Sociale
Piano Sociale di Zona 2014/2016: il punto della situazione
Si attende l'ok della Regione per finanziare i progetti
Molfetta - martedì 4 novembre 2014
7.11
L'area "periferica" del Terzo Settore è popolata soprattutto da associazioni di volontariato e di promozione sociale, organizzazioni di piccole dimensioni organizzative, che operano prevalentemente all'interno di un'area territoriale circoscritta, coincidente spesso con il quartiere in cui è localizzata la sede legale/operativa dell'organizzazione. I reticoli in cui sono inserite nascono e si consolidano per lo più intorno ad iniziative locali, interventi di "welfare leggero" finanziati dall'amministrazione comunale attraverso bandi di gara destinati in maniera specifica al supporto dell'associazionismo cittadino, oppure attraverso (piccoli) finanziamenti erogati direttamente dalla municipalità di appartenenza.
Poco più di un anno fa nella sala Consiliare del Comune di Molfetta era stato discusso il percorso di programmazione partecipata con il tavolo concertativo tematico su: minori, adolescenti e famiglie, anziani e disabili e poi sulle politiche per adulti in difficoltà e processi di inclusione sociale. Una tre giorni di tavoli di concertazione per la stesura del III° Piano Sociale di Zona dell'ambito territoriale Molfetta – Giovinazzo. Infatti la Regione Puglia con l'approvazione del nuovo Piano Regionale Politiche Sociali 2013/2015 ha dato avvio al terzo ciclo di programmazione per la predisposizione dei nuovi Piani Sociali di Zona 2014/2016 da parte di tutti gli Ambiti territoriali. Il Comune di Molfetta, coordina tutte le fasi di elaborazione e concertazione con Giovinazzo e la ASL BA- Distretto n.1.
Ma facciamo un passo indietro fino ad arrivare all'anno 2010-2012 anno in cui il Piano Sociale di Zona 2010-2012 divenne esecutivo quando ancora a governare c'era l'amministrazione Azzollini. L'ultimo tassello lungo il percorso concertativo avviato alla fine del 2009 si raggiunse con la Conferenza dei Servizi che approvò il nuovo assetto dei servizi sociali dei Comuni di Molfetta e Giovinazzo. Nessuna obiezione giunse da parte della Regione Puglia che considerò il nuovo Piano "pienamente condivisibile nel suo complesso e in linea con le indicazioni regionali". Il nuovo Piano Sociale di Zona prevedeva per Molfetta uno stanziamento di fondi statali e regionali di 2.935.279,34 milioni di euro per i tre anni a seguire a cui si aggiungeva un cofinanziamento da parte dell'ex amministrazione Azzollini di ben 4.402.262 euro (di gran lunga superiore alla quota del 30% prescritta dalla Regione).
Solo qualche mese fa la Giunta Natalicchio in Consiglio Comunale ha approvato il Piano Sociale di Zona 2014-2016 dei Comuni di Molfetta-Giovinazzo. Come risaputo il provvedimento rientra nell'ambito del sistema integrato d'invertenti sociali in Puglia, finalizzato a programmare e realizzare sul territorio un sistema integrato di interventi e servizi sociali a garanzia della qualità della vita e dei diritti di cittadinanza. Un provvedimento finanziato da Regione e Ministeri e che porterà in città ben 15 milioni di euro nell'arco di tre anni. La priorità strategica spetterà all'assistenza residenziale e semiresidenziale tant'è che verranno spesi ben 200.000 euro per i percorsi di inclusione socio-lavorativa. Inoltre il Piano Sociale di Zona 2014-2016 prevede interventi per le povertà estreme e per quelle nuove, la tutela dei diritti dei minori, il rilancio dei servizi di assistenza in favore di anziani e diversamente abili, servizi per la prima infanzia, il contrasto alle dipendenze patologiche e inoltre le novità centro antiviolenza e sportello immigrati. Tutti obiettivi lodevoli ma che nei fatti riscontrano l'opposizione e il malcontento dei cittadini.
Uno di questi ultimi che solo un anno fa ha partecipato al "Tavolo della Concertazione" con le organizzazioni del Terzo Settore ha dichiarato: "ci tenevo ad essere presente per avere modo di ascoltare e conoscere quanti operano sul territorio molfettese a vario titolo con l'insegna della "solidarietà", anche perché da quel che mi risulta non ho rinvenuto l'esistenza di un elenco di queste forme associative, realtà locali, enti e quant'altro. Tema prioritario dell'incontro fu l'inserimento lavorativo. La dignità si realizza quando chiunque, ed soprattutto i cosiddetti "ultimi", siano messi in grado di uscire dalla marginalità e recuperare un ruolo nella società puntando sul "dono" e sull'impegno da far fruttificare".
