subito dopo la nomina a presidente
Molfetta - sabato 12 agosto 2017
1.56
Seppur non sia la sua prima volta da Presidente del Consiglio comunale, è un Nicola Piergiovanni soddisfatto e che rasenta un filo di emozione quello che si concede ad un'intervista rilasciata ai nostri microfoni subito dopo la sua elezione durante il primo e lunghissimo consiglio dell'Amministrazione Minervini.
«È una riconferma che innanzi tutto è venuta dai cittadini, con il mio risultato personale e di tutto il Partito Democratico suffragata dal voto dei consiglieri di maggioranza e per questo ne sono grato», queste le parole di Piergiovanni il cui risultato si pone senza dubbio nella scia di quello del primo turno delle elezioni con i numeri alla mano, con le oltre mille preferenze personali raccolte.
«Quella del presidente del consiglio è una sedia bellissima e ambita ma comporta un'assunzione di responsabilità, per cui io cercherò di essere un buon padre presente», ha aggiunto Piergiovanni, confermando l'intenzione di costituire una figura di conciliazione attenta alle parti e rifacendosi in qualche modo all'astensione dalle votazioni delle minoranze e smentendo l'idea di un presidente "custode" della sola maggioranza.
«È una riconferma che innanzi tutto è venuta dai cittadini, con il mio risultato personale e di tutto il Partito Democratico suffragata dal voto dei consiglieri di maggioranza e per questo ne sono grato», queste le parole di Piergiovanni il cui risultato si pone senza dubbio nella scia di quello del primo turno delle elezioni con i numeri alla mano, con le oltre mille preferenze personali raccolte.
«Quella del presidente del consiglio è una sedia bellissima e ambita ma comporta un'assunzione di responsabilità, per cui io cercherò di essere un buon padre presente», ha aggiunto Piergiovanni, confermando l'intenzione di costituire una figura di conciliazione attenta alle parti e rifacendosi in qualche modo all'astensione dalle votazioni delle minoranze e smentendo l'idea di un presidente "custode" della sola maggioranza.