Piazza Paradiso
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Cronaca

«Piazza Paradiso: la storia continua»

Secondo il Liberatorio Politico «a nulla servono le ordinanze o i concerti. E il copione è sempre lo stesso»

«Siamo stati in "religioso" silenzio in queste settimane - scrivono dal Liberatorio Politico - per evitare di essere additati come i soliti uccelli del malaugurio, di gufare e di "offrire settimane di prima pagina e commenti a comportamenti esibizionisti, quando non delinquenziali, può essere molto pericoloso. Lo spirito di emulazione è un pericolo subdolo: il rischio è che poi qualcuno il botto lo faccia davvero"».

Queste erano le dichiarazioni del 2008, di un certo Pasquale Mancini, in veste di vice segretario di Forza Italia (verso il Popolo delle Libertà) quando piazza Paradiso venne letteralmente circondata e armata da un'unica grande batteria di potenti botti e fatta esplodere, nonostante la presenza di un'impotente vigilanza privata che si guardò bene dall'intervenire; o ancora nel 2012 quando la sede di un partito politico fu devastata, l'insegna ritrovata a diversi metri di distanza e numerose panchine, fioriere in cemento, auto e cassonetti andarono in frantumi».

«È un autentico copia e incolla, non solo degli eventi, ma anche delle dichiarazioni dell'assessore che rilascia in rete a titolo personale, perché non abbiamo comunicati ufficiali del Palazzo. Il Comune - s'interroga il movimento diretto da Matteo d'Ingeo - ha pagato la vigilanza privata per presidiare piazza Paradiso e zone limitrofe? Ma anche quest'anno, i vigilatori hanno assistito passivamente per circa quarantacinque minuti allo spettacolo devastante ad opera di un manipolo di facinorosi?

Noi non abbiamo mai conosciuto le regole d'ingaggio della vigilanza privata e ci piacerebbe conoscerle, ma se un ente pubblico paga un ente terzo per un servizio ci deve pur essere uno straccio di ordine di servizio. Dunque se l'ordine di servizio era quello di guardare passivamente lo spettacolo, allora denunciamo lo sperpero di danaro pubblico e invitiamo il sindaco Minervini e l'assessore Mancini a pagare di tasca propria, visto che la sicurezza dei cittadini è affidata a loro.

Ancora peggio sarebbe se l'ordine di servizio fosse quello di prevenire e bloccare ogni tipo di esercitazione pirotecnica da parte di qualche scalmanato amante di ordigni esplosivi. Invitiamo, oggi come il 2008, i vigilatori privati in servizio, o agenti di Polizia Municipale, se sono rimasti oltre le 23:30, a relazionare e denunciare, tutto ciò che hanno visto, indicando le persone che si sono rese protagoniste dell'uso di fuochi d'artificio senza alcun dubbio illegali. L'auto ribaltata (o fatta saltare?) e incendiata all'incrocio tra via Paniscotti e piazza Paradiso era nel loro raggio d'azione.

Tutti ricorderanno quanto accaduto nel capodanno 2004-2005 (sindaco Tommaso Minervini) quando una bomba danneggiò un palazzo e ruppe quasi tutti i vetri delle finestre che si affacciano sulla piazza. I cittadini attendono ancora il risarcimento danni da quell'amministrazione che non fu in grado di tutelare la sicurezza dei propri cittadini.

È un ricordo sbiadito anche la "marcia per la legalità" svoltasi il 9 gennaio del 2005 organizzata dalla Parrocchia Immacolata e il Comitato di quartiere "Piazza Paradiso". Anche la chiesa ha rinunciato a combattere l'illegalità diffusa? A nulla servono le ordinanze, o i concerti di piazza, niente e nessuno impedisce la pioggia di botti da sparare altrove, proprio nei dintorni o nelle strade adiacenti della piazza secondo un'organizzazione, non del tutto casuale, pianificata da settimane, mesi prima.

La storia di piazza Paradiso continua e il copione è sempre lo stesso, non è solo un déjà-vu, la piazza che riassume in sé le tante contraddizioni dell'intera città, con i suoi chiaroscuri di una notte di festa. Una piazza che vive tutto l'anno nel buio dell'indifferenza dei più e che improvvisamente a dicembre, durante le festività di fine anno, viene illuminata dai riflettori della cronaca locale trasformandosi, anno dopo anno, in un simbolo sempre più negativo.

Una piazza che vive tutto l'anno nel buio del silenzio omertoso, quello della paura, del timore, quello di chi pensa che sia meglio occuparsi dei fatti propri, un silenzio che improvvisamente viene interrotto dalla potenza del rumore fragoroso delle bombe carta che irrompono prepotentemente in tutta la città; che vive nel buio dei limiti invalicabili di un territorio sequestrato entro cui nessuno può accedere e dove persino i residenti diventano estranei per una notte, costretti a non uscire per strada, a barricarsi in casa o a trasferirsi altrove pur di non subire quelli che molti testimoni definiscono dei veri e propri bombardamenti e che solo le luci lampeggianti delle autobotti dei Vigili del Fuoco riportano alla normalità.

È nel buio degli scantinati, dei retrobottega e dei negozi affiliati, degli appartamenti privati che tonnellate di botti e prodotti pirotecnici illegali vengono venduti abusivamente, privi delle necessarie autorizzazioni di legge e delle più elementari norme di sicurezza. Una vera e propria industria di botti illegali con cui la malavita locale realizza i suoi affari. Una vendita fatta alla luce della consapevolezza di coloro che tutto sanno ma che volutamente fanno finta di non sapere.

La prevenzione deve durare tutto l'anno e da domani cominciamo a presidiare piazza Paradiso, piazza Immacolata e piazza San Michele e tutte le vie limitrofe; facciamo sgomberare tutti gli abusivi che occupano strade e marciapiedi, liberiamo dalle auto le strade che impediscono ai mezzi di soccorso e forze dell'Ordine di intervenire all'occorrenza, curiamo il decoro di quelle strade e piazze, e poi spostatevi in tutta la città, perché tutta la città ha diritto e bisogno di legalità e decoro».
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