Secondo indiscrezioni pare che i progetti siano già stati presentati dalle varie associazioni, e dunque l'amministrazione resta in attesa di ricevere dalla Regione l'ok per gli stanziamenti finanziari, cosa che dovrebbe avvenire a breve. Fino ad ora l'amministrazione ha approvato il bilancio e appoggiato somme per quei progetti a titolo di cofinanziamento.
Poco più di un anno fa nella sala Consiliare del Comune di Molfetta era stato discusso il percorso di programmazione partecipata con il tavolo concertativo tematico su: minori, adolescenti e famiglie, anziani e disabili e poi sulle politiche per adulti in difficoltà e processi di inclusione sociale. Una tre giorni di tavoli di concertazione per la stesura del III° Piano Sociale di Zona dell'ambito territoriale Molfetta – Giovinazzo. Infatti la Regione Puglia con l'approvazione del nuovo Piano Regionale Politiche Sociali 2013/2015 ha dato avvio al terzo ciclo di programmazione per la predisposizione dei nuovi Piani Sociali di Zona 2014/2016 da parte di tutti gli Ambiti territoriali. Il Comune di Molfetta, coordina tutte le fasi di elaborazione e concertazione con Giovinazzo e la ASL BA- Distretto n.1.
Ma facciamo un passo indietro fino ad arrivare all'anno 2010-2012 anno in cui il Piano Sociale di Zona 2010-2012 divenne esecutivo quando ancora a governare c'era l'amministrazione Azzollini. L'ultimo tassello lungo il percorso concertativo avviato alla fine del 2009 si raggiunse con la Conferenza dei Servizi che approvò il nuovo assetto dei servizi sociali dei Comuni di Molfetta e Giovinazzo. Nessuna obiezione giunse da parte della Regione Puglia che considerò il nuovo Piano "pienamente condivisibile nel suo complesso e in linea con le indicazioni regionali". Il nuovo Piano Sociale di Zona prevedeva per Molfetta uno stanziamento di fondi statali e regionali di 2.935.279,34 milioni di euro per i tre anni a seguire a cui si aggiungeva un cofinanziamento da parte dell'ex amministrazione Azzollini di ben 4.402.262 euro (di gran lunga superiore alla quota del 30% prescritta dalla Regione).
Solo qualche mese fa la Giunta Natalicchio in Consiglio Comunale ha approvato il Piano Sociale di Zona 2014-2016 dei Comuni di Molfetta-Giovinazzo. Come risaputo il provvedimento rientra nell'ambito del sistema integrato d'invertenti sociali in Puglia, finalizzato a programmare e realizzare sul territorio un sistema integrato di interventi e servizi sociali a garanzia della qualità della vita e dei diritti di cittadinanza. Un provvedimento finanziato da Regione e Ministeri e che porterà in città ben 15 milioni di euro nell'arco di tre anni. La priorità strategica spetterà all'assistenza residenziale e semiresidenziale tant'è che verranno spesi ben 200.000 euro per i percorsi di inclusione socio-lavorativa. Inoltre il Piano Sociale di Zona 2014-2016 prevede interventi per le povertà estreme e per quelle nuove, la tutela dei diritti dei minori, il rilancio dei servizi di assistenza in favore di anziani e diversamente abili, servizi per la prima infanzia, il contrasto alle dipendenze patologiche e inoltre le novità centro antiviolenza e sportello immigrati. Tutti obiettivi lodevoli ma che nei fatti riscontrano l'opposizione e il malcontento dei cittadini.
Uno di questi ultimi che solo un anno fa ha partecipato al "Tavolo della Concertazione" con le organizzazioni del Terzo Settore ha dichiarato: "ci tenevo ad essere presente per avere modo di ascoltare e conoscere quanti operano sul territorio molfettese a vario titolo con l'insegna della "solidarietà", anche perché da quel che mi risulta non ho rinvenuto l'esistenza di un elenco di queste forme associative, realtà locali, enti e quant'altro. Tema prioritario dell'incontro fu l'inserimento lavorativo. La dignità si realizza quando chiunque, ed soprattutto i cosiddetti "ultimi", siano messi in grado di uscire dalla marginalità e recuperare un ruolo nella società puntando sul "dono" e sull'impegno da far fruttificare".
Secondo indiscrezioni pare che i progetti siano già stati presentati dalle varie associazioni, e dunque l'amministrazione resta in attesa di ricevere dalla Regione l'ok per gli stanziamenti finanziari, cosa che dovrebbe avvenire a breve. Fino ad ora l'amministrazione ha approvato il bilancio e appoggiato somme per quei progetti a titolo di cofinanziamento